Bankitalia: troppe tasse aziendali in Italia!

Uno studio condotto da otto degli economisti della banca centrale italiana ha ammesso che l'elevato carico fiscale delle imprese del paese Italia è una delle ragioni principali per la perdita di produzione, la produttività e la competitività delle imprese industriali italiane durante l'attuale recessione economica.

Il calo della produzione industriale italiana dal mese di aprile 2008 ad oggi è stato molto peggio di quello sperimentato, per esempio, da Francia e Germania.

Emerge, dalla analisi della Bankitalia, un quadro di debolezza industriale italiano.

Tutti i settori mostrano un'attività produttiva molto più lenta rispetto a prima dell'ultima recessione economica, con l'eccezione di prodotti alimentari e farmaceutici.

Tuttavia, lo studio di questi economisti che, per aumentare la competitività, la priorità non dovrebbe essere una riduzione del costo del lavoro, ma deve essere assunto sull'azione sui livelli relativamente elevati fiscali e dei costi energetici in Italia.

In realtà, il costo salariale per un individuo non sposato dipendente italiano è risultato essere del 15 per cento in meno rispetto al Belgio e Francia e poco più del 30 per cento in meno che in Germania, nel 2011.

Gli economisti sottolineano che il carico fiscale delle imprese italiane è più di 8.5 per cento superiore alla media dei paesi dell'area euro, e che, se si aggiunge anche l'incidenza dell'imposta sulle società regionali, che in eccesso viene aumentato al 13 per cento.

Si dice anche che l'economia sommersa in Italia contribuisce al carico fiscale sulle società per le imprese in regola.

Infine, Bankitalia indica che le imprese italiane devono anche subire ulteriori spese dal tempo
assorbito dalla complessità di amministrazione fiscale, e dai costi che sono meno quantificabili e più indiretto, come ad esempio l'incertezza causata dai continui cambiamenti di regole e regolamenti.