ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Costi minimi: t.i. assotir si costituisce in giudizio a difesa del diritto a trasportare in sicurezza e legalità

11/01/12

L’Associazione delle imprese di autotrasporto ha dato mandato ai suoi legali di opporsi, davanti al TAR del Lazio, ai ricorsi con cui CONFINDUSTRIA, CONFETRA e numerose altre associazioni di committenti ed intermediari del trasporto vorrebbero riportare il settore alla più selvaggia deregulation.

TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR sarà presente, il 13 gennaio, quando il TAR del Lazio dovrà pronunciarsi sulle richieste di numerose Associazioni della committenza e di alcune grandi imprese petrolifere che vorrebbero fossero dichiarate non conformi alla legge le Delibere con cui l’Osservatorio presso la Consulta ed il Mini stero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno cercato di tradurre in cifre il principio secondo cui un trasporto non può essere svolto nella legalità e nella sicurezza se a chi lo effettua non viene riconosciuto almeno il reintegro dei costi necessari a realizzarlo.

La scelta dell’Associazione non significa che essa abbia cambiato idea circa le debolezze e le ambiguità delle norme con cui si è cercato di dare risposta alla legittima aspirazione dei trasportatori e di tutti gli utenti della strada di veder effettuata la movimentazione delle merci nelle adeguate condizioni di legalità, sicurezza e rispetto dell’ambiente e della dignità del lavoro dei conducenti dei mezzi pesanti.

TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR ha giudicato da sempre assai debole l’impianto normativo, che è frutto di estenuanti mediazioni e di pasticciati compromessi raggiunti proprio tra chi oggi si trova a battagliare sugli opposti fronti davanti al Tribunale Amministrativo del Lazio.

Ma prima di tutto viene l’interesse dei trasportatori e la necessità che si eviti, come vorrebbero fare CONFINDUSTRIA e CONFETRA, che insieme all’acqua sporca si butti via anche il bambino, ovvero che, con la scusa di criticare uno specifico modo di calcolare i costi minimi si assesti un colpo mortale al principio stesso che ha ispirato la norma contenuta nell’art. 83 bis della legge 133/08.

E che questo sia l’obiettivo della committenza è chiaramente espresso proprio da CONFETRA che, con candore pari solo all’arroganza, indica sul suo sito come “il ricorso ha soprattutto sollevato questioni di incostituzionalità e di violazione delle norme comunitarie sulla libertà di concorrenza relativamente a tutto l’impianto normativo di cui all’articolo 83 bis della legge n.133/2008 e successive modificazioni”.

Per raggiungere questo obiettivo le committenze hanno pensato bene di sfruttare a proprio vantaggio l’ennesima segnalazione di un’Antitrust che non ha mai detto una parola veramente decisiva contro i monopoli delle numerose e potenti lobby che impongono ai trasportatori costi di esercizio assurdi – dalle compagnie petrolifere alle Assicurazioni, dalle Concessionarie autostradali agli armatori che hanno trovato nelle autostrade del mare una nuova vacca da mungere – e che invece, si è “stranamente” affrettata a “ritenere essenziale l’eliminazione della previsione contenuta nell’articolo 83 bis, nella misura in cui essa impone, o comunque agevola, la fissazione di tariffe minime per i servizi di autotrasporto.”

Nulla i committenti o l’Antitrust dicono circa le differenze sostanziali tra tariffe obbligatorie – abolite nel 2005 tra le alte grida di giubilo da parte della Presidente Marcegaglia – e il riconoscimento di costi minimi adeguati a consentire di operare in sicurezza, principio che non solo è ampiamente riconosciuto dalla legislazione e dalla giurisprudenza nazionale e comunitaria; ma che proprio il Governo Monti ed il Parlamento hanno riconosciuto come essenziale approvando a larghissima maggioranza, non più di due settimane fa, un ordine del giorno in tal senso.

Proprio per questo, pur ritenendo necessaria una manutenzione sostanziale della attuale normativa – ad iniziare dalla introduzione del principio secondo cui deve essere il committente a dimostrare di aver tenuto conto, nella fissazione del prezzo della commessa, dei costi della sicurezza, cosa che può essere fatta introducendo l’obbligo per i committenti di presentare il DURT, Documento Unico di Regolarità dei Trasporti, ad ogni richiesta di agevolazione fiscale, previdenziale o finanziaria – TRANSFRIGOROUTE ITALIA ASSOTIR ha deciso di scendere in campo a difesa dell’art. 83 bis.

Perché non passi il principio che, ancora una volta, si voglia sacrificare legalità sicurezza e trasparenza in un settore decisivo per l’economia italiana a vantaggio di quei soliti noti, che solo grazie al più cinico sfruttamento della debolezza degli autotrasportatori hanno potuto in questi anni recuperare quei margini che una debole qualità della produzione ed una assurda inefficienza della organizzazione logistica ha impedito loro di guadagnarsi sul campo, confrontandosi con la più avanzata concorrenza internazionale.



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