SOCIETA
Comunicato Stampa

Campania=Sicilia. Ad oggi poche certezze lavorative per i Forestali OTD

25/03/21

Lavoratori Forestali

2900 famiglie coinvolte,1500 lavoratori a tempo indeterminato e 1400 stagionali, sono i numeri della vertenza forestali che puntualmente ogni anno ritorna nelle cronache sindacali.

Si pensa ad una soluzione ma ad oggi, non c’è ancora nessun piano per il 2021.I lavoratori a tempo indeterminato stanno lavorando senza nessuna certezza di stipendio, quelli a tempo determinato a tutt’oggi sono disoccupati , con operai arrivati ormai alla soglia dei 50 anni spesso condannati al precariato a vita. Il presidente De Luca del 2015 aveva dato qualche speranza ai lavoratori, ma dopo 6 anni a parte qualche temporaneo spiraglio nessuna concretezza attuativa. Eppure la comunità montana Alta Irpinia, ci credi ancora, si vuole investire sul territorio sulla tutela della montagna e soprattutto sui territori interni.

In una nota, i lavoratori scrivono che De Luca è impegnato ad usare queste figure come i caschi blu del territorio dalla salvaguardia del territorio, la vigilanza ambientale, dal dissesto idrogeologico alla mitigazione del rischio incendio boschivo, ma soprattutto un lavoro stabile per non scappare dalle aree interne già messo in ginocchio. Prima della crisi economica e oggi dalla pandemia,le speranze arrivano dell’assessore all’agricoltura, che ha garantito l’impegno di De Luca ai lavoratori, ma questi si rivolgono anche al Presidente della competente Commissione Regionale Francesco Emilio Borrelli, in una vertenza che insomma esige risposte dopo ormai troppi anni scanditi solo in campagna elettorale.

Se in Campania la situazione è questa, in Sicilia le acque non sono tante lontane per i colleghi siciliani. Numeri differenti e problemi che si accomunano di anno in anno e si identificano sempre nelle stesse promesse politiche avallate da qualsiasi governo sia a galla. Oggi, il presidente Musumeci annovera una riforma che deve essere messa in atto, rimandando tutto a dopo la Finanziaria che si sta discutendo in Assemblea, e dove già si presagisce che i fondi sono sempre l’ago della bilancia, rimarcando il fattore che “senza soldi non si canta messa”, seppur ci si aggrappa ai fondi europei che devono essere parificati da progetti che ancora mancano.

Il bene comune rimane sempre in primo piano ma, le intenzioni visive sono lontane dal mettersi in atto con preoccupazione annuale degli operai che si ritrovano a leggere lo stesso libro degli altri anni. Tutti ricordano i video quando il presidente Musumeci dall’altra parte ella barricata impegnava i lavoratori sugli stessi del collega campano De Luca, dunque, facile a dirsi ma, difficile a realizzarsi. Lavoratori che sperano di prendere posizione quanto prima , magari in uno sciopero generale di categoria post pandemia per cercare di dire la loro, anche con “toni” diversi dai soliti….

Antonio David



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