Come vivono l'infertilità le donne?
L'incontro avrà luogo questo sabato 21 Marzo alle ore 10,30 presso il Csc piazza S.Francesco 2 Viterbo E’ difficile capire se i disturbi psicologici correlati all’infertilità della donna siano una reazione normale ad un situazione "anormale" e particolarmente difficile o se si tratta di qualcosa di più.
E’ certo però che quasi tutte le donne che affrontano un trattamento per l’infertilità mostrano, sia pure in misura diversa, sintomi di ansia, irritabilità, profonda tristezza, auto colpevolizzazione, calo di energie e di motivazione, tendenza all’isolamento e ipersensibilità. Molto comune è il sentimento di colpa per scelte o comportamenti passati che vengono ritenuti causa di infertilità. Una reazione opposta, anch’essa comune, è la rabbia contro il partner, contro amici o conoscenti che hanno bambini, contro chi si permette di dare consigli fuori luogo e non richiesti.
L’infertilità, viene spesso descritta dalle donne come l’esperienza di perdita di una intera dimensione di vita, condizione questa che comprensibilmente può essere causa nella donna di depressione. Reagire alla sofferenza psichica è importante, acquisire informazioni sull’infertilità e sulle tecniche di procreazione assistita e assumere un ruolo attivo nel prendere decisioni riguardo ai trattamenti da eseguire o meno, aiuta a combattere la depressione e attiva risposte positive da parte degli altri. Al contrario, negare il problema espone al rischio di una aspettativa irrealistica nei confronti dei possibili trattamenti, rende vulnerabili alle disillusioni e psicologicamente dipendenti dal medico
Posiamo affermare con certezza che le donne complessivamente soffrono più degli uomini a causa dell’infertilità. Le donne sono depresse e stressate dalla condizione in sé, indipendentemente dalla chi nella coppia è infertile, mentre gli uomini soffrono soprattutto della propria infertilità, che viene vissuta spesso come segno di impotenza e di inadeguatezza sessuale. Inoltre, probabilmente poiché la maggior parte degli accertamenti e dei trattamenti viene eseguito sul corpo femminile, le donne spesso provano senso di colpa o di inadeguatezza anche se il fattore di infertilità è maschile. In caso di infertilità inspiegata o di coppia, infine, sia gli uomini che le donne sono portati a ritenere che "la colpa" sia femminile.
L’infertilità può influenzare negativamente la vita di coppia. Il senso di colpa e di biasimo che non può essere espresso può avere effetti insidiosi sulla vita intima. Il partner infertile (uomo o donna) può temere di non essere accettato e può sentirsi obbligato a offrire la possibilità di divorzio in modo da consentire la genitorialità con un altro/a partner. Inoltre la spontaneità sessuale può venir inibita dalla necessità di avere rapporti sessuali programmati e finalizzati alla riuscita del trattamento. Tuttavia se l’infertilità viene affrontata con solidarietà tra i partner questa esperienza può rafforzare e migliorare il rapporto di coppia.
Le donne che vivono una gravidanza a seguito di un trattamento dell’infertilità, vengono descritte come più ansiose della media perché temono di perdere il figlio o perchè temono per la sua salute, come meno fiduciose in se stesse e più in difficoltà nel gestire emozioni contrastanti. Diffuse sono anche le strategie psicologiche "di evitamento" come quella di negare la gravidanza o ritardare la preparazione di un ambiente casalingo adatto ad accogliere il figlio. Con il procedere della gravidanza, le paure tendono a diminuire, anche se il parto rappresenta un evento che genera ansia per il timore di danni al bambino. Tutto questo però non influisce sulla relazione madre-bambino, né sul processo di attaccamento affettivo al bambino, che non differiscono rispetto alle gravidanze spontanee.
Si afferma spesso che le donne che hanno avuto un figlio grazie alle tecniche di procreazione assistita sono madri iperprotettive che non dimenticano facilmente l’esperienza negativa dell’infertilità. Inoltre, il forte desiderio e l’impegno che è stato necessario per avere un figlio, sembra rendere meno consapevoli delle difficoltà e delle ambivalenze intrinseche alla maternità. Alcune temono che il figlio abbia più problemi degli altri, oppure hanno più difficoltà nell’accettare il suo naturale processo di separazione dalla madre.
L’attenzione e la sensibilità verso il vissuto emotivo dell’infertilità da parte dei medici è molto importante per le coppie, e soprattutto per le donne. Un atteggiamento empatico da parte del medico sempre più raccomandato a livello internazionale, tanto da essere considerato -anche da parte delle coppie- parte integrante di un buon trattamento. Alcuni studi ritengono addirittura, anche se non esistono prove definitive, che ridurre lo stress può favorire la gravidanza. Inoltre, un aiuto psicologico di tipo professionale come il counselling di sostegno è di grande beneficio soprattutto nel periodo tra il trasferimento embrionario e il test di gravidanza, che spesso causa forte ansia, irritabilità e sintomi depressivi. Funzionano bene però anche il sostegno da parte di pari e i gruppi di auto aiuto.
Ne parliamo insieme questo sabato 21 Marzo ore 10.30 con la Dottoressa Federica di Pietrantonio, consulente Sai, educatrice e assistente sociale e con la Dottoressa Patrizia Fritelli, oncologa presidente onorario dell’Associazione Beatrice Onlus a sostegno delle donne con tumore alla mammella. L’incontro si terrà presso il Csc, centro per gli Studi Criminologici e Sociologici piazza S.Francesco 2 Viterbo.
Dr.ssa Federica di Pietrantonio
Il Direttore del S.A. I ONLUS
Marcello Cevoli