Cassetta di pronto soccorso aziendale: obblighi, dotazioni e controlli essenziali
Scopri cosa prevede la normativa per la sicurezza sanitaria in azienda: classificazione, contenuto minimo e responsabilità del datore di lavoro in un quadro chiaro e sintetico.
Cassetta di pronto soccorso aziendale: cosa prevede la normativa
La presenza di una cassetta di pronto soccorso in azienda è un requisito imprescindibile per garantire la tutela della salute dei lavoratori. La normativa italiana, in particolare il Decreto Ministeriale 388 del 2003, stabilisce con precisione quali sono le dotazioni minime obbligatorie e a quali condizioni ogni azienda debba conformarsi. La scelta tra una cassetta completa o un pacchetto di medicazione semplificato dipende principalmente dalla tipologia di attività svolta e dal numero di dipendenti presenti.
Classificazione delle aziende e tipologia di dotazione
Il decreto individua tre gruppi di aziende, ciascuno con obblighi differenti in base al livello di rischio e al numero di lavoratori. In particolare:
- Gruppo A: aziende con attività a rischio elevato o con più di 5 lavoratori impiegati in settori specifici come edilizia, chimica, agricoltura, estrattivo, ecc. È obbligatoria la presenza di una cassetta di pronto soccorso conforme all’Allegato 1 del DM 388/2003.
- Gruppo B: aziende con almeno 3 lavoratori che non rientrano tra quelle ad alto rischio. Anche in questo caso è richiesta una cassetta di pronto soccorso come da Allegato 1.
- Gruppo C: realtà con meno di 3 lavoratori e rischio contenuto. È sufficiente un pacchetto di medicazione semplificato, secondo quanto indicato nell’Allegato 2.
Questa classificazione consente di adeguare le dotazioni sanitarie alla reale esposizione al rischio, garantendo al tempo stesso un intervento tempestivo in caso di necessità.
Contenuto minimo e dotazioni richieste
Il contenuto delle dotazioni varia in funzione del gruppo di appartenenza. Le aziende dei gruppi A e B devono essere fornite di una cassetta completa, che includa dispositivi essenziali come guanti sterili, garze, disinfettanti cutanei, lacci emostatici, termometro, forbici, cerotti e uno sfigmomanometro. Si tratta di strumenti pensati per affrontare le situazioni più comuni in ambito lavorativo. Le aziende del gruppo C, invece, possono ricorrere a un pacchetto ridotto, ma comunque sufficiente a garantire un primo soccorso efficace in contesti a basso rischio.
Controllo periodico e reintegro dei materiali
Affinché la cassetta di pronto soccorso sia sempre pronta all’uso, è necessario effettuare controlli regolari, preferibilmente ogni sei mesi. Durante queste verifiche devono essere sostituiti i dispositivi scaduti o danneggiati e reintegrati quelli utilizzati. Una cassetta incompleta o contenente materiali non idonei compromette la capacità dell’azienda di fronteggiare un’emergenza, esponendola a rischi sia sanitari che sanzionatori.
Ruolo del datore di lavoro e formazione del personale
È responsabilità del datore di lavoro garantire che la cassetta sia presente, accessibile e correttamente mantenuta. Deve inoltre nominare uno o più addetti al primo soccorso, scelti tra i lavoratori e formati tramite corsi specifici. Solo una preparazione adeguata può assicurare un intervento rapido e corretto in caso di infortunio o malore sul posto di lavoro.
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