Dieci anni sulle orme del Servo di Dio Pasqualino Canzii
Il periodico fondato dal dott.Gabriele Salini spegne le prime dieci candeline
Era l’estate del 2002, quando alla presenza di scrittori, professori universitari, giornalisti ed autorità religiose il direttore Gabriele Salini, presentò la rivista “La Voce di Pasqualino”, periodico edito a Bisenti (TE), dedicato al Servo di Dio Pasqualino Canzii.
Dieci anni di pubblicazioni vissuti con l’intento di portare avanti il ricordo della splendida figura del giovane Seminarista Pasqualino Canzii morto in concetto di santità nel 1930 presso il Seminario Vescovile di Penne e per cui dal 1999 è stata aperta una causa di beatificazione promossa dal maestro Lucio Salini.
Tanta acqua è passata sotto i ponti in questo decennio, tanti articoli hanno cercato di far conoscere la figura del Servo di Dio ai lettori che negli anni si sono avvicendati in Italia e all’estero e che continuamente hanno comunicato alla redazione tutto l’entusiasmo di poter leggere un periodico attuale, che negli anni ha saputo tenere uno sguardo vivo e mai banale.
In molti nel 2002 hanno creduto al progetto di una rivista che parlasse di cultura e religione, dall’allora arcivescovo della Diocesi di Pescara-Penne, mons.Francesco Cuccarese che dava la sua imprimitura a “La Voce di Pasqualino” a padre Ciro Benedettini, passionista e Vice direttore della Sala stampa della Santa Sede, così come i compianti padre Natale Cavatassi o l’allora parroco di Bisenti don Giuseppe D’Amore.
Con un linguaggio ricercato ma alla portata di tutti “La Voce di Pasqualino” ha saputo portare in questi dieci anni un messaggio forte, affrontando tematiche di attualità, di cronaca, di costume e di religione, tenendo sempre acceso un faro sulla figura del giovane Canzii.
Il direttore Gabriele Salini, in un editoriale che parla del decimo anno del periodico, racchiude così il suo ringraziamento per il raggiungimento di questa importante tappa: “Un grazie da parte della redazione a tutti coloro i quali hanno contribuito in maniera più o meno significativa alla realizzazione della rivista. Un saluto affettuoso a quanti hanno creduto alla santità di Pasqualino e purtroppo ci hanno lasciato. Un grazie ai lettori che continuano a seguirci per la fedeltà e la clemenza”.
Ufficio Stampa:
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