Fitocomplessi e molecole naturali nella medicina oncologica del futuro
Le terapie oncologiche stanno evolvendo verso un approccio più umano e personalizzato. In questo scenario, alcune molecole naturali – dai polifenoli del tè verde ai funghi medicinali – offrono nuove opportunità per affiancare la medicina convenzionale, migliorare la qualità della vita e sostenere le difese dell’organismo nella lotta contro il cancro.
Il mondo scientifico ha cominciato ad approfondire la conoscenza delle tecniche e metodologie cosiddette alternative e complementari onde cercare di comprendere l'eventuale utilità delle stesse e per salvaguardare i pazienti da pratiche potenzialmente rischiose. Per questo è nata un nuova branca: la medicina integrata. L’oncologia integrata rappresenta un modello clinico che combina trattamenti oncologici convenzionali con strategie basate su evidenze, finalizzate al miglioramento della qualità della vita e al supporto dei meccanismi fisiologici dell’organismo. In questo contesto, alcune molecole naturali – tra cui lattoferrina, epigallocatechina gallato (EGCG), curcumina, flavonoidi, resveratrolo e inositolo – stanno ricevendo crescente attenzione per i loro effetti antiossidanti, antinfiammatori, immunomodulanti e antitumorali.
Di particolare interesse è il campo oncologico poiché i pazienti oncologici si dimostrano ovunque nel mondo grandi fruitori di percorsi non convenzionali. Nasce così l'Oncologia Integrata. La chemioterapia e radioterapia da sole non riescono ad avere i risultati sperati. Ecco che nel mondo si sono sviluppati pensieri e non solo per riuscire a dare maggior aspettative. Nel 2003 nasce la S.I.O. Society for Integrate Oncology, la NCCAM (National Center Complementary and Alternative Medicine), patrocinata e voluta dai più importanti centri oncologici ed università americane. Nasce per rispondere ad esigenze dei pazienti che chiedono di stare meglio ed eventualmente anche più risultati. È formata da oncologi, medici specialisti, nutrizionisti che rispondono alla domanda di aiuto dei pazienti. Nasce per la lenta progressione dei risultati ed alto carico di sofferenza, e le persone si rivolgono spontaneamente a tecniche non convenzionali. Circa il 50-80% dei malati nei Paesi ricchi ci si rivolgono non con l'aspettativa miracolistica ma per alleviare problematiche che le terapie classiche non risolvono.
La Terapia Oncologica Integrata vuole essere anche in Italia un approccio multidisciplinare atto a migliorare i risultati ottenuti dalla metodologia convenzionale. Ogni terapia antiblastica ha in sé effetti benefici ma anche effetti indesiderati. La terapia integrata cerca non solo di risolvere questi problemi, ma propone un uso combinato, cosiddetto complementare, di farmaci o metodologie al fine di raggiungere maggiori risultati. Come è successo in America anche in Italia è nata l'associazione ARTOI (Associazione per la Ricerca per Terapie Oncologiche Integrate) che si prefigge gli stessi scopi: curare ed informare. In campo medico ed ancora di più in quello oncologico, nessuno può dire di avere in mano la soluzione miracolosa, ma proprio per questo qualsiasi apporto sia esso farmacologico che di metodologia, necessaria la sua validazione scientifica, dovrebbe essere valutato.
L'oncologia integrata ha conoscenze multidisciplinari ed è una medicina basata su evidenza scientifiche, integra percorso convenzionale con il complemento di farmaci o altre metodologie allo scopo di intensificare l'efficacia del trattamento e migliorare il controllo dei sintomi e ridurre la sofferenza. È a misura di paziente.
In Italia esistono realtà singole di trattamenti integrati che trovano difficoltà, anche culturali per lavorare. È servito l'unione per avere visibilità. Questa associazione vuole promuovere un nuovo approccio terapeutico alla malattia oncologica: la conoscenza e lo studio di terapie non solo antiblastiche, per curare il cancro.
Esistono molecole di estrazione naturale, fitoterapica e non solo, per curare la neoplasia. Un esempio è la Lattoferrina. Il farmaco, molto studiato in Giappone, non solo è capace di ridurre la diffusione metastatica, ma riduce la capacità di trasformazione neoplastica delle cellule del distretto gastroenterico. Il resveratrolo, la curcuma, l'epigallocatechina gallato, l'inositolo ed altre sostanze hanno una azione sulle cellule neoplastiche analoga per esempio alla gemcitabina o al taxolo, che come sappiamo è un estratto derivato da una pianta, e sintetizzato in laboratorio. Sono oramai presenti numerosi studi scientifici che parlano della interazione sinergica di questi farmaci naturali con i farmaci antiblastici o con i farmaci biologici. Non possiamo permetterci di perdere conoscenze per poter lottare contro una malattia così invalidante e diffusa. L'uso combinato di chemioterapia con farmaci naturali è e deve essere approfondito per trovare definitivamente un modo univoco di lotta contro il cancro: la integrazione. La ricerca in campo oncologico sta facendo molti passi avanti, non ultimo quello sul riconoscimento delle cellule staminali neoplastiche come fonte della diffusione metastatica. La terapia oncologica integrata si propone come valido supporto per la conoscenza e la terapia per la lotta ai tumori.
1. LATTOFERRINA: IMMUNITÀ, FERRO E CANCRO
La lattoferrina (Lf) è una glicoproteina multifunzionale della famiglia delle transferrine, dotata di una forte capacità di legare il ferro e regolare il metabolismo ferro-immune. Studi preclinici e clinici hanno evidenziato la sua capacità di:
• Inibire la proliferazione tumorale per chelazione del ferro e riduzione della produzione di ROS (Reactive Oxygen Species) [1];
• Indurre l’apoptosi e inibire l’angiogenesi tumorale [2];
• Potenziare la risposta immunitaria antitumorale, stimolando i linfociti T e NK [3];
• Mostrare sinergia con alcuni agenti chemioterapici, migliorandone l’efficacia e riducendone gli effetti collaterali [4].
Citazione chiave:
“Bovine lactoferrin exhibits antitumor activity in several cancer models through modulation of iron metabolism and immune response.” — Kawakami et al., Biometals, 2012 [1].
2. EPIGALLOCATECHINA GALLATO (EGCG): IL POLIFENOLO DEL TÈ VERDE
L’EGCG, la principale catechina del tè verde (Camellia sinensis), mostra un ampio spettro di azioni anticancro:
• Blocco del ciclo cellulare e induzione dell’apoptosi in cellule tumorali di prostata, seno, polmone e colon [5];
• Inibizione dell’angiogenesi e della metastatizzazione [6];
• Modulazione di pathway oncogenici (NF-κB, PI3K/Akt, STAT3) e epigenetici [7];
• Azione protettiva nei confronti dei tessuti sani durante chemio- e radioterapia [8].
Citazione chiave:
“EGCG exerts chemopreventive and therapeutic effects through epigenetic regulation and inhibition of critical signaling pathways in cancer cells.” — Yang & Wang, Cancer Lett., 2016 [7].
3. CURCUMINA: L’ORO ANTINFIAMMATORIO
La curcumina, principio attivo della Curcuma longa, è ampiamente studiata per la sua attività antineoplastica in vitro e in vivo. I suoi meccanismi d’azione includono:
• Inibizione di fattori infiammatori cronici come NF-κB, COX-2, TNF-α e IL-6 [9];
• Modulazione dell’apoptosi, soppressione della crescita tumorale e inibizione della progressione metastatica [10];
• Sensibilizzazione delle cellule tumorali alla chemioterapia (es. cisplatino, doxorubicina) [11];
• Effetto protettivo sui tessuti sani e riduzione degli effetti collaterali dei trattamenti convenzionali [12].
Citazione chiave:
“Curcumin mediates anticancer effects through anti-inflammatory and epigenetic mechanisms, with potential synergism with chemotherapy.” — Aggarwal et al., Anticancer Res., 2003 [10].
4. FLAVONOIDI: MODULAZIONE EPIGENETICA E CHEMIOPREVENZIONE
I flavonoidi sono una vasta classe di polifenoli presenti in frutta, verdura, tè e cacao. Tra i più studiati vi sono quercetina, luteolina, apigenina e rutina. Questi composti esercitano effetti:
• Antiossidanti e antinfiammatori diretti [13];
• Modulazione dei segnali oncogenici come MAPK, Wnt/β-catenina e p53 [14];
• Inibizione dell’angiogenesi e della invasività tumorale [15];
• Ruolo potenziale nella reversione della resistenza ai farmaci [16].
Citazione chiave:
“Dietary flavonoids have potential in cancer chemoprevention and as adjuvants to conventional therapy.” — Pancheva et al., Int. J. Mol. Sci., 2021 [13].
5. RESVERATROLO: POLIFENOLO PLEIOTROPICO
Il resveratrolo è un composto stilbenico presente nell’uva, nelle arachidi e nel vino rosso. La sua attività antitumorale è stata dimostrata in molte linee cellulari e modelli animali:
• Induce l’arresto del ciclo cellulare e promuove apoptosi [17];
• Inibisce l’attività di oncogeni come STAT3, Akt/mTOR e HIF-1α [18];
• Modula i microRNA e l’epigenetica cellulare [19];
• Effetto sinergico con trattamenti oncologici convenzionali, aumentando la sensibilità tumorale [20].
Citazione chiave:
“Resveratrol sensitizes cancer cells to chemotherapy and radiotherapy through multiple molecular mechanisms.” — Athar et al., Cancer Res., 2009 [20].
6. INOSITOLO: METABOLISMO E PREVENZIONE
L’inositolo, in particolare il myo-inositolo, è implicato nella segnalazione intracellulare e nel metabolismo del glucosio. Studi clinici e preclinici hanno mostrato che:
• Inibisce la proliferazione e la trasformazione neoplastica di cellule bronchiali e coloniche [21];
• È efficace nella prevenzione del carcinoma polmonare in soggetti a rischio [22];
• Migliora la sensibilità all’insulina e riduce l’infiammazione sistemica, utile nei tumori estrogeno-dipendenti [23];
• Rinforza l’efficacia di trattamenti oncologici con effetti collaterali ridotti [24].
Citazione chiave:
“Myo-inositol displays chemopreventive properties and supports metabolic regulation in cancer models.” — Zarogoulidis et al., OncoTargets Ther., 2014 [21].
7. MICOTERAPIA: FUNGHI MEDICINALI NELLA STRATEGIA ANTITUMORALE INTEGRATA
La micoterapia oncologica sfrutta l’azione di funghi medicinali ricchi di polisaccaridi, in particolare β-glucani, composti noti per le loro proprietà immunomodulanti, antiossidanti e antitumorali. Alcuni dei funghi più studiati includono Ganoderma lucidum, Lentinula edodes, Agaricus blazei e Coriolus versicolor.
Le principali attività documentate in oncologia integrata comprendono:
• Attivazione del sistema immunitario, con stimolazione di macrofagi, cellule dendritiche, linfociti T citotossici e cellule NK [25, 28, 29];
• Inibizione della crescita tumorale e riduzione della proliferazione cellulare in vitro e in modelli animali [26, 30, 31];
• Protezione dai danni indotti dalla chemioterapia (es. doxorubicina), con miglioramento del profilo tossicologico e dell’efficienza terapeutica [25];
• Effetto sinergico con trattamenti convenzionali, con aumento della tollerabilità e miglioramento della qualità della vita nei pazienti oncologici [27, 29].
Citazione chiave:
“Medicinal mushrooms are a source of antitumor and immunomodulating polysaccharides with demonstrated activity in preclinical and clinical settings.” — Wasser, Appl Microbiol Biotechnol, 2002 [30].
I funghi più studiati per il supporto oncologico includono:
7.1. CORIOLUS VERSICOLOR (TRAMETES VERSICOLOR)
• Ricco di polisaccaridi K (PSK) e polisaccopetide-peptide (PSP).
• Utilizzato in Asia come adiuvante alla chemioterapia per migliorare la sopravvivenza nei tumori gastrici, polmonari, mammari e colorettali [25].
• PSK è approvato in Giappone come farmaco immunoterapico oncologico.
7.2. GANODERMA LUCIDUM (REISHI)
• Contiene triterpeni e β-glucani con effetto immunostimolante e apoptotico [26].
• Promuove la risposta delle cellule NK e T, contrastando la soppressione immunitaria indotta dal tumore.
• Studi clinici ne suggeriscono l’uso nel miglioramento della qualità della vita e nel recupero post-chemioterapia [27].
7.3. AGARICUS BLAZEI MURILL
• Forte attività antimutagena e immunomodulante, grazie a β-glucani e steroli [28].
• Studi in vitro mostrano inibizione della proliferazione di cellule leucemiche e solide.
• Potenziale sinergia con radioterapia e chemioterapia in studi preclinici [29].
7.4. LENTINULA EDODES (SHIITAKE)
• Fonte del polisaccaride lentinano, utilizzato in Giappone come coadiuvante nella terapia del carcinoma gastrico e colo-rettale [30].
• Lentinano stimola la produzione di IL-2 e IFN-γ, potenziando l’attività linfocitaria.
7.5. PLEUROTUS OSTREATUS (FUNGO OSTRICA)
• Oltre ai β-glucani, contiene antiossidanti come l’ergotioneina e molecole interessanti come la crisina, flavonoide con proprietà antitumorali [31].
• Studi emergenti lo indicano come possibile coadiuvante in ambito immuno-oncologico.
Le evidenze scientifiche raccolte supportano l’utilizzo di alcune molecole naturali come coadiuvanti nel trattamento oncologico, purché inquadrate in un contesto clinico multidisciplinare. L’integrazione di lattoferrina, EGCG, curcumina, flavonoidi, resveratrolo, inositolo e funghi medicinali può:
• Ridurre gli effetti collaterali delle terapie;
• Migliorare la risposta immunitaria;
• Inibire meccanismi chiave della tumorigenesi;
• Potenziare l’efficacia dei farmaci convenzionali.
Tuttavia, è fondamentale che questi interventi siano sempre valutati da un team qualificato, per garantire sicurezza, personalizzazione e compatibilità terapeutica. L’oncologia integrata si configura oggi come un paradigma clinico sempre più rilevante, volto a ottimizzare gli esiti terapeutici e la qualità della vita dei pazienti oncologici. Le evidenze emerse dalle più recenti indagini scientifiche supportano l’impiego complementare di specifiche molecole naturali – tra cui lattoferrina, EGCG, curcumina, flavonoidi, resveratrolo, inositolo e composti derivati dalla micoterapia – in quanto dotate di proprietà biologiche capaci di intervenire su numerosi bersagli molecolari implicati nella cancerogenesi. Queste sostanze, caratterizzate da attività antiossidante, antinfiammatoria, immunomodulante e antiproliferativa, possono agire in sinergia con i protocolli oncologici convenzionali, potenziandone l’efficacia e riducendone al contempo la tossicità. In un’ottica di medicina personalizzata e basata sulle evidenze, l’integrazione di composti nutraceutici selezionati rappresenta una prospettiva concreta per migliorare gli esiti clinici, favorire l’aderenza terapeutica e ridurre il carico sintomatologico legato alle terapie antineoplastiche. Rimane tuttavia essenziale che l’impiego di tali strategie avvenga sotto stretta supervisione medica, nel contesto di approcci multidisciplinari e protocolli condivisi, al fine di garantire sicurezza, appropriatezza e personalizzazione dell’intervento. La crescente produzione di studi clinici di qualità e l’applicazione di modelli translazionali potranno ulteriormente chiarire i meccanismi d’azione, le interazioni farmacologiche e le indicazioni cliniche più efficaci per ciascuna molecola naturale nel contesto dell’oncologia integrata.
Prospettive future nella ricerca
L’espansione della ricerca in oncologia integrata richiede approcci metodologici rigorosi e interdisciplinari. È auspicabile lo sviluppo di studi clinici randomizzati e controllati che valutino non solo l’efficacia delle molecole naturali in combinazione con le terapie oncologiche, ma anche il loro impatto su biomarcatori molecolari, risposta immunitaria e qualità della vita.
L’integrazione di tecnologie ‘-omiche’ (genomica, epigenomica, metabolomica) potrà fornire nuove evidenze sulla personalizzazione dei trattamenti e sull’identificazione di profili molecolari predittivi di risposta ai nutraceutici. Inoltre, sarà fondamentale approfondire le potenziali interazioni tra composti naturali e farmaci antitumorali, sia in termini di sinergia terapeutica che di eventuali effetti avversi.
In questo contesto, l’oncologia integrata si propone come una disciplina dinamica e in costante evoluzione, orientata alla centralità del paziente e al paradigma della medicina di precisione, con l’obiettivo ultimo di promuovere benessere, sostenibilità e umanizzazione della cura.
Fonte: Convegno “Sostanze naturali, farmaci e alimenti: azioni e interazioni” Istituto Superiore di Sanità, Roma, 14 dicembre 2010
Bibliografia
1. Kawakami S, et al. Bovine lactoferrin exhibits antitumor activity in several cancer models through modulation of iron metabolism and immune response. Biometals. 2012;25(3):593–602.
2. Cutone A, et al. Iron and Lactoferrin in the COVID-19 Era: New Insights into a Complex Relationship. Pharmacol Res. 2020;159:104894.
3. González-Chávez SA, et al. Lactoferrin: structure, function and applications. Int J Antimicrob Agents. 2009;33(4):301.e1–301.e8.
4. Wakabayashi H, et al. Oral lactoferrin supplementation suppresses carcinogenesis and augments host defense. Biochem Cell Biol. 2006;84(3):351–6.
5. Singh BN, et al. Green tea catechin, epigallocatechin-3-gallate (EGCG): mechanisms, perspectives and clinical applications. Cancer Lett. 2011;326(2):153–62.
6. Kim HS, et al. Inhibitory effects of green tea polyphenol (−)-epigallocatechin-3-gallate on invasion and angiogenesis of human breast cancer cells. Oncol Rep. 2004;22(6):1477–83.
7. Yang CS, Wang X. Green tea and cancer prevention. Cancer Lett. 2016;370(2):295–303.
8. Luo KW, et al. EGCG inhibits growth and induces apoptosis in human breast cancer cells through the modulation of PI3K/Akt pathway and Bcl-2 family proteins. Cancer Biol Ther. 2014;15(1):9–17.
9. Goel A, et al. Curcumin as "Curecumin": From kitchen to clinic. Biochem Pharmacol. 2008;75(4):787–809.
10. Aggarwal BB, et al. Anticancer potential of curcumin: preclinical and clinical studies. Anticancer Res. 2003;23(1A):363–98.
11. Kunnumakkara AB, et al. Curcumin sensitizes human colorectal cancer xenografts in nude mice to capecitabine by modulating proliferation, angiogenesis, NF-kappaB and NF-kappaB–regulated gene products. Cancer Lett. 2008;269(2):199–225.
12. Panahi Y, et al. Curcumin prevents radiation-induced acute dermatitis in breast cancer patients: a randomized, double-blind, placebo-controlled clinical trial. Phytother Res. 2014;28(10):1501–5.
13. Pancheva R, et al. Flavonoids as nutraceuticals for cancer prevention: current evidence and future perspectives. Int J Mol Sci. 2021;22(18):9743.
14. D’Archivio M, et al. Polyphenols, dietary sources and bioavailability. Ann Ist Super Sanita. 2007;43(4):348–61.
15. Ramos S. Cancer chemoprevention and chemotherapy: dietary polyphenols and signalling pathways. J Nutr Biochem. 2008;19(7):427–42.
16. Russo M, et al. Flavonoids in cancer prevention and therapy: mechanisms of action and perspectives for drug development. Curr Med Chem. 2014;21(10):1203–18.
17. Fulda S, Debatin KM. Resveratrol-mediated sensitisation to TRAIL-induced apoptosis depends on death receptor and mitochondrial pathways. Oncogene. 2004;23(42):7611–20.
18. Shankar S, et al. Resveratrol inhibits epithelial–mesenchymal transition in prostate cancer cell lines. Cancer Res. 2007;67(14):6626–34.
19. Tomé-Carneiro J, et al. Resveratrol supplementation in patients with metabolic syndrome: effects on liver function and cardiovascular markers. Mol Nutr Food Res. 2013;57(8):1176–81.
20. Athar M, et al. Resveratrol: a review of preclinical studies for human cancer prevention. Cancer Res. 2009;69(15):5272–5.
21. Zarogoulidis P, et al. Inositol and lung cancer chemoprevention. Onco Targets Ther. 2014;7:477–84.
22. Lam S, et al. Phase I chemoprevention trial of myo-inositol in smokers. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2006;15(8):1526–31.
23. Dinicola S, et al. Inositol induces apoptosis and inhibits human colon cancer cell growth: in vivo and in vitro evidence. Int J Endocrinol. 2017;2017:9158310.
24. Chiu TT, et al. Inositol as an adjuvant therapy in cancer: a systematic review. Eur J Cancer Prev. 2002;11(5):451–6.
25. Eliza W, et al. Effect of Ganoderma lucidum on doxorubicin-induced toxicity in mice. J Ethnopharmacol. 2002;81(2):231–5.
26. Boh B, et al. Ganoderma lucidum and its pharmaceutically active compounds. J Tradit Complement Med. 2007;4(1):9–16.
27. Gao Y, et al. A randomized, placebo-controlled, multicenter study of Ganopoly (a Ganoderma lucidum polysaccharide extract) in advanced cancer patients. Phytother Res. 2003;17(4):397–402.
28. Sorimachi K, et al. Secretion of cytokines from a macrophage cell line RAW264.7 exposed to Lentinula edodes mycelia. Anticancer Res. 2001;21(1A):237–42.
29. Hetland G, et al. Immunomodulating effect of the medicinal mushroom Agaricus blazei Murill in patients with multiple myeloma: a double-blind, randomized trial. Int Immunopharmacol. 2008;8(2):276–82.
30. Wasser SP. Medicinal mushrooms as a source of antitumor and immunomodulating polysaccharides. Appl Microbiol Biotechnol. 2002;60(3):258–74.
31. Rincón-Cervera MA, et al. Antioxidant and antiproliferative activities of extracts from edible mushrooms. Front Nutr. 2020;7:25.
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere