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CENTELLA ASIATICA per riattivare la circolazione arteriosa

Utile per contrastare gli inestetismi della cellulite, per stimolare la funzionalità del microcircolo, per favorire la memoria e le funzioni cognitive.

FotoL'azione terapeutica della centella riguarda principalmente la circolazione sanguigna. La frazione purificata dei triterpeni presenta infatti proprietà eudermiche, stimola la sintesi di collagene ed è indicata come flebotonico negli stati di insufficienza venosa, varici, sindrome post-flebitica e complemento per la terapia della cellulite.

Secondo alcune fonti il nome Centella deriva dal latino “centrum”, in riferimento all’aspetto quasi circolare delle foglie. Secondo altre fonti deriverebbe dal verbo “centellinare”, poiché si tratta di una pianta che assorbe l’acqua dal terreno goccia a goccia, centellinando quindi l’acqua. Asiatica indica invece l’origine della pianta.

La prima comparsa in Farmacopea ufficiale è in India nel 1913. La Centella riscosse molto successo dopo la seconda guerra mondiale, quando entrò a far parte di una miscela per erbe per infusi chiamata Fo-Ti-Tieng, che rivendicava proprietà stimolanti sulla longevità; secondo la leggenda un antico erborista cinese, aveva usato la miscela con longevità ed era vissuto fino a 256 anni. L’infuso ebbe immediato successo e la Centella riemerse dall’oscurità come tonico erboristico.

Considerata “l’erba della longevità“, la centella asiatica è stata ampiamente utilizzata come medicamento nella medicina tradizionale cinese, indonesiana e ayurvedica.

In passato, la centella asiatica veniva sfruttata principalmente le sue proprietà cicatrizzanti, capacità peraltro successivamente supportate da vari studi scientifici.

Da tempi immemorabili, la centella riscuote un enorme successo come pianta-medicamento; soprattutto in passato, la centella veniva ampiamente utilizzata con successo come rimedio a varie condizioni morbose:

• in ambito dermatologico, veniva utilizzata come rimedio naturale contro graffi, ustioni, ferite, psoriasi; ad esempio, la farmacopea indiana raccomanda la Centella asiatica per il trattamento di varie malattie della pelle, come lebbra, lupus, ulcere varicose, eczema e la psoriasi (1,2) .
• in ambito medico, veniva sfruttata come antipiretico, diuretico, antibatterico/antivirale, antidiabetico e per il trattamento di altre condizioni come l’epilessia e la lebbra.
Attualmente, la centella asiatica è popolare per le proprietà antiossidanti, antiaging e cicatrizzanti: si ritiene che gran parte di questi effetti sia dovuta alla presenza delle saponine presenti nel fitocomplesso.

Altre evidenze, di particolare rilievo clinico, hanno esteso le potenziali applicazioni della centella asiatica per:

• il trattamento dell’insufficienza vascolare e di varie malattie del circolo venoso (es. insufficienza venosa, vene varicose) (3);
• prevenire e/o trattare le ulcere gastro-duodenali (4);
• supportare il funzionamento dell’attività cerebrale e del sistema nervoso, migliorando la memoria (5).

PRINCIPI ATTIVI E PROPRIETÀ
Dalla parte aerea o dall’intera pianta della centella asiatica è possibile estrarre elementi dotati di potere fitoterapico, costituiti per lo più dai principi attivi:

• tannini;
• flavonoidi;
• aminoacidi;
• polifenoli;
• olio essenziale;
• saponine (glucosidi saponinici o o triterpenoidi), in particolare asiaticoside, acido asiatico e madecassoside;

LA COMPONENTE TRITERPENICA IN GENERALE SI È DIMOSTRATA EFFICACE PER:

• stimolare la sintesi di collagene e fibronectina da parte dei fibroblasti (cellule deputate alla sintesi di collagene, elastina e acido ialuronico), facilitando così la guarigione delle ferite e riducendo l’infiammazione associata a tali lesioni;
• controllare l’evoluzione della reazione infiammatoria , anche di natura granulomatosa, riducendo le complicanze associate a tali situazioni.

L’ASIATICOSIDE si è dimostrato efficace per il trattamento di insufficienza venosa, fragilità vascolare e lassità cutanea perché in grado di:

• stimolare l’angiogenesi, ovvero il processo che permette lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da quelli esistenti;
• migliorare la tensione e l’elasticità dei vasi sanguigni, rappresentando pertanto un valido rimedio nei confronti delle insufficienze venose e delle fragilità vascolari;
• indurre la sintesi di collagene di tipo I all’interno dei fibroblasti cutane;
• aumentare la sintesi fibronectina intracellulare, un’importante glicoproteina presente sulla membrana cellulare e nei fibroblasti;

Il MADECASSOSIDE si è dimostrato efficace nel migliorare la sintesi di collagene e nel ridurre il danno indotto dalle specie reattive dell’ossigeno in lesioni cutanee come le ustioni, facilitandone così la guarigione. Gli estratti triterpenici della centella asiatica sembrano efficaci nel migliorare la componente vascolare, agendo positivamente e migliorando elasticità e compattezza delle pareti vascolari; tale capacità può contrastare l’insorgenza della fase infiammatoria della cellulite e la sua evoluzione. Secondo una revisione sistematica di 8 studi clinici, gli integratori e gli estratti di centella asiatica per via orale possono migliorare il flusso sanguigno e ridurre il gonfiore nelle persone con scarsa circolazione sanguigna nelle gambe (insufficienza venosa) dopo 4-8 settimane di impiego costante.

In uno studio su 60 persone con cellulite, è stata studiata l’influenza di un estratto di centella applicato 4 volte al giorno per 4 mesi. I risultati hanno mostrato chiaramente un effetto benefico dell’estratto sull’inibizione della progressione della cellulite e un miglioramento significativo delle condizioni della pelle nell’85% dei partecipanti all’esperimento.

Un altro studio ha rilevato un miglioramento della cellulite nelll’81% delle donne che avevano usato una crema anticellulite per 3 mesi (rispetto al 32% registrato nel gruppo placebo) 14. Oltre alla centella asiatica, il prodotto conteneva altri ingredienti attivi, tra cui caffeina, escina, carnitina ed estratti vegetali Coleus forskohlii.

Per avere benefici, è consigliata l'assunzione degli integratori a base di Centella asiatica come CAPISOL della ditta RENACO, per almeno 4-8 settimane consecutive. È sempre meglio alternare i periodi di assunzione con intervalli di 1-2 mesi tra un ciclo e l'altro, da ripetere 3-4 volte nel corso dell'anno in caso di problemi di micro-circolazione.

In sintesi la Centella si caratterizza come rimedio naturale per:

• Insufficienza venoso-linfatica
• Gambe stanche e pesanti
• Fragilità capillare
• Edemi degli arti inferiori
• Emorroidi
• Inestetismi della cellulite
• Geloni

CONTROINDICAZIONI: generalmente la pianta è ben tollerata e non sono segnalati effetti collaterali alle dosi consigliate, a meno che non ci sia un’ipersensibilità individuale. Dosi eccessive possono provocare vertigini, nausea e dolori gastrici. Controindicata in gravidanza e allattamento.

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la Centella asiatica, standardizzata al 30% nella frazione terpenica, ha un’azione tonica sulla parete venosa riducendo la sensazione di pesantezza, il gonfiore e l’arrossamento della pelle. I Policosanoli, standardizzati al 60% in octacosanolo, sono in grado di riattivare la circolazione arteriosa. Agendo sinergicamente su due livelli Capisol è in grado di svolgere un’azione completa per migliorare la circolazione, eliminando la fastidiosa sensazione di “gambe pesanti” e prevenire la formazione di antiestetici capillari venosi.

Fonte: https://magazine.x115.it/x115/centella/

BIBLIOGRAFIA:
1. Effetti farmacologici della Centella asiatica sulle malattie della pelle: prove e possibili meccanismi (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8627341/)
2. Una revisione sistematica dell'effetto della Centella asiatica sulla guarigione delle ferite (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8956065/)
3. Una revisione sistematica dell'efficacia della Centella asiatica per il miglioramento dei segni e dei sintomi dell'insufficienza venosa cronica (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3594936/)
4. Proprietà funzionali della Centella asiatica (L.): una revisione
5. Rassegna farmacologica sulla Centella asiatica : un potenziale toccasana a base di erbe (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3116297/)
6. Belcaro G et al. Esperienze Dermatologiche 2018 June;20(2 Suppl 1):9-11.



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