EDITORIA
Comunicato Stampa

Diciannove e Trentaquattro di Virginia Danna per Nuova Narrativa Italiana

17/11/15

La casa editrice milanese inaugura la collana “Millestorie”, dedicata alla narrativa contemporanea non di genere, con il racconto della domenica particolare degli abitanti di un condominio nel Sud Italia dei primi anni Ottanta.

FotoIl condominio in Via Cascino ad Avellino è un concentrato di varia umanità.
La signora Maria Piccillo del primo piano ha novantacinque anni, ma sa tutto di tutti, e la figlia Michelina, che vive nel ricordo di un amore perduto, ha il suo bel daffare a contenerne l’esuberanza.
Il signor Augusto Cubitosi è uno stravagante inventore in pectore con la fissa dei ladri, e don Fiore De Bellis, sullo stesso pianerottolo, vuole andare alla RAI per rivelare in diretta l’elisir di lunga vita.
Silvana, la figlia sedicenne dei De Crescenzo, fa disperare il padre, che la vorrebbe segregata in casa, ma è nulla in confronto a ciò che fanno suocera e nuora Ranardi al povero Ernesto, novello sposo.
La famiglia Misagno è in crisi profonda per le scappatelle del signor Piero, mentre dai Sarni trionfa l’amore sotto lo sguardo annoiato di Mefisto, il gattone di casa.
Il cavalier De Santis ha perso da poco la moglie Anna, e non sa ormai più a chi scrivere le sue poesie.
Carlo Altieri, detto “Scusascusa”, è l’implacabile combina guai del quinto piano, per tacere del signor Del Prete, dell’appartamento dirimpetto, che la moglie Lina vorrebbe volentieri morto.
Ma tutti, siatene certi, si siederanno a tavola per la tombolata dell’Avvento o per il rito del ragù, in salotto per il caffè del pomeriggio, davanti alla radio o allo stadio per seguire la partita.

Immergetevi insieme a loro nell’atmosfera rilassata, nostalgica e trasognata di una domenica (quasi) normale dei primi anni Ottanta, quando c’era ancora la lira ed Enrico Ameri era la prima voce di “Tutto il calcio minuto per minuto”.
Osservate le vite dipanarsi, e l’aura di complicità, di reciproco rispetto e sostegno che anche nel pettegolezzo di paese anima i rapporti tra gli inquilini.
Ascoltate il tempo scorrere lento ma inesorabile, verso un finale improvviso e imprevedibile, che vi gelerà il sangue nelle vene.

Un romanzo indimenticabile, commovente e bellissimo, sull’Italia che era, e che forse mai più sarà.

LA FRASE CHIAVE DEL LIBRO
“Se volete sapere qualcosa di un abitante del palazzo, chiedete alla signora Maria: lei sicuramente sa. Conosce orari, abitudini, vizi e virtù di chiunque. Con discrezione, ovviamente, aggiunge sempre; e prima di raccontarvi i fatti di tutti, vi dirà che lei non si intriga e non si impiccia.”

L'AUTRICE
Virginia Danna è nata nel 1957, vive ad Avellino, ed è insegnante di scuola primaria. Ha partecipato al Laboratorio di Scrittura Comica e Umoristica “Achille Campanile” di Napoli per due anni, affinando così la propria passione per la scrittura. Si diletta con un blog on line, e quando le viene l’ispirazione ama disegnare. Le sono sempre piaciuti i cani; coerentemente ha un gatto, Artù, che a volte mostra regalmente di tollerarla.
“Diciannove e Trentaquattro” è il suo primo romanzo.



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