AZIENDALI
Comunicato Stampa

Certipass verso l'apprendimento non formale

13/03/12

L’Europa è indirizzata ad attribuire agli apprendimenti non formali un ampio valore educativo e formativo in un quadro di educazione permanente. Certipass fa suo questo assioma.

In un’ottica educativa “permanente”, gli apprendimenti che l’Individuo sviluppa nell’arco della propria vita assumono connotazioni differenti.
È possibile infatti distinguere, a seconda della tipologia dell’attività di apprendimento, tre diverse categorie riferibili a quest’ultimo, vale a dire:
apprendimento a carattere “formale”;
apprendimento a carattere “non formale”;
apprendimento a carattere “informale”.
La Comunità Europea adotta una tale distinzione come carattere fondante di quel processo di “educazione permanente” su cui si basa la maggior parte delle indicazioni comunitarie e di disposizioni del parlamento di Strasburgo in relazione ai Programmi comunitari di Istruzione (quali il Programma ET 2020).
Il CEDEFOP (Centro Europeo per lo sviluppo della Formazione professionale) ha pubblicato nel 2009 le “linee guida europee per la validazione dell’apprendimento non formale e informale (European Guidelines for validating non-formal and informal learning)”; si tratta di un valido punto di riferimento per quanti sono a diversi livelli e con differenti motivazioni interessati all’argomento in corso di trattazione.
Il documento formula efficaci definizioni relative alle diverse tipologie di apprendimento, che fedelmente riportiamo:
Apprendimento formale: “apprendimento erogato in un contesto organizzato e strutturato (ad esempio, in un istituto d’istruzione o di formazione o sul lavoro), appositamente progettato come tale (in termini di obiettivi dell’apprendimento e tempi o risorse per l’apprendimento). L’apprendimento formale è intenzionale dal punto di vista del discente (si potrebbe aggiungere “intenzionale e programmato dal punto di vista del Docente – N.d.A.). Di norma sfocia in una convalida e in una certificazione.”
Apprendimento non formale: “apprendimento erogato nell’ambito di attività pianificate non specificamente concepite come apprendimento (in termini di obiettivi, di tempi o di sostegno all’apprendimento). L’apprendimento non formale è intenzionale dal punto di vista del discente.”
Apprendimento informale: “apprendimento risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia e al tempo libero. Non è strutturato in termini di obiettivi di apprendimento, di tempi o di risorse dell’apprendimento. Nella maggior parte dei casi l’apprendimento informale non è intenzionale dal punto di vista del discente.”

Da tempo l’Europa è indirizzata ad attribuire agli apprendimenti non formali (quelli, ricordiamolo, pianificati “al di fuori” di un contesto istituzionale) un ampio valore educativo e formativo in un quadro di educazione permanente.
In questo quadro, piena e legittima cittadinanza assume la mission di Certipass, tesa ad attestare il possesso di quelle competenze digitali che il Parlamento europeo cita fra le “competenze chiave per l’educazione permanente” nell’apposito documento del 18 dicembre 2006. Le sue certificazioni, infatti, rivestono a pieno il carattere di validazione di apprendimenti di tipo non formale nel settore ICT, garantita da procedure imparziali e da contenuti in linea con le indicazioni comunitarie, ma non solo: esse, grazie alla specificità dei profili in cui sono articolate, sono infatti anche in grado di integrare opportunamente i Piani dell’Offerta formativa elaborati e promossi a vari livelli nelle nostre istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado, conferendo un valore aggiunto proprio a quegli apprendimenti di tipo formale se cui la Scuola basa la sua stessa ragion d’essere.
Certipass raccoglie quindi la sfida istituzionale che si delinea all’orizzonte rispetto alla validazione degli apprendimenti non formali, sicura di poter portare sul campo risorse umane e tecnologiche competitive e in linea con le future istanze del nostro Paese.



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