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Concorso Magistrature 2023: partecipazione e prove d'esame

Chiusi i termini per la presentazione delle domande di partecipazione al Concorso Magistratura 2023, bisogna ora attendere il 31 marzo la pubblicazione del calendario delle prove d’esame.

FotoIndetto con D.M. 18 ottobre 2022, il Concorso in questione è finalizzato all’assegnazione di 400 posti di magistrato ordinario.

In questo articolo approfondiremo alcuni aspetti di questo concorso. Chi è il magistrato ordinario e di cosa si occupa; quali sono le materie da studiare per le varie prove e come è strutturato il concorso nel complesso.

Magistrato Ordinario: chi è e cosa fa

Prima di soffermarci sui dettagli del concorso magistratura, riteniamo opportuno soffermarci sulla definizione del ruolo del magistrato ordinario. Di magistrati, infatti, ce ne sono di diverse tipologie, impegnati ciascuno in uno specifico ambito del diritto.

In generale, il magistrato è colui chiamato ad esprimere un giudizio imparziale (la sentenza) al termine di un processo, lo strumento attraverso cui si applica il potere giurisdizionale dello Stato e utilizzato per dirimere o risolvere contenziosi.

Come accennato, esistono varie tipologie di magistrati: amministrativi, militari e, per quanto ci riguarda, ordinari.

I magistrati ordinari si occupano di tutti quegli aspetti e questioni disciplinate e regolamentate dai Codici Civile e Penale. Quindi possono affrontare controversie relative al diritto di famiglia o di proprietà o questioni inerente alla disciplina contrattuale; così come cause penali quali omicidi, rapine ecc… puniti dalla legge con una pena detentiva e/o pecuniaria.

In base all’attività esercitata, i magistrati ordinari possono essere:

giudici: coloro che giudicano con sentenza le cause loro sottoposte;
pubblici ministeri: anche detti procuratori della Repubblica che si occupano di dirigere le indagini finalizzati al perseguimento dei reati e, in un processo, ricoprono la parte dell’accusa.
Come diventare magistrato ordinario

Per diventare magistrato ordinario è necessario superare due step: il concorso e il tirocinio.

L’iscrizione al concorso prevede, tra i requisiti, l’aver ovviamente intrapreso studi giuridici ed essere in possesso, quindi, di un titolo di laurea in giurisprudenza. Dall’anno accademico 2000/2001, inoltre, viene richiesto il possesso di un titolo ulteriore tra i seguenti:

diploma rilasciato da una scuola di specializzazione per le professioni legali;
diploma di specializzazione in discipline giuridiche di durata non inferiore a due anni;
dottorato di ricerca in materie giuridiche;
abilitazione all’esercizio della professione forense.

Chi supera il concorso dovrà poi intraprendere un tirocinio retribuito di 18 mesi, da svolgersi presso gli uffici giudiziari della città sede della Corte d’appello ove ha residenza il tirocinante. In questo arco di tempo, inoltre, il tirocinante deve espletare il tirocinio per almeno 6 mesi presso la Scuola superiore della magistratura.

Al termine del tirocinio, in caso di esito positivo della valutazione, il magistrato, oltre al conferimento delle funzioni giudiziarie, viene anche assegnato ad un tribunale ordinario o, se chiamato a ricoprire la carica di procuratore, ad una procura della Repubblica.

Concorso Magistratura: le prove

Il primo step da superare per ottenere la nomina a magistrato ordinario è affrontare e superare il concorso. Le prove d’esame da sostenere sono due, una scritta e una orale.

Prova scritta

La prova scritta consiste nello sviluppo di tre brevi elaborati teorici su temi di:

diritto civile;
diritto penale;
diritto amministrativo.

La prova è della durata di 8 ore e in questa potranno essere usati i testi semplici dei codici, leggi e decreti dello Stato secondo quanto indicato nel diario delle prove.

La prova si ritiene superata totalizzando un punteggio superiore a 12/20.

Prova Orale

L’elenco dei candidati ammessi alla prova orale e il punteggio della prova scritta vengono comunicati attraverso apposita notifica sul sito del Ministero della Giustizia almeno venti giorni prima dello svolgimento della prova orale. Questa è consistente rispetto all’altra e verte su una molteplicità di temi. Nello specifico:

a) diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano;
b) procedura civile;
c) diritto penale;
d) procedura penale;
e) diritto amministrativo, costituzionale e tributario;
f) diritto commerciale e fallimentare;
g) diritto del lavoro e della previdenza sociale;
h) diritto comunitario;
i) diritto internazionale pubblico e privato;
l) elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario;
m) colloquio su una lingua straniera scelta fra le seguenti: inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Il candidato, per superare la prova, deve guadagnare un punteggio non inferiore ai 6/10.

Calendario delle prove

La comunicazione delle date delle sedi di svolgimento delle prove di esame verrà pubblicata sul sito del Ministero della Giustizia e in Gazzetta Ufficiale – 4ª serie speciale, concorsi ed esami  il 31 marzo 2023.

Gli ammessi alle prove scritte dovranno presentarsi muniti di valido documento di riconoscimento e del codice identificativo generato a seguito dell’invio della domanda di iscrizione.

Commissione esaminatrice

La commissione d’esame è nominata da un magistrato, il quale la presiede e da venti magistrati e cinque professori universitari di ruolo titolari di insegnamenti nelle materie oggetto d’esame.

Concorso Magistratura: contatti utili

I candidati che hanno necessità di comunicare con l’amministrazione possono ricorrere ad uno dei seguenti canali:

inviando un’email all’indirizzo di posta elettronica ufficioconcorsi.dgmagistrati.dog@giustizia.it  ;
tramite PEC all’indirizzo ufficioconcorsi.dgmagistrati.dog@giustiziacert.it  ;
per posta raccomandata A/R, all’indirizzo: Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del personale e dei servizi – Direzione Generale dei Magistrati – Ufficio Concorsi, via Arenula n. 70, 00186 Roma.



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