ASAlaser tra le aziende venete “significanti” per Innovarea

Lo studio condotto dall’Università Ca’ Foscari annovera l’azienda vicentina tra le 410 imprese venete che hanno saputo fare dello shock-crisi un’opportunità di miglioramento.

Tra le 410 aziende venete che hanno saputo accrescere e migliorare la propria performance nonostante la difficile congiuntura economica dell’ultimo decennio c’è anche ASAlaser, da oltre 30 anni in prima linea nello studio e realizzazione di soluzioni terapeutiche validate scientificamente. A sostenerlo una ricerca condotta da 7 team di ricercatori e di analisti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia chiamati a identificare le imprese della Regione che hanno fatto del fattore crisi un’opportunità di crescita, analizzandone il successo con l’obiettivo di definire le caratteristiche del modello di business vincente. Innovarea – questo il nome del progetto che vede come attori protagonisti oltre all’Ateneo veneziano, la Regione Veneto e Confindustria Veneto, ndr – si propone infatti di costruire una community di imprese venete “significanti”, in grado cioè di creare valore per il cliente, la società e il territorio, e di disegnare un nuovo modello si sviluppo imprenditoriale.

Dopo uno screening iniziale di 5686 aziende della Regione valutate sulla base dei dati degli ultimi 10 bilanci di esercizio disponibili (2003/2012) lo staff universitario, giunto all’identificazione di 410 imprese super-virtuose, ha poi ristretto ulteriormente l’imbuto studiandone 100 a campione per individuare gli aspetti di innovazione strategica qualificanti. Tra queste anche ASAlaser che, dal 2003 al 2012, ha visto sensibilmente migliorare le proprie performance grazie ad uno strutturato modello di sviluppo internazionale, figlio di una accorta revisione dei processi interni ed esterni, del rispetto di valori forti come la qualità del servizio – oltre che del prodotto - e della solidità finanziaria. Parametro questo che ha permesso investimenti continuativi non solo in ricerca e in personale dalle competenze trasversali per garantire reattività alle esigenze del mercato, ma anche in attività di marketing e comunicazione funzionali al coinvolgimento del cliente finale e all’intercettazione di nuovi trend emergenti. «Continuiamo a lavorare quotidianamente per comprendere come migliorare i risultati ottenuti – spiega Roberto Marchesini, Managing Director ASAlaser – individuando le leve necessarie per generare innovazione, a nostro avviso primo fattore di crescita. Uno sforzo che si concretizza nella volontà di offrire la migliore proposta alla richiesta del cliente globale e nell’impegno a stringere rapporti di collaborazione sempre più stretti con università ed associazioni. In ASAlaser parliamo le lingue del mondo senza però dimenticare la forza della nostra tradizione culturale».

Il binomio tradizione-innovazione è infatti una delle chiavi di volta identificate dal team di Ca’ Foscari come spartiacque del successo, insieme alla capacità di mettersi in discussione. «Gli imprenditori più innovativi – sostiene a riguardo Fabrizio Gerli, Docente di Organizzazione Aziendale Università Ca’ Foscari – si contraddistinguono per il possesso di soft skills legate alla capacità di gestire relazioni, di realizzare progetti con tenacia, di pensare fuori dagli schemi e di interrogarsi costantemente su cosa cambiare». Ugualmente determinante si rivela la sensibilità nel captare le variazioni e le aspettative del mercato. «Sono molti i fattori che contribuiscono a spiegare le performance delle imprese analizzate – conferma Marco Vedovato, Docente di Economia Aziendale Università Ca’ Foscari Venezia – ma i principali raccontano una storia semplice: grande attenzione per la qualità, investimenti, capacità di cogliere trend ambientali favorevoli». Tendenza quest’ultima che caratterizza tutta la storia di ASAlaser sin dalle sue origini. «Studiare i mercati internazionali cercando di comprendere specificità e dinamiche rientra nella nostra strategia di espansione – conferma Lucio Zaghetto, Ceo ASAlaser – da sempre attenta a cogliere segnali e input utili per anticiparne le esigenze nel medio-lungo periodo. Solo in questo modo è possibile essere competitivi».

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