Cordyceps: il Re dei funghi medicinali
Il Cordyceps sinensis è un fungo medicinale dalle proprietà straordinarie, da secoli facente parte della Medicina Tradizionale Cinese (MTC), vero e proprio tesoro dell’altopiano tibetano in cui cresce naturalmente e viene raccolto dagli abitanti di questo luogo. È ricco di numerosi composti bioattivo, in particolare polisaccaridi, la maggior parte betaglucani, derivati nucleosidici (cordicepina), sali minerali e proteine.
Il Cordyceps sinensis è un fungo medicinale in grado di supportare l’organismo nella sua interezza: migliora l’impiego dell’ossigeno e la produzione di ATP promuovendo l’incremento energetico nell’organismo.
Furono, più di mille anni fa, dei pastori tibetani a scoprire per primi questo fungo sugli altopiani del Tibet. Pensavano che fosse un’erba e notarono che quando i loro animali se ne nutrivano diventavano più vitali, vivaci e attivi. Provandolo poi sull’uomo il fungo mostrava i medesimi effetti.
L’uso del fungo, da parte della Medicina Tradizionale Cinese, risale al 1700 a.C. La prima testimonianza scritta dell’esistenza del Cordyceps è del 620 a.C., durante la dinastia Tang. Lo si descrive allegoricamente «verme d’inverno erba d’estate», e in effetti il Cordyceps pare proprio un bruco vegetale. Ai tempi della dinastia Ch’in, verso il 200 a.C., l’imperatore pare che pagasse un’oncia d’oro ogni tre giorni per avere il prezioso fungo, che si sapeva donasse calma all'animo e vigore al corpo.
Nelle cucine reali 5 g di Cordyceps venivano inseriti nello stomaco di un’anatra che poi, una volta ben cotta, era servita nel corso dei giorni successivi. Ancora oggi nella medicina orientale si consiglia di associare il fungo con la carne di anatra e preparare questo piatto specialmente per le persone anziane, in quanto un pasto di questo genere equivale ad assumere 50 g di ginseng, che è la sostanza energizzante probabilmente più conosciuta e più usata che si trovi in natura. Un altro aneddoto riguarda la leggendaria bellezza cinese Yang Kuefei, che pare assumesse regolarmente il Cordyceps, perché considerato «fonte di giovinezza».
In Europa e in Giappone il Cordyceps è conosciuto già dalla prima metà del 1700; fu menzionato per la prima volta a un meeting scientifico, tenutosi a Parigi nel 1726.
Divenuto negli ultimi anni un importantissimo tassello nella micoterapia, ecco quali sono i benefici del fungo Cordyceps e come assumerlo:
• È immunostimolante: utile in concomitanza con cambi di stagione e periodi di forte stress.
• È antinfiammatorio e antiossidante: previene l’invecchiamento precoce.
• Aumenta le performance sportive: azione tonica sul metabolismo, affaticamento e stanchezza.
• È afrodisiaco.
• È epatoprotettivo: protegge fegato e reni dall’accumulo di tossine e ne migliora la funzionalità.
• Pare sia utile quale ipoglicemico, ipocolesterolemizzante e ipotensivo.
• È antiasmatico, antitussivo ed espettorante, nonché antivirale.
• Aiuta nel modulare il ritmo sonno-veglia, risolvendo difficoltà di addormentamento.
• È ricco di vitamine e minerali.
Le molecole bioattive, contenute nel Cordyceps, possiedono molteplici proprietà terapeutiche, che interessano gran parte dei distretti organici: sistema respiratorio, urogenitale, cardiovascolare, immunitario, epatico ed endocrino.
Il fungo svolge un’azione di regolazione a livello immunitario. In particolare, sia il corpo fruttifero che il micelio stimolano e potenziano l’attività di alcune cellule, che presiedono la risposta immunitaria. Il Cordyceps ha un’importante azione antivirale ed è un ottimo tonico nella convalescenza, nelle ricadute infettive e in tutte quelle situazioni di esaurimento del sistema immunologico.
Questo ascomicete è stato studiato in vitro e in vivo su diverse linee cellulari di tumori: nel carcinoma renale, epatico, polmonare e nella leucemia.
La cordicepina, sostanza contenuta nel fungo, ha un’azione simile a quella degli antibiotici; in particolare limita la crescita di clostridium, la cui presenza favorisce l’insorgere di neoplasie. L’effetto di inibizione sulla crescita e metastatizzazione dei tumori, che si è osservato con la somministrazione di estratti acquosi del fungo, è dose-dipendente. La sperimentazione con l’uso di grandi dosi non ha causato alcun effetto tossico, lo si può ritenere quindi un fungo molto sicuro.
Il Cordyceps è un importante antiossidante, il fungo antiaging per eccellenza e inoltre contribuisce indirettamente a prevenire la formazione delle placche ateromasiche, responsabili dell’arteriosclerosi.
Una molecola, isolata dal fungo, si è dimostrata capace di antagonizzare la tossicità indotta dai radicali liberi, evidenziando quindi un effetto protettivo sulle cellule neuronali. Il Cordyceps sinensis è un importante fungo afrodisiaco. La sua assunzione regolare può portare, sia nell'uomo che nella donna, ad un aumento del 30% nell'attività sessuale. L’infertilità, nella Medicina Tradizionale Cinese, si definisce un «vuoto di Reni, di Qi» e il Cordyceps sinensis possiede un potente effetto tonificante sull'energia renale ed è quindi il fungo più indicato nell'impotenza, nella sterilità e nella regolarizzazione della produzione degli ormoni sessuali.
Il Cordyceps aumenta inoltre la produzione di DHEA, l’ormone della giovinezza precursore del testosterone, dopo circa 1 ora dall’assunzione, e per questo è da ritenersi un importante stimolatore della funzionalità endocrina e sessuale, in particolare maschile. A livello cardiovascolare questo fungo migliora la funzionalità cardiaca; ha un’azione ipotensiva e di regolazione sul ritmo cardiaco.
CORDYCEPS E METABOLISMO ENERGETICO
Numerosi studi accreditano al Cordyceps sinensis la capacità di migliorare l’utilizzo dell’ossigeno e la produzione di ATP; questo meccanismo d’azione avviene tramite l’ottimizzazione dei processi di produzione energetica intracellulare, ciclo di Krebs e fosforilazione ossidativa e l’attivazione mitocondriale. I test di laboratorio hanno dimostrato che i benefici più rilevanti della somministrazione del Cordyceps si sono avuti sul metabolismo energetico epatico nei topi.
I ricercatori hanno osservato un aumento del rapporto di ATP e fosfato inorganico (ATP/Pi) nei topi trattati, con aumento dello stato energetico cellulare (1) e un aumento del 45-55% del rapporto ATP/Pi nel fegato di questi topi trattati, rispetto al placebo (2). Di recente, uno studio ha confermato questi risultati e ha suggerito che qualsiasi aumento del metabolismo energetico epatico potrebbe essere dovuto ad un aumentato flusso sanguigno a livello di quest’organo (3).
Ciò che suscita un grande interesse in questo fungo è la capacità di migliorare le prestazioni aerobiche nei soggetti che ne fanno uso (4). Da sempre in Cina vi è la convinzione che il Cordyceps sia in grado di migliorare la capacità di esercizio e la resistenza alla fatica e le numerose ricerche condotte sembrerebbero confermare questa credenza. Uno studio del 2011 ha dimostrato che il Cordyceps è in grado di favorire la normale mobilitazione dei grassi e il loro metabolismo (beta-ossidazione), mantenendo costante la glicemia durante l’esercizio fisico prolungato negli atleti, ha effetto cardiotonico, di inibizione delle costrizioni tracheali e il rilassamento della muscolatura liscia vascolare contratta (5). Inoltre, a seguito della somministrazione del fungo, vi è una migliore clearance del lattato; questo perché il metabolismo energetico del lattato all'interno della cellula risulta più efficiente e permette agli atleti una maggiore prestazione fisica anaerobica (6).
Tutto ciò fa sì che il Cordyceps possa essere considerato un nutraceutico fondamentale per lo sportivo, che ne migliora la capacità di esercizio e di resistenza allo stesso, supportandone l’organismo nei tempi di recupero che seguono un allenamento intenso.
È molto importante, per questo molto utilizzato, in ambito sportivo sia perché esercita un effetto antinfiammatorio a livello muscolare, sia perché è in grado, grazie alla sua azione sul sistema cardiorespiratorio, di aumentare la forza e la resistenza fisica. Gli atleti possono così migliorare la performance fisica sotto sforzo, avere un incremento della capacità polmonare e un recupero più veloce dopo la prova. Durante i giochi nazionali cinesi nel 1993, il team di donne a cui era stato prescritto un cocktail di erbe usate in Medicina Tradizionale Cinese, tra cui era compreso il Cordycep, raggiunse nove record mondiali, compreso quello dei 10.000 metri.
È stato dimostrato che l’assunzione regolare di Cordyceps permette un più efficace utilizzo dell’ossigeno da parte dell’organismo, un aumento fino al 55% dell’energia cellulare e quindi un miglioramento, fino al 40%, della reattività e della potenza muscolare con grande riduzione dell’affaticamento.
Il Cordyceps sinensis possiede anche un’azione di regolazione e di attivazione del metabolismo epatico; abbassa la glicemia, così come i trigliceridi e i livelli di colesterolo «cattivo», LDL, a favore di quello «buono», HDL. Uno studio clinico ha dimostrato una riduzione media superiore al 17% dei valori del colesterolo totale. Il fungo risulta anche utile nell’obesità, perché è in grado di diminuire l’appetito.
Bibliografia
1. Manabe N. Sugimoto M. Azuma Y, et al. Effects of the mycelial extract of cultured Cordyceps sinensis on in vivo hepatic energy metabolism in the mouse. Jpn J Pharmacol. 1996;70:85–88.
2. Dai G. Bao T. Xu C, et al.CordyMax Cs-4 improves steady-state bioenergy status in mouse liver. J Altern Complement Med. 2001; 7 :231–240.
3. Manabe N. Azuma Y. Sugimoto M, et al.Effects of the mycelial extract of cultured Cordyceps sinensis on in vivo hepatic energy metabolism and blood flow in dietary hypoferric anaemic mice. Br J Nutr. 2000; 83 :197–204.
4. Steve Chen, M.D., Zhaoping Li, M.D., Ph.D., Robert Krochmal, M.D., Marlon Abrazado, B.S., Woosong Kim, B.S., and Christopher B. Cooper, M.D. Effect of Cs-4® (Cordyceps sinensis) on Exercise Performance in Healthy Older Subjects: A Double-Blind, Placebo-Controlled Trial. J Altern Complement Med. 2010 May; 16(5): 585–590. doi: 10.1089/acm.2009.022.
5. Ashok Kumar Panda and Kailash Chandra Swain. Traditional uses and medicinal potential of Cordyceps sinensis of Sikkim. J Ayurveda Integr Med. 2011 Jan-Mar; 2(1): 9–13. doi: 10.4103/0975-9476.78183.
6. Wang ZX, Wang XM, Wang TZ. Current status of pharmacological studies on Cordyceps sinensis and Cordyceps hyphae. Chung-Kuo Chung His I Chieh ho Tsa Chih. 1995; 15 :255–6.
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