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Comunicato Stampa

Barbe d'Italia e le avventure de Il Visconte

14/11/11

Andrea Carlo Cappi e Paolo Brera, autori de Il Visconte (Sperlink & Kupfer) con Andrea G. Pinketts, presentano le avventure del nizzardo José Pau alias il Visconte, in occasione dell'inaugurazione di Barbe d'Italia

All'inaugurazione della tappa milanese di Barbe d'Italia ospiti straordinari per essere trasportati nelle atmosfere risorgimentali con...
Il Visconte di Andrea Carlo Cappi e Paolo Brera.
Infatti il doppio appuntamento è per il 14 novembre, alle 18,30 all'Atelier Gluck di Milano (Via Gluck, 45 – Milano) per l'inaugurazione della mostra "Barbe d'Italia” e la presentazione del libro Il Visconte (Sperlink & Kupfer) di Andrea Carlo Cappi e Paolo Brera.

La mostra Barbe d’Italia propone al visitatore un percorso decisamente originale raccontando un capitolo fondamentale della storia nazionale attraverso usi e costumi di una moda che ha caratterizzato un’epoca. Undici accuratissime riproduzioni delle barbe di altrettanti protagonisti del nostro Risorgimento, realizzate appositamente dal laboratorio Lia Parrucche di Legnano, fanno da guida alla scoperta di un mondo particolare ricco di curiosità: Giuseppe Garibaldi, Massimo d’Azeglio, Giuseppe Mazzini, Alfonso Lamarmora, Vittorio Emanuele II, Napoleone III, Francesco Giuseppe, Giuseppe Verdi, Camillo Benso conte di Cavour, Umberto I e Francesco II, undici barbe/baffi diversi per undici caratteri diversi. Per carpire i segreti che si celavano sotto i baffoni a manubrio di Vittorio Emanuele che ispirarono ai pasticceri la forma dei biscotti krumiri e scolorivano la tinta nera sotto la pioggia durante le parate militari; per scoprire che le cosiddette “fedine” (basettone a scopettone) alla “Cecco Beppe” tanto di moda venivano chiamate così perché chi le portava ostentava fede austroungarica e quindi antiunitaria; per imparare a guardare con occhi diversi il tenebroso volto di Garibaldi nascosto dalla celebre barba rossiccia immediatamente riconoscibile sul campo di battaglia; per mettere a confronto l’ostentazione vanitosa di Napoleone III che impomatava i baffi per intere mezzore al fine di riuscire a farli stare perfettamente orizzontali, fino ai modestissimi baffetti del mite Francesco II re delle Due Sicilie. O, ancora, per meglio comprendere il vezzo ordinato e ben curato di uomini tutti d’un pezzo come Mazzini, d’Azeglio e Verdi, oppure l’originalità del pizzetto “bipartito” di La Marmora. Per passare dal generoso estro verdiano al rigore cavouriano in sol colpo di rasoio! La vicenda umana e politica di ognuno di loro viene raccontata da didascalie che chiariscono anche il loro rapporto con barba e baffi: molti ne furono letteralmente schiavi, come Vittorio Emanuele II o Napoleone III, mentre altri (apparentemente) indifferenti, come il rude Garibaldi. Quest’ultimo non può che fare gli onori di casa, poiché, oltre ad essere il protagonista assoluto del Risorgimento più oleografico e celebrativo, sfoggia una barba diventata davvero mitica, sia per la foggia apparentemente incolta (ma in realtà ben curata) sia per il colore biondo-rossiccio che la contraddistingue: un simbolo talmente forte da diventare, negli anni della propaganda anticomunista, il soggetto di una divertente vignetta propagandistica che mostra il viso dell’Eroe dei due Mondi che, una volta capovolto, trasforma la sua barba nei capelli di Stalin. Del resto ancora nel 1987 Sergio Caputo cantava: “E il Garibaldi è ricercato in tutti i mari del sud, ma non si può tagliar la barba per questioni di look...”.

Ma in tutto questo, José Pau alias il Visconte, portava la barba o i baffi? Potranno svelarlo i due autori che sembrano ben forniti di mustacchi...

Barbe d’Italia nasce da un'idea di Giovanna Mazzoni con la collaborazione di Enrico Ercole, allestita da Confartigianato Imprese Alto Milanese in collaborazione con l’Associazione Atelier Gluck Arte di Milano, con il contributo della Banca Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate e il supporto tecnico di Reale Mutua Legnano e Varano Fotocomposizione di Busto Garolfo. La mostra vanta il patrocinio di Regione Lombardia, provincia di Milano-Assessorato alla Cultura, Camera di Commercio di Milano, del Comune di Legnano e del Comune di Parabiago.

14 - 25 novembre 2011
ATELIER GLUCK ARTE DI MILANO
Via Gluck, 45 – Milano
Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle18.00

Informazioni per il pubblico: Tel 026080684
http://barbeitalia.blogspot.com/
INGRESSO LIBERO

Licenza di distribuzione:
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Excalibur srl
Responsabile account:
Giovanna Mazzoni (Responsabile pubblicazioni)
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