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Audiolibri. "Fuga di un inseguitore", le parole dell'autore: Sergio Ambrosini

23/11/12

Sergio Ambrosini è un astigmatico capricorno messinese, che vive e lavora a Roma, dove esercita la professione di ingegnere. Abbracciata durante gli anni universitari, la scrittura per Sergio è un'esperienza intima e misterica di continua scissione, illimitata e senza punti di riferimento, né consapevoli ascendenze stilistiche. 'Fuga di un inseguitore' è il suo esordio letterario. Questa è la breve intervista rilasciata a Ezio Storti di Ufficiostampa24.

D: Come nasce il tuo rapporto con la scrittura?
R: Di preciso non so dire come, né dove. Direi che la scrittura è la mia strada, comunque. Di fuga e di ritorno. E’ un passaggio di equilibrio in un mondo che ho sempre percepito dominato da giganti. Idoli, capitali, poteri inarrestabili e tutto il sovrumano. Scrivendo non distinguo tra il piacere e la necessità, ho “scritto” su tantissimi fogli senza cercare un senso compiuto, solo segni, gesti. La mia scrittura ha a che fare con un certo modo che ho di prendere le cose alla lontana, per cui non sapendo, per tentare di metterle a fuoco, per incoraggiare eventuali motivazioni minoritarie, latenti, scrivo e penso, penso e scrivo finché sbuca qualcosa che risponde e spiega, di solito aprendo una migliore prospettiva di indagine, più consona. Appunto, direi che il mio rapporto con la scrittura nasce come un’indagine sulla verità attraverso la finzione.

D: La scrittura in genere porta all’oggetto libro. Perché hai deciso di esprimerti con un audio libro?
R: La risposta è la musica. La scintilla è quella, dal pop alle letture radiofoniche di Rai3. Più in generale, c’è l’idea definitiva che la scrittura possa anche uscire a farsi un giro fuori dalla pagina, senza perdersi, anzi ravvivandosi con aria nuova. Nei versi che scrivo inietto un fondo musicale che li accompagni, faccia loro da sponda, per cui possono vivere autonomamente nel silenzio e va benissimo così, ma si adattano perfettamente a una certa colonna sonora, almeno questo è l’intento.
Per cui la pagina letta si alza e vien condotta attraverso la musica, senza diventare necessariamente canzone. In questo lavoro le musiche sono tutte originali, non sono un semplice accompagnamento o intervalli, sono proprio parti in causa. Credo che il rapporto tra scrittura e musica, tra musica e parole, abbia molte possibili alternative, alcune ben note e già affermate, altre ancora da sperimentare.

D: Hai un grande talento per rendere universali temi intimi e personali. C’è un autore a cui ti senti legato?
R: Scrivendo cerco, e quando trovo tendo a non nascondere granché, sono insofferente verso l’omertà in generale: il pudore, il travestimento senza la nobiltà dell’ intenzione sono armi nemmeno tanto leggere dell’ipocrisia e dell’inganno. Nelle volute dei fatti nascosti, intimi, dimorano cose grosse, che ci legano tacitamente agli altri, intendo tutti, nel bene e nel male.
Chiamiamola una via privata all’altruismo, pronta a rovesciarsi in forma orgogliosa di disprezzo. In termini di affinità mi considero più un assaggiatore, tanti libri appena aperti, da finire se vuoi. Un po’ per ineducazione, un po’ per voglia di originale non ho mai cercato consapevolmente di cogliere le strutture, le tecniche narrative e quindi di sposare un autore. Preferisco che l’opera venga bruta a me quindi ho difficoltà a collocarmi. Mi piacerebbe che il legame fosse con Pirandello, Borges, Sciascia, autori che ammiro, ma anche G.L.Ferretti, Marley. Una lista interminabile.

D: Cosa stai scrivendo in questo periodo?
R: Quattro belle domande, grazie. Sto lavorando, sono a buon punto, alla 2° opera, che s’annuncia del genere di Fuga Di Un Inseguitore, con qualche puntino sulle i e altre prospettive rispetto al primogenito. Di fondo c’è sempre una dorsale di racconti brevi circondati da poesie, in una sequenza dove la continuità suggerita dal montaggio è una continuità di voci più che di personaggi o atmosfere. Mi sembra che i temi siano ancora quelli, lo smarrimento, l’indifferenza, il rapporto fallimentare col tempo. Mi piace pensare che sia in corso la classica trilogia. Una parte dei testi, anche in questo caso finirà anche in musica. Ci sono molte cose che vorrei tirare fuori, ma faccio anche i conti con il tempo disponibile e le coppie curiosità-auto inibizioni. Come dire…non sono ancora un professionista.



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