ECONOMIA e FINANZA
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Decreto competitivita'-ok camera: testo definitivo

06/08/14

Il testo è quello licenziato dalle commissioni Industria e Ambiente, che hanno dato il via libera a tre modifiche al decreto, tornato poi in Aula. Due correzioni recepiscono le osservazioni della commissione Bilancio e della Ragioneria dello Stato (soppressione della norma sulla rendita catastale degli immobili con impianti fotovoltaici e subordinazione all'ok dell'Ue per l'aliquota dei titoli emessi da Cdp). C'è poi una correzione sullo spalma incentivi (un chiarimento ai tre scaglioni).

Lo scorso 5 agosto, l'Aula della la Camera con 352 voti favorevoli, 193 contrari e 7 astenuti, ha votato la fiducia posta dal Governo sull'approvazione senza emendamenti e articoli aggiuntivi dell'articolo unico del provvedimento nel testo approvato dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea. Dopo il via libera definitivo - che si terrà oggi, mercoledì 6 agosto, nel tardo pomeriggio, come comunicato dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio - il dl deve tornare al Senato perché è stato modificato a Montecitorio. Chiaramente, visti i tempi stretti, il Senato difficilmente potrà modificarlo, il decreto è in scadenza il 22 agosto.

Molti i temi caldi trattati dal decreto (composto da 34 articoli) che, proprio per l'ampiezza di argomenti, è stato derubricato, almeno dalle opposizioni, nella categoria 'omnibus': dall'Ilva alla doppia soglia Opa, dai rifiuti Lazio alle nutrie, passando per l'agricoltura (pacchetto 'campolibero') e l'ambiente (misure ad hoc).

Stop ai condhotel Dai relatori stop alle norme per regolare l'attività dei condhotel, le strutture ricettive che uniscono il servizio degli alberghi alla tipologia degli allogi residenziali. L'emendamento cancella la norma introdotta nel decreto competitivitià nel passaggio al Senato.

Battuta d'arresto anche per i semafori a led Battuta d'arresto anche per i semafori a led. Tra le proposte approvate c'è infatti la cancellazione della norma che introduceva l'obbligo di sostituire l'illuminazione con lampade a risparmio energetico.

Cosa viene cancellato Tra le novità del Senato che vengono cancellate ci sono: gli accordi di programma per l'utilizzo delle risorse per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico; le disposizioni penali urgenti per garantire la sicurezza agroalimentare; la razionalizzare dell'attività di vigilanza finalizzata al controllo della pesca; le norme sugli oliveti per autoconsumo e la pastorizia transumante di Trento e Bolzano.

Le ultime modifiche apportate il 5 agosto

Il testo è quello licenziato dalle commissioni Industria e Ambiente, che hanno dato il via libera a tre modifiche al decreto, tornato poi in Aula. Due correzioni recepiscono le osservazioni della commissione Bilancio e della Ragioneria dello Stato (soppressione della norma sulla rendita catastale degli immobili con impianti fotovoltaici e subordinazione all'ok dell'Ue per l'aliquota dei titoli emessi da Cdp). C'è poi una correzione sullo spalma incentivi (un chiarimento ai tre scaglioni).

Le Commissioni Ambiente (VII) e Attività produttive (X) della Camera hanno apportato novità positive per fotovoltaico e rinnovabili in autoconsumo, come l'estensione a 500 kW del limite di potenza per accedere allo scambio sul posto e l'esenzione dal pagamento degli oneri per l'energia prodotta da impianti sotto ai 20 kW.

Tra le modifiche apportate alla Camera anche alcuni aggiustamenti per quel che riguarda lo spalma-incentivi, in particolare un ritocco all'opzione dei tagli per scaglioni di potenza: passa dal 5 al 6% la riduzione per le taglie da 200 a 500 kW e scende dal 9 all'8% il taglio per gli impianti sopra ai 900 kW.

E' invece stato stralciato l'emendamento su fotovoltaico e catasto introdotto dalle due Commissioni referenti della Camera. La norma finita nel mirino della commissione Bilancio e in quello della Ragioneria dello Stato è quella che prevedeva che «la variazione della rendita catastale dell'immobile che ospita impianti fotovoltaici è obbligatoria solo se la potenza dell'impianto è maggiore di 7 kW e il valore dell'impianto incrementa di oltre il 40 per cento la rendita catastale».

Per fare un riepilogo dei cambiamenti più importanti rispetto al decreto 91/2014 in Gazzetta numero 144 del 24-6-2014;

I beneficiari (art. 23): le misure in questione andranno ad alleggerire la bolletta degli utenti in media e in bassa tensione con potenza allacciata superiore a 16,5 kW, esclusi clienti residenziali e l'illuminazione pubblica. I benefici non sono cumulabili con gli sgravi alle "imprese a forte consumo di energia".

Gli oneri sull'autoconsumo (art. 24): dalle prime versioni la norma ha subito vari aggiustamenti che la rendono ancora più penalizzante per i nuovi impianti fotovoltaici non incentivati basati sull'autoconsumo. In sostanza la versione in Gazzetta prevede che su tutta l'energia elettrica consumata in SEU e reti private, siano gli impianti nuovi o esistenti, sia l'energia incentivata o meno, si pagherà il 5% degli oneri generali di sistema.
Questa quota potrà essere aggiornata a partire dal 2016 "al fine di non ridurre l'entità complessiva dei consumi soggetti al pagamento degli oneri". A lasciare perplessi i fatto che questi "aggiornamenti" della quota da pagare, si legga rialzi, colpiranno esclusivamente l'energia prodotta in sistemi efficienti di utenza (SEU) entrati in esercizio dopo il 1° gennaio 2015 (ricordiamo che è nella definizione SEU si comprende anche di piccolo impianto fotovoltaico sul tetto di casa).

Ricordiamo che il Senato ha ridisegnato lo spalma-incentivi per gli impianti fotovoltaici sopra ai 200 kW: ora prevede due opzioni di rimodulazione degli incentivi (su 24 o su 20 anni), oppure un taglio la cui entità dipende dalla potenza dell'impianto e mette in campo un meccanismo di risoluzione anticipata delle erogazioni mediato da un soggetto finanziario terzo

Tra le correzioni apportate dal Senato c'è anche un intervento molto importante sulla norma che impone di pagare parte degli oneri di sistema anche sull'energia autoconsumata:

si pongono dei limiti agli aumenti futuri della quota da pagare, aumenti che erano tra gli aspetti più criticati della misura dato che, nella formulazione del decreto, creavano grande incertezza per i progetti ancora da realizzare, con il rischio di frenare la diffusione del fotovoltaico non incentivato.

In pratica la modifica approvata stabilisce che le eventuali rimodulazioni della quota di oneri da pagare, che saranno effettuate a cadenza biennale, varranno solo per gli impianti non ancora in esercizio al momento in cui gli aumenti verranno deliberati. Inoltre la quota da pagare non potrà salire di più di 2,5 punti percentuali per ogni aggiornamento biennale.

Da segnalare infine l'emendamento introdotto al Senato (e che ha avuto lievi modifiche alla Camera) che fa di fatto del mercato elettrico siciliano un mercato amministrato, estendendo a quasi tutti gli impianti la definizione di impianti essenziali.

È stato dunque cassato il finanziamento di 535 milioni a Poste Italiane (consentendo il ritorno di 410 milioni alla dotazione riservata ai pagamenti dei debiti della Pa), la deroga al rispetto del tetto degli stipendi dei manager pubblici e la semplificazione basata sulla sola Scia per l'avvio dell'attività di impresa.

È stata inoltre cancellata, come richiesto dalla commissione Finanze, la norma che consentiva alla Consob di procedere ad assunzioni per chiamata diretta.

Di seguito il testo approvato

A.C. 2568-A/R – Articolo unico
ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE DEL TESTO DELLE
COMMISSIONI

http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0278&tipo=documenti_seduta&pag=allegato_a#ac.2568-AR.art_unico

( A cura di Fabio Fiori, responsabile Ufficio studi di InnCantiere Srl)



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