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Come non diventare un pallone

Il meteorismo è un sintomo gastro-intestinale caratterizzato dalla disagevole condizione di aumento dei gas all'interno dell'apparato digerente.

FotoCon il termine "Meteorismus intestinalis" (dal greco meteoros = sollevare, stare in alto) viene infatti indicato l'accumulo di gas che, se non evacuato, risale nel tratto gastro-intestinale. Il meteorismo funzionale avviene con la distensione dell'addome, non sempre visibile, indotta dalla presenza eccessiva di ossigeno, azoto, idrogeno, monossido di carbonio e metano, che comunque sono normalmente presenti nell' intestino in quantità comprese tra i 100 ed i 150 mi. L'eccesso di gas può accompagnarsi ad eruttazioni, flatulenza, dolore ed alvo alterno (diarrea e stipsi), evolvendosi in un quadro definito sindrome dell'intestino irritabile (IBS).

Con il termine "pancia gonfia" o aerofagia viene comunemente inteso l'accumulo di gas a livello gastrico (stomaco) spesso in conseguenza al pasto. Più precisamente è corretto parlare di dispepsia associata ad aerofagia e annessi fenomeni di eruttazione. Se è interessato il tratto digestivo inferiore si parla invece di meteorismo e flatulenza.

La quantità dei gas prodotta è regolata dal transito intestinale e dall'evacuazione del gas in eccesso. I gas entrano nell'organismo con la deglutizione, si producono con le reazioni biochimiche e con la fermentazione batterica (fermentativa, putrefattiva, mista) intestinale e sono diffusi a partire dal sangue.

Escono dall'organismo per assorbimento da parte della parete intestinale, per escrezione respiratoria, per sintesi batterica e per evacuazione dall'ano. Un'eccessiva produzione può essere influenzata da un eccedente introito di fibre alimentari, ma anche dalla durata del transito intestinale: più è lento più la produzione sarà importante e legata alla costipazione. L'intestino, tramite la peristalsi, mette in movimento insieme al materiale fecale i gas prodotti, in modo da evacuare l'eccesso di essi. Vi può essere un rallentamento della propulsione con presenza di stitichezza e formazione di sacche gassose.
Anche lo sfintere anale gioca un ruolo importante poiché il gas è normalmente evacuato con l'associazione di una leggera contrazione dei muscoli addominali ed il rilasciamento dell'ano. In presenza di una discinesia addomino-pelvica lo sfintere non è in grado di rilasciare.

Il fastidio comunemente lamentato non è dovuto tanto all'eccesso dei gas quanto alla loro distribuzione anormale. Infatti la ritenzione dei gas è particolarmente dolorosa quando ristagnano nell'intestino tenue piuttosto che nel colon. Vi è una variabilità individuale in riferimento alla quantità di gas ritenuta. La medesima quantità di gas, in soggetti differenti, genera diverse sensazioni di discomfort fino al dolore.
La diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile, con aerofagia e flatulenza, può essere fatta solo dopo aver escluso specifiche patologie organiche come la calcolosi della colecisti, la colecistite, la colite, l'epatite, la gastroenterite virale, l'intolleranza al lattosio, le intolleranze alimentari, le parassitasi intestinali, l'ulcera duodenale o gastrica.

Le cause del meteorismo possono essere spesso anche di natura psicosomatica, legate a stati emotivi e al rilascio aumentato di catecolamine oppure possono essere legate ad un'ipersensibilità vagale riflessa con un quadro di iperalgesia viscerale e dolore neuropatico. L'aerofagia può anche essere dovuta all'ingerimento eccessivo dell'aria durante la deglutizione in soggetti voraci con una masticazione frettolosa (spesso ansiosi). Anche la composizione/tipologia degli alimenti può far insorgere un problema di crescita dei gas. L'eccesso di fibra alimentare, soprattutto pectina, di lattosio e di legumi, può determinare incremento gassoso. L'introduzione di componenti alimentari non completamente digeribili o irritanti per la mucosa intestinale (caffeina, alcol, lassativi osmotici) possono innescare la sindrome, così come l'eccesso di coloranti, edulcoranti, stabilizzanti, conservanti possono esacerbare il problema. Una modifica dello stile di vita, non solo di quello alimentare, associato a rimedi fitoterapici sicuri ed efficaci può contenere il problema portando l'organismo ad una pronta e completa remissione del disturbo.

ALIMENTI CHE PRODUCONO GAS
Gli alimenti che inducono la formazione di gas in una persona non provocano necessariamente lo stesso effetto in un'altra. Tuttavia, alcuni cibi producono gas, in tutti indistintamente, per la loro stessa composizione. Si tratta degli alimenti contenenti alcune classi di carboidrati, come fibre insolubili o alcuni tipi di zuccheri (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili), che non vengono facilmente assorbiti nell'intestino tenue e passano quasi intatti (indigeriti) nell'intestino crasso (colon). Una volta entrati nel colon sono soggetti alla fermentazione da parte della flora batterica intestinale, che li decompone producendo gas.

Gli alimenti che, in alcuni casi, risultano i principali responsabili della produzione di gas sono:

• fagioli e legumi in genere
• frutta
• verdura
• cereali integrali
• dolciumi e alimenti ricchi in zuccheri semplici

ALTRI FATTORI LEGATI ALL'ALIMENTAZIONE
L'accumulo di gas può dipendere anche da:

• bevande gassate, la birra ad esempio può aumentare il volume di gas dello stomaco perché è resa effervescente con l'aggiunta di anidride carbonica
• alcune abitudini alimentari, consumare i pasti frettolosamente, bere attraverso una cannuccia, masticare gomme, succhiare caramelle e parlare mentre si mangia, aumentano la quantità di aria ingerita
• integratori di fibre, alcuni integratori a base di psillio e crusca integrale, usati per combattere la stipsi, possono contribuire alla produzione di gas intestinale
• dolcificanti artificiali, il sorbitolo, il mannitolo e lo xilitolo (polioli fermentabili), contenuti in cibi e bevande dietetiche, possono provocare la formazione di gas in eccesso nel colon

CONDIZIONI MEDICHE
I problemi di gonfiore addominale e meteorismo possono dipendere da numerose condizioni mediche, di diversa gravità, tra cui:

• MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI, un eccesso di gas può essere presente nelle malattie infiammatorie croniche dell'intestino, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn
• SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE, le alterazioni della mobilità intestinale e l’eccessiva sensibilità (ipersensibilità) dell’intestino, tipiche di questa condizione medica, possono provocare crampi e gonfiore addominale anche al passaggio di minime quantità di gas
• ECCESSIVA CRESCITA DEI BATTERI INTESTINALI o alterazioni dell’equilibrio fra i diversi tipi (disbiosi intestinale), l'alterazione della flora batterica intestinale, in termini di numero o tipo di batteri che normalmente colonizzano l’intestino, può causare la sovrapproduzione di gas, diarrea e perdita di peso. Le principali cause di squilibrio della flora intestinale sono: uso frequente o eccessivo di antibiotici, infezioni intestinali e stress prolungato
• INTOLLERANZE ALIMENTARI, la produzione eccessiva di gas può dipendere dall'incapacità di digerire e assorbire alcuni alimenti, come lo zucchero contenuto nel latte e nei latticini (lattosio) o proteine come il glutine, presente nel grano, nell'orzo e nella segale
• STITICHEZZA (costipazione, stipsi), la difficoltà ad evacuare l’intestino può impedire l'eliminazione di gas dall'ano. Inoltre, aumentando il tempo di ristagno delle feci all'interno dell'intestino, aumenta la fermentazione batterica dei residui alimentari con conseguente sovrapproduzione di gas
• OSTRUZIONE INTESTINALE, il gonfiore addominale si manifesta bruscamente ed è associato a disturbi (sintomi) quali impossibilità ad emettere aria e/o feci, nausea e vomito. In presenza di questi disturbi è necessario rivolgersi subito al medico curante e , se non disponibile, al pronto soccorso
• ILEO, il gonfiore è secondario ad una ridotta attività propulsiva dell’intestino che può dipendere da varie cause quali:

• alterazioni degli elettroliti nel sangue (riduzione della concentrazione di potassio, aumento della concentrazione di calcio nel sangue)
• interventi chirurgici addominali
• diabete
• ridotto funzionamento della ghiandola tiroide (ipotiroidismo)
• uso di farmaci (oppiacei)
• malattie già accertate (diagnosticate) e per le quali si è sotto controllo medico

Se il meteorismo dipende da un altro problema di salute, è necessario curare la malattia che ne è causa. In assenza di malattie associate, il meteorismo è combattuto correggendo le abitudini alimentari e lo stile di vita e/o con rimedi naturali o farmacologici. Non esiste una soluzione unica, valida per tutti. Molto dipende dalla risposta di ognuno alle variazioni introdotte nella dieta e ai rimedi utilizzati ma, con gli opportuni aggiustamenti, è possibile individuare la strategia più adatta per eliminare i disturbi o, quantomeno, contenerli.

CONSIGLI ALIMENTARI
Le modifiche della dieta possono contribuire alla riduzione delle quantità di gas prodotto o all'eliminazione di quello in eccesso agevolandone il passaggio nel tratto gastrointestinale. La compilazione di un diario giornaliero in cui annotare gli alimenti e le bevande consumate e gli eventuali disturbi (sintomi) associati alla loro assunzione, aiuterà a capire quali variazioni apportare alla dieta, quali alimenti eliminare e quali consumare in quantità ridotte:

1) riduzione della quantità o della frequenza di consumo degli alimenti più ricchi di fibre insolubili, come:

• fagioli e legumi in genere
• cipolle
• broccoli
• cavoletti di Bruxelles
• cavoli
• cavolfiore
• carciofi
• asparagi
• pere
• mele
• pesche
• prugne
• farina integrale
• segale

2) riduzione del consumo di alcuni alimenti contenenti alcuni zuccheri (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili) come:

• latte e latticini, ridurre il consumo di latte e dei suoi derivati a maggior contenuto di lattosio, come il formaggio fresco e il gelato, può contribuire ad alleviare i disturbi (sintomi) specialmente nei soggetti con intolleranza al lattosio (zucchero contenuto nel latte). In questi casi, si possono mangiare prodotti senza lattosio (delattosati) o addizionati con un particolare enzima, la lattasi, che ne facilita la digestione
• dolcificanti artificiali, è necessario eliminare o ridurre i dolcificanti artificiali e i prodotti che li contengono, come le gomme da masticare e le bevande o gli alimenti dietetici senza zucchero

3) riduzione del consumo di alimenti o bevande che possono rallentare il processo digestivo come:

• cibi fritti o ad alto contenuto di grassi, il grasso presente negli alimenti rallenta la digestione ed aumenta la fermentazione. L'eliminazione dei cibi fritti, o contenenti grandi quantità di grassi, può ridurre i disturbi
• cibi ricchi di aria, si deve ridurre il consumo di alimenti e bevande che incorporano aria, come i cibi molto lievitati, la panna montata, i frappè ed i frullati di frutta
• bevande gassate, bisogna evitare o, almeno, limitare il consumo di bevande gassate, poiché rilasciano anidride carbonica
• integratori di fibre, alcuni integratori di fibre possono peggiorare i disturbi. Prima di prenderli, quindi, è consigliabile consultare il medico

4) aumento del consumo di:

• acqua, è importante mantenere una buona idratazione poiché i liquidi facilitano il transito intestinale e prevengono la stitichezza (costipazione).
• tisane a base di finocchio e anice, l'uso, a fine pasto, di tisane e decotti a base di piante carminative, come il finocchio e l’anice, che limitano la fermentazione intestinale e promuovono l'espulsione del gas, può contribuire al miglioramento dei disturbi.

DIETA DI ESCLUSIONE
L'eliminazione di interi gruppi alimentari può privare l'organismo delle sostanze nutritive necessarie al suo sano funzionamento e, d'altro canto, le fibre sono necessarie per assicurare il corretto transito intestinale e regolare i livelli di zucchero e colesterolo presenti nel sangue. Per individuare gli alimenti verso i quali si manifesta una maggior sensibilità individuale si può procedere, su consiglio del medico gastroenterologo e con la supervisione del nutrizionista, con una dieta di esclusione. La dieta prevede l'eliminazione di un alimento alla volta per un periodo di almeno due settimane, sufficiente a determinare il miglioramento dei disturbi (sintomi). Trascorso il tempo previsto, l'alimento escluso potrà essere reintrodotto gradualmente e si potrà passare all'eliminazione di un altro cibo. Il medico potrà, quindi, elaborare un piano alimentare rivolto al controllo dei disturbi (sintomi) che assicuri, al tempo stesso, il giusto apporto di fibre.

CONSIGLI IGIENICO-ALIMENTARI
• ridurre le porzioni, molti alimenti che aumentano la produzione di gas contengono i nutrienti previsti da un'alimentazione sana e bilanciata. Anziché eliminarli del tutto si consiglia di assumerli in quantità moderate per verificare se l'organismo è in grado di tollerarli. Si raccomanda, quindi, di consumare piccoli pasti frequenti anziché pochi pasti abbondanti, che, oltretutto, rallentano la digestione
• consumare i pasti senza fretta, per favorire i processi digestivi: è importante masticare a lungo e lentamente, evitando di deglutire i bocconi senza masticare
• evitare le gomme da masticare, le caramelle e l’uso di cannucce per bere, tutte queste attività facilitano l’ingestione di aria
• controllare lo stato delle protesi dentarie, protesi lente o inadeguate possono provocare l'aumento della salivazione e, quindi, l’ingestione di bolle d’aria contenute nella saliva
• non fumare, quando si inala il fumo si inala anche aria
• attività fisica, praticare un'attività fisica regolare, anche moderata ma costante, come una breve passeggiata dopo i pasti, favorisce il transito intestinale, riducendo il rischio di stitichezza (costipazione) che ostacola il rilascio di gas dall'ano

In caso di flatulenza dall'odore sgradevole basta limitare i cibi ad alto contenuto di zolfo, come:

• broccoli
• cavoletti di Bruxelles
• cavoli
• cavolfiore
• birra
• cibi altamente proteici

RIMEDI NATURALI
In alcuni casi i disturbi (sintomi) causati dal meteorismo possono essere ridotti con l’assunzione, previo consenso del medico, dei seguenti rimedi:

INTEGRATORI a base di enzimi digestivi
• alfa-galattosidasi è un enzima assente nel nostro organismo indispensabile per digerire i carboidrati complessi, contenuti nei legumi, nei cereali, nella frutta e nella verdura. La sua assunzione prima dei pasti favorisce la digestione degli alimenti contenenti carboidrati, altrimenti soggetti a fermentazione batterica. L’uso di questo enzima è sconsigliato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età
• beta galattosidasi (o lattasi), è un enzima che, assunto prima dei pasti, permette di digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati, anche alle persone intolleranti ad esso. Durante la gravidanza e l'allattamento al seno la lattasi va utilizzata solo previa consultazione del medico

FERMENTI LATTICI E PROBIOTICI
• Nel nostro apparato digerente vive un vero e proprio organo, detto microbiota, composto da microorganismi, batteri e lieviti, che ci aiutano a digerire, ad assimilare i nutrienti e producono vitamine per noi. Se però una terapia antibiotica o un’alimentazione scorretta distruggono questa, che chiamiamo comunemente flora batterica, digeriamo male, i cibi fermentano nell’intestino, con conseguente produzione di gas e gonfiore. Aiutare il ripristino dei batteri “buoni”, con alimenti fermentati come lo yogurt, il miso e il kefir, oppure integrando con capsule di probiotici, nel caso la situazione lo richieda.
Altri rimedi naturali che possono essere d’aiuto: I semi di finocchio che possono essere masticati a stomaco pieno, dopo il pranzo o la cena. L’olio essenziale di origano che può aiutare a contrastare meteorismo, gas e nausea, grazie alla sua azione depurativa nei confronti del fegato. Si può mettere una goccia di olio di origano in un bicchiere di acqua calda, insieme a camomilla e finocchio.

Fonte: https://www.issalute.it/


Bibliografia:
• Mayo Clinic. Gas and gas pains (Inglese)
• Effects of ginger on gastric emptying and motility in healthy humans https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18403946
• Gas and Bloating https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5350578/
• Abdominal Bloating: Pathophysiology and Treatment https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3816178/



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