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Arte, storia, turismo, cultura c’è un Pontino tutto da scoprire

29/01/09

Un “giacimento” di risorse naturali e artistiche da valorizzare, ecco la mappa delle meraviglie che il visitatore non può perdere (...)

Quando si parla di litorale pontino si intende genericamente la costa che si sviluppa da Nettuno a Terracina. In realtà, nella accezione più ampia assunta dagli operatori e dagli amministratori locali all’area considerata vengono attribuiti confini più ampi, che a Sud possono coincidere con quelli del Lazio meridionale e che all’interno possono essere collocati ai piedi dei Colli Albani, dei Monti Lepini, degli Ausoni e degli Aurunci.

Ed è di questa area, compresa tra il mare e l’Appennino, che in queste pagine si intende parlare, per dare un contributo importante alla sua valorizzazione. Un’area fortemente caratterizzata sul piano paesaggistico, lunghe spiagge sabbiose si alternano ad ardite scogliere, all’interno i rilievi appenninici raggiungono i 1500 metri, e con centri d’attrazione di spiccato carattere storico/culturale/artistico.

Accanto alle meraviglie della costa, con il promontorio del Circeo, il Parco, le dune e laghi di Sabaudia, le scogliere tra Sperlonga e Gaeta, l’arcipelago Ponziano, i centri minori ricchi di tesori artistici ed architettonici non si può trascurare un elemento essenziale – da sempre – nell’equilibrio storico, economico, infrastrutturale dell’intera area, e cioè la Via Appia (nuova e/o antica).

Riteniamo infatti fondamentale, per la comprensione dello sviluppo del Pontino, una riflessione sulla storia di questa importante arteria. Costruita nel 312 A.C. dal censore Appio Claudio, giunse dapprima a Capua, poi a Benevento, per giungere al mare a Taranto e successivamente a Brindisi. Di fatto risultava essere lo sbocco di Roma al mare per tutto il traffico con l’Oriente. Per tale funzione e per lo splendore dei sepolcri lungo quasi tutto il percorso, questa via dai Romani venne chiamata regina viarum.Una “regina” sulla quale sarà opportuno tornare diffusamente.

Infinite sono le opportunità offerte al turista in questa parte di Lazio, dall’escursionismo montano a quello nei parchi marini (attività subacquea nelle isole ponziane compresa), dalla balneazione con attività velica e diportistica (vedi Nettuno e Gaeta) a quelle di tipo culturale attraverso tutti i centri così detti “minori” che rivestono notevole importanza sotto il profilo storico: Albano Laziale (Porta Pretoria, S.Maria della Rotonda, Cisternone, Tomba Orazi e Curiazi); Ariccia (Santuario S. Maria di Gallora); Genzano di Roma (Lago di Nemi); Lanuvio; Velletri (Palazzo Comunale, Cattedrale); Norma; Norba; Sermoneta (Centro storico, Castello, Abbazia di Valvisciolo, Bassiano; Priverno (Duomo, Palazzo Comunale); Fondi (Centro storico); Itri (Castello); Santuario Madonna della Civita; Gaeta (Centro storico, Duomo, S. Francesco); Formia; Minturno (Castello, Cattedrale, zona archeologica).

Stiamo parlando di un territorio potenzialmente ricchissimo, di un “giacimento” di risorse naturali ed artistiche di notevole livello, e che tuttavia non è ancora stato valorizzato a sufficienza, a partire dall’assenza di grandi campagne di comunicazione fino ai piccoli particolari legati ad una cartellonistica viaria approssimativa e largamente insufficiente.

Manca inoltre una sintesi enogastronomica-artistico-culturale che determini e favorisca appropriate sinergie. Ovviamente indispensabile a questo proposito, per ottenere significativi risultati con minimo dispendio di risorse economiche, una maggiore collaborazione tra i diversi soggetti interessati – imprenditori, operatori turistici e culturali, amministratori locali, forze politiche e sociali.

Una collaborazione che vada al di là dei confini provinciali e coinvolga in un unico sforzo Roma, Latina e magari anche Frosinone.

L’universo web, in questo contesto, può giocare un ruolo fondamentale nel razionalizzare, diffondere e promuovere una immagine complessiva del litorale pontino evidenziando la complessità dell’offerta che l’area può offrire ad un pubblico variegato per interessi e disponibilità economiche.

Da queste colonne cercheremo di dare il nostro contributo ad una azione che vada in questa direzione “raccontando” e illustrando di volta in volta degli itinerari turistico-culturali secondo una logica e una programmazione che seguirà, grosso modo, lo schema che qui di seguito anticipiamo.



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