PRODOTTI
Comunicato Stampa

Crush Uva, la carta ecologica con gli scarti dell’uva

25/09/19

Per coloro, che nel pieno della vendemmia, si interrogano sugli scarti di lavorazione della produzione dell’uva, Favini offre una fotografia sul ciclo di vita dell’uva dal vigneto alla carta.

FotoRossano Veneto (VI), 24 Settembre 2019 – Crush Uva è il nome della carta ecologica prodotta con sottoprodotti della lavorazione del vino, che oggi viene presentata sul blog della cartiera vicentina che l’ha ideata: Favini, azienda di riferimento per la produzione di specialità grafiche innovative e sostenibili.

Favini, all’interno della rubrica Crush Story, che una volta al mese illustra esempi di economia circolare, racconta il ciclo di vita delle materie prime alternative utilizzate per la fabbricazione della carta ecologica Crush di Favini, di cui Crush Uva fa parte. A settembre, mese comunemente associato alla vendemmia, Favini ripercorre la filiera virtuosa dell’uva, dal vigneto fino alla propria carta ecologica riciclabile.

Il 7 agosto, in occasione della raccolta del primo grappolo d’uva che ha dato ufficialmente il via alla vendemmia 2019, Coldiretti ha annunciato che l’Italia è nuovamente leader mondiale nella produzione di vino, davanti a Francia e Spagna. La vendemmia proseguirà da nord a sud in un percorso che si conclude a novembre. Quali sotto-prodotti si generano lungo la filiera viti-vinicola e come vengono utilizzati?

Il processo di lavorazione dell’uva per la produzione del vino genera differenti tipologie di sottoprodotti. Essi possono diventare un’opportunità per l’economia e per l’ambiente quando trovano un utilizzo nei vari settori industriali, secondo i principi di economia circolare.

Lo scarto della produzione del vino diventa una risorsa innovativa, sostenibile ed ecologica per la produzione della carta, inserendosi in una filiera virtuosa. Durante la vendemmia, i grappoli d’uva vengono raccolti dai vigneti per poi essere trasformati in vino. Il residuo della prima lavorazione dell’uva è la vinaccia, un sottoprodotto derivante dalla spremitura degli acini d’uva utilizzata per produrre distillati.
Dalla distillazione si generano altri sottoprodotti: i vinaccioli, cioè i semi dell’acino d’uva, e la vinaccia dealcolata. Dal vinacciolo si ottiene l’olio di vinacciolo, mentre la vinaccia dealcolata viene utilizzata come riempitivo per il mangime animale.

Dopo alcune fasi di lavorazione, la vinaccia dealcolata, cioè il residuo derivante dalla spremitura dei grappoli e i successivi processi di lavorazione, viene essiccata e micronizzata. La farina ottenuta nel mulino dedicato nello stabilimento di Rossano Veneto di Favini, viene mescolata con acqua e fibre naturali per produrre una carta ecologica unica e di alta qualità: Crush Uva.
Grazie al processo innovativo di Favini, i sottoprodotti della lavorazione del vino permettono un risparmio del 15% di fibre vergini e diventano una materia prima alternativa preziosa.

A questo punto la carta Crush Uva può essere utilizzata e trasformata per realizzare diverse applicazioni, come ad esempio packaging di lusso e cataloghi, etichette, immagini coordinate, inviti e notebook. Queste realizzazioni continuano la loro vita, se correttamente riciclate nella raccolta differenziata della carta.

Oltre ai sottoprodotti derivanti dalla lavorazione dell’uva, in Favini vengono processati anche i residui di kiwi, mais, caffè, mandorle, nocciole, olive, agrumi, ciliegie e lavanda, per la produzione della gamma di carte ecologiche Crush. Gli stessi principi di economia circolare sono applicati nella cartiera dagli anni 90 con il brevetto di Shiro Alga Carta prodotta con le alghe in eccesso della Laguna di Venezia, e dal 2015 con Remake, la carta da up-cycling (riuso creativo) di sotto-prodotti di pelletteria.

Il laboratorio di Ricerca & Sviluppo dello stabilimento Favini a Rossano Veneto (VI) è sempre alla ricerca di nuove soluzioni sostenibili in linea con i principi dell’economia circolare, in alcuni casi spinti da specifiche richieste di aziende interessate a nuove carte prodotte con i propri scarti. In ambito del settore del vino, un esempio datato 2015, dimostra che dalla collaborazione di Favini con la maison dello champagne Veuve Clicquot possa nascere una carta prodotta con 25% di sottoprodotti del processo di produzione del loro stesso champagne. Da “contenitori” della polpa, le bucce d’uva diventano materia prima del packaging di lusso per champagne!

L’esempio più recente, lanciato oggi 24 settembre a Label Expo, il salone di riferimento internazionale per l’etichettatura, è il nuovo materiale sviluppato da Avery Dennison per le etichette vino utilizzando Crush Grape con speciale trattamento per resistenza all’umido. L’articolo, per offrire un’alternativa ecologica all’intero settore Wine&Spirits, è inserito in una gamma che comprende anche Crush Citrus e la nuovissima Crush Barley, perfetti rispettivamente per liquori a base di agrumi e orzo.



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