CUMINO NERO: il seme "benedetto"
Nigella sativa (cumino nero) è una pianta dai molteplici effetti benefici, è molto usata in fitoterapia. Tra i possibili benefici della Nigella sativa ricordiamo la capacità di combattere l’infiammazione, migliorare la glicemia, potenziare il sistema immunitario e ridurre i fattori di rischio per le malattie cardiache.
La Nigella sativa viene utilizzata da almeno 3.000 anni. I suoi semi furono rinvenuti nella tomba del re Tutankhamon, poiché gli antichi egizi credevano che le piante medicinali come la nigella giocassero un ruolo nell’aldilà. Nel I secolo d.C., il medico greco Dioscoride ne segnalò l’impiego per una serie di problemi, tra cui mal di testa, mal di denti, congestione nasale e vermi intestinali. Ancora oggi, una credenza islamica comune ritiene che la Nigella sativa sia un rimedio per tutti i disturbi e le malattie, cosa che le ha valso l’appellativo di “seme benedetto”.
Il cumino nero è considerato un rimedio importante anche nella medicina ayurvedica e ancora oggi continua a essere utilizzato come medicina tradizionale in Marocco, Sudan e in molti altri paesi.
L’olio viene tipicamente applicato sulla pelle per trattare dermatiti, scottature ed eczemi, mentre i semi per via interna sono considerati utili contro i vermi intestinali, l’asma, il meteorismo e le affezioni catarrali.
Inoltre, il cumino nero viene utilizzato crudo o arrostito come condimento piccante/amaro, da solo o in combinazione con altre spezie (ad es. nel curry). Come aromatizzante, si usa per la preparazione di liquori, caramelle e dolci in genere, per insaporire e ricoprire particolari tipi di pane e come decorazione nelle insalate.
I semi di Nigella sativa contengono acidi grassi (dal 26% al 38%), proteine (~20%), alcaloidi, carboidrati (~35%), saponine e olio essenziale (dallo 0,4% al 2,5%). Tra gli acidi grassi più rappresentati prevalgono quelli insaturi, in particolare l’acido linoleico e oleico, e alcuni acidi grassi saturi come il palmitico.
Sul fronte delle vitamine e dei minerali, i semi di Nigella sativa apportano rame, fosforo, zinco, ferro, beta-carotene (provitamina A), tiamina (B1), niacina, acido folico e vitamina B6.
Il componente principale dell’olio essenziale volatile è il TIMOCHINONE (dal 28% al 57%). Gli esperti suggeriscono che questo composto attivo è probabilmente alla base dei presunti benefici per la salute della Nigella sativa. Il timochinone è stato studiato per proteggere il fegato, ridurre l’infiammazione e come antiossidante. Viene anche usato nella ricerca sul cancro.
Il cumino nero è rinomato per il suo vasto elenco di benefici per la salute, supportati da studi scientifici che hanno esplorato le sue proprietà terapeutiche.
TRA I PRINCIPALI BENEFICI, TROVIAMO:
La Nigella sativa può ridurre la glicemia nei pazienti diabetici, grazie allo stimolo sulla secrezione di insulina e l’aumento della sensibilità a questo ormone (1). In uno studio su 50 pazienti con diabete di tipo 2, l’assunzione di 1 grammo di olio di semi di Nigella sativa al giorno per 8 settimane ha prodotto un calo significativo della glicemia a digiuno (2).
Inoltre, alcune revisioni della letteratura suggeriscono che l’integrazione con N. sativa può ridurre i livelli di glucosio nel sangue a digiuno in media di 17,8 mg/dl e l’emoglobina glicata in media dello 0,7% (3).
Questi benefici possono concretizzarsi soprattutto nei pazienti diabetici, mentre nei soggetti sani i semi di cumino nero potrebbero non avere effetti significativi sui parametri lipidici e di controllo glicemico.
Inoltre, nei pazienti con diabete di tipo 2, l’integrazione di semi di Nigella sativa può apportare ulteriori benefici riducendo le complicanze cardiache e abbassando i lipidi, la pressione sanguigna e il BMI (4).
In uno studio RCT (5), 49 adulti con malattia coronarica hanno assunto 2 grammi al giorno di olio di cumino nero per 8 settimane. Rispetto al placebo (la stessa quantità di olio di girasole) sono state osservate riduzioni dei valori di:
• glicemia a digiuno (-4,3 vs +4,5 mg/dl nel gruppo placebo),
• peso corporeo (-1,8 vs +0,5 kg),
• BMI (-0,7 vs. +0,2),
• circonferenza vita (-2,2 vs. -0,1 cm),
• circonferenza fianchi (-1,3 vs. -0,1 cm),
• pressione sanguigna sistolica (-10,7 vs. +0,7 mmHg),
• pressione sanguigna diastolica (-8,6 rispetto a +0,5 mmHg).
Il diabete mellito – caratterizzato da elevati livelli di glucosio nel sangue dovuti alla resistenza all’insulina dei tessuti e all’inadeguata produzione di questa sostanza – colpisce circa il 9% della popolazione adulta a livello mondiale. L’omeostasi del glucosio e il mantenimento di valori regolari per i lipidi e la pressione arteriosa aiutano a prevenire e a trattare le potenziali complicanze di questa patologia.
La terapia consiste nella somministrazione di farmaci ipoglicemizzanti per aumentare la produzione di insulina, migliorare la sensibilità all’insulina e aumentare l’assorbimento del glucosio, ma alcuni di essi possono avere effetti collaterali negativi. Alcuni trattamenti a base di erbe hanno dimostrato di possedere attività ipoglicemizzanti e ipolipemizzanti nei soggetti con diabete. Tra queste anche il cumino nero (Nigella sativa, Ranunculaceae) e il suo principale componente bioattivo, il timochinone, può avere un effetto protettivo contro il diabete e le sue complicanze. Questa recente revisione sistematica ha raccolto e sintetizzato le evidenze scientifiche disponibili in materia e gli studi randomizzati e controllati (RCT) pubblicati sull’attività del cumino nero nel diabete di tipo 2.
Dopo una ricerca effettuata sulle banche dati PubMed/Medline e Google Scholar, che ha individuato 332 studi randomizzati e controllati pubblicati nel periodo 2010-2021, sono stati selezionato sette studi che soddisfacevano i criteri di inclusione: 4 studi condotti in Iran, due in Arabia Saudita e uno in India. Le dimensioni del campione variavano da 43 a 114 partecipanti e la durata dello studio era compresa tra 8 e 52 settimane; l’età media dei partecipanti era di 46-54 anni. Le formulazioni di nigella utilizzate erano capsule di olio, olio e polvere, con dosaggi da 500 mg a 3 g al giorno. I partecipanti dei gruppi di intervento hanno assunto integratori di cumino nero insieme ai farmaci antidiabetici orali standard.
Sei studi hanno riportato riduzioni statisticamente significative dei valori dell’emoglobina glicata rispetto ai gruppi placebo dopo la supplementazione di nigella di 8–52 settimane, con dosi giornaliere variabili a seconda delle formulazioni assunte. Con un notevole calo della glicemia a digiuno e dei livelli di emoglobina glicata, il cumino nero – concludono gli autori – ha dimostrato di migliorare i valori dell’iperglicemia e il controllo del diabete. Questi risultati suggeriscono che la nigella potrebbe essere usata come coadiuvante nella gestione dei pazienti con diabete di tipo 2 e delle sue complicanze. Tra i limiti della revisione si segnala la restrizione delle misure di outcome al solo controllo glicemico.
Molti altri sono gli studi condotti su animali atti a valutare gli effetti di Nigella sativa (cumino nero) sul metabolismo degli zuccheri e dei grassi; in parallelo, negli ultimi anni, sono stati effettuati anche studi clinici sull’uomo. Nella maggior parte dei trials clinici, sono state testate preparazioni a base di cumino nero (Nigella Sativa) in forma di capsule. In uno studio clinico in doppio cieco con il controllo del placebo condotto su adulti sani, la somministrazione di 2 g al giorno di semi macinati, per un periodo di 6 settimane, ha portato ad una riduzione dell’indice di massa corporea (IMC), della riduzione del glucosio a digiuno e dei lipidi plasmatici, senza però raggiungere valori significativi. L’assunzione giornaliera di 5 ml di olio di Nigella sativa, cumino nero, per 8 settimane da parte di individui sani ha comportato una diminuzione della pressione sanguigna senza alcun impatto sull’IMC o sui parametri epatici.
E’ stata tuttavia osservata la comparsa di effetti collaterali. Su soggetti lievemente ipertesi, non sottoposti a terapia antipertensiva, si è registrato un significativo abbassamento della pressione in funzione della dose (100 o 200 mg 2 volte al giorno) di estratto di semi di Nigella sativa (cumino nero) assunto per un periodo di 8 settimane. I risultati dello studio hanno inoltre evidenziato una riduzione dei livelli di colesterolo totale e del colesterolo LDL.
EFFETTI DELLA NIGELLA SATIVA SULLA SINDROME METABOLICA
Poiché la Nigella sativa (cumino nero), come evidenziato nel paragrafo precedente, è in grado di modulare il metabolismo di zuccheri e grassi, ci si chiede se questa pianta sia anche in grado di prevenire la sindrome metabolica o di migliorarne alcune condizioni. La sindrome metabolica è una combinazione di alterazioni metaboliche (obesità viscerale o addominale, ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia, iperglicemia e livelli di colesterolo HDL bassi) che determina un incremento del rischio cardio-vascolare. In un modello sperimentale, in cui agli animali è stata indotta sindrome metabolica con una dieta ricca di fruttosio, si è osservato che l’aggiunta di semi di Nigella sativa (cumino nero) o del rispettivo principio attivo “timochinone” è in grado di prevenire lo sviluppo di ipertensione, iperglicemia ed ipertrigliceridemia.
Studi clinici condotti su pazienti con sindrome metabolica, ai quali, oltre alla terapia farmacologica standard, è stata somministrata per 6 settimane una dose di 2,5 ml di olio di semi di cumino nero (Nigella sativa), 2 volte/die, hanno mostrato un significativo miglioramento dei livelli plasmatici di LDL e HDL e del tasso glicemico a digiuno rispetto al gruppo controllo. In uomini affetti da obesità addominale sono stati valutati gli effetti dei semi di Nigella sativa (cumino nero) sui livelli di testosterone libero, che in tali condizioni è secreto in quantità minore e su altri parametri metabolici. Lo studio è durato 3 mesi.
Mentre i livelli di testosterone sono variati solo marginalmente, si è verificata una significativa riduzione del peso e della circonferenza vita. I livelli dei parametri ematici che rispecchiano l’attività metabolica, sono rimasti invariati. Alterazioni positive del metabolismo, in particolare quello di zuccheri e grassi, sono stati osservati in donne in menopausa, nelle quali la somministrazione di 1 g di semi di Nigella sativa (cumino nero) al giorno, per un periodo di 2 mesi, pur non avendo avuto nessun impatto sul peso, ha portato a variazioni significative dei livelli di colesterolo e di trigliceridi e del tasso glicemico a digiuno.
ASMA E ALLERGIE RESPIRATORIE
La Nigella sativa può dare sollievo ai pazienti con asma e allergie respiratorie, grazie a effetti anticolinergici e broncodilatatori, e alla modulazione delle difese immunitarie (6). Piccoli studi hanno valutato gli effetti broncodilatatori della Nigella sativa rispetto alla teofillina in persone con asma e in pazienti con ridotta funzionalità polmonare a causa di danni chimici (7). A tal proposito, una piccola revisione riporta che la Nigella sativa può aiutare a ridurre i sintomi dell’asma, sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questa scoperta.
In uno studio, un estratto bollito di semi di Nigella sativa ha migliorato i sintomi in 29 pazienti asmatici nell’arco di 3 mesi di trattamento. In particolare, ha ridotto la frequenza dei sintomi dell’asma, il respiro sibilante e la necessità di ulteriori farmaci e inalatori, migliorando al contempo la funzionalità polmonare (8). Una revisione di 4 studi (per un totale di 152 pazienti con malattie allergiche) ha concluso che l’olio di semi di cumino nero (a dosi di 40-80 mg/kg al giorno) può aiutare con le allergie. Infatti, se utilizzato come terapia aggiuntiva alla terapia convenzionale, ha dimostrato di ridurre i sintomi soggettivi dell’allergia, tra cui asma, eczema e naso chiuso (9).
CONTROINDICAZIONI
Poiché è stato dimostrato che la Nigella sativa abbassa i livelli glicemici nei soggetti con diabete, può causare ipoglicemia nei pazienti che assumono farmaci antidiabetici. Non assumere in gravidanza: nei roditori, è stato dimostrato che la somministrazione di grandi dosi di Nigella sativa può causare aborti o problemi di sviluppo. Sebbene i semi siano stati utilizzati tradizionalmente come lattagoghi, per prudenza se ne sconsiglia l’assunzione anche in allattamento.
Dosi e Modo d’Uso
L’olio di semi di Nigella sativa tende a essere usato in dosi pari a 2,5-5 ml, da assumere due volte al giorno.
Quando invece si utilizzano i semi frantumati o in polvere, il dosaggio tipico è nell’ordine di 1-2 grammi al giorno.
Fonti:
• Hoda F, Khanam A, Thareja M, Arshad M, Ahtar M, Najmi AK. Effect of Nigella sativa in improving blood glucose level in T2DM: systematic literature review of randomized control trials. Drug Res (Stuttg). January 2023;73(1):17-22. doi: 10.1055/a-1936-8412.
• https://magazine.x115.it/x115/nigella-sativa/
BIBLIOGRAFIA:
1. Nigella sativa nel controllo del diabete di tipo 2, delle malattie cardiovascolari e dell'artrite reumatoide: aspetti molecolari (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8240544/)
2. Effetto dell'integratore di olio di Nigella sativa sui fattori di rischio per le malattie cardiovascolari nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32510754/)
3. Nigella sativa migliora l'omeostasi del glucosio e i lipidi sierici nel diabete di tipo 2: una revisione sistematica e una meta-analisi (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29154069/)
4. Effetto dell'integrazione di Nigella sativa per un periodo di un anno sui livelli lipidici, sulla pressione sanguigna e sulla frequenza cardiaca nei pazienti diabetici di tipo 2 sottoposti a trattamento con ipoglicemizzanti orali: studio clinico non randomizzato (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28151458/)
5. Effetti dell'integrazione di olio di Nigella sativa su parametri metabolici selezionati e indici antropometrici in pazienti con malattia coronarica: uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33851461/)
6. Effetto della Nigella sativa (seme nero) sulla sensazione soggettiva nei pazienti con malattie allergiche (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14669258/)
7. Effetto antiasmatico della Nigella sativa nelle vie aeree dei pazienti asmatici (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20149611/)
8. Il possibile effetto profilattico dell'estratto di semi di Nigella sativa nei pazienti asmatici (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17868210/)
9. Effetto della Nigella sativa (seme nero) sulla sensazione soggettiva nei pazienti con malattie allergiche (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14669258/)
10. Black Cumin (Nigella sativa L.): A Comprehensive Review on Phytochemistry, Health Benefits, Molecular Pharmacology, and Safety. Nutrients 2021, 13(6), 1784.
11. A review on possible therapeutic effect of nigella sativa and thymoquinone in neurodegenerative diseases. CNS Neurol. Disord. Drug Targets 2018, 17, 412–420.
12. Dissecting the potential roles of Nigella sativa and its constituent thymoquinone on the prevention and on the progression of Alzheimer’s disease. Front. Aging Neurosci. 2018, 10, 16.
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