Cos’è la Cancellazione Protesti e come effettuarla
Cancellare il nominativo dal Registro Protesti è possibile ma bisogna avere dei requisiti necessari per procedere alla cancellazione protesti.
Chi ha emesso o firmato assegni, cambiali “pagherò” o “tratta” e non ha saldato il suo debito nei tempi previsti, inevitabilmente dopo un po’ di tempo sarà iscritto nel Registro Informatico dei Protesti. Si tratta di un registro pubblico nazionale aggiornato mensilmente dalle Camere di Commercio, indicante soggetti fisici e società protestati. Questi ultimi avranno dei problemi nel richiedere un eventuale prestito, mantenere il proprio conto in banca o aprirne un altro. Tuttavia la legge dà la possibilità di richiedere la “cancellazione protesti”, naturalmente a determinate condizioni. Innanzitutto il richiedente dovrà dimostrare di aver pagato i suoi debiti – cambiali o assegni – insieme alle more e alle spese di protesto. Se il problema è sorto a causa di un assegno, la cancellazione protesti potrà essere effettuata esclusivamente dopo un anno dalla “levata del protesto”. Se invece si tratta di una cambiale protestata, la cancellazione potrà essere chiesta da subito, l’importante sarà aver estinto il debito. Per ottenere la cancellazione dovrete essere i possesso dei titoli (assegno o cambiale) in copia originale o conforme, e di una dichiarazione liberatoria firmata dal creditore e/o una quietanza sull’assegno o la cambiale protestati. Con questi documenti potrete recarvi presso la Camera di Commercio oppure, anche per accelerare i tempi, affidarvi a dei professionisti del settore gestendo tutto on-line.