ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Dieta mediterranea – dimenticata l’importanza per la salute e per lo sviluppo economico.

26/05/15

Chi non ha mai sentito parlare di dieta mediterranea? Probabilmente nessuno. Oggi più che mai se ne dovrebbe parlare ed anche in maniera molto positiva calcolando che perfino l’Unesco l’ha riconosciuta come patrimonio immateriale di uno stile di vita da intraprendere per mantenersi in salute, basando l’alimentazione sul consumo di beni alimentari...

FotoChi non ha mai sentito parlare di dieta mediterranea? Probabilmente nessuno.
Oggi più che mai se ne dovrebbe parlare ed anche in maniera molto positiva calcolando che perfino l’Unesco l’ha riconosciuta come patrimonio immateriale di uno stile di vita da intraprendere per mantenersi in salute, basando l’alimentazione sul consumo di beni alimentari che sono fonte di colture, raccolti e pesca sane e fondamentali per l’organismo.

La dieta mediterranea, infatti, è da intendere proprio come lo stile di vita che abbraccia non solo il cibo, ma un insieme di elementi che fanno giungere sulle nostre tavole quei prodotti genuini tipicamente mediterranei come l’olio di oliva, frutta, verdura, spezie e perfino piccoli quantitativi di vino che rispettano la storia dei popoli mediterranei.

Questa dieta vide nello scienziato americano Ancel Keys il suo reale promotore.
Keys, infatti intuì ed avvalorò la tesi, poi confermata, che molte malattie delle coronarie sono in netta diminuzione nei popoli mediterranei che, a differenza di altri, hanno una dieta, sì, grassa, ma basata su grassi vegetali forniti, per l’appunto, dall’olio di oliva e non grassi insaturi e dannosi contenuti invece nel burro, nel latte e nello strutto.

La salute, dunque, in regime di dieta mediterranea, non può che trarne giovamento. Via libera al consumo di legumi, cereali, patate, frutta e verdura ma, in primis, l’olio di oliva.
Questo è un prodotto puramente mediterraneo e grazie alle olive italiane, diventa un bene prezioso che tante volte non è preso in considerazione non solo per la dieta mediterranea, ma anche come fattore economico – commerciale che potrebbe aumentare le potenzialità economiche del nostro paese.
Il dimenticare un po’ le fondamenta della dieta mediterranea, equivale a pregiudicare la salute e l’economia della popolazione.
Ecco perché l’Unesco ha deciso di inserire la dieta mediterranea nella sua preziosa lista dei beni divenuti patrimonio fondamentali per l’umanità: agevola il consumo di prodotti locali e tradizionali ed insieme all’olio si affiancano altri come, ad esempio, il pane; promuove e divulga la meravigliosa particolarità del consumare il pasto in comunità, in compagnia, aumentando così la vita sociale caratterizzata tante volte dal vivere in simbiosi feste tradizionali che perdurano nel tempo.
L’Unesco ha privilegiato la dieta mediterranea per far sì che mestieri antichi, come il pescatore e l’agricoltore, non vengano mai sminuiti né dimenticati in quei paesi, come l’Italia, dove la dieta mediterranea può diventare la base e la fortezza economica e che, insieme, possono continuare questa sorta di pacifica lotta per rivalorizzare una sana alimentazione ed un ottimo patrimonio economico per gli stessi paesi.
L’Italia dovrebbe quindi rivalutare e diffondere l’importanza della dieta mediterranea proprio per agevolare anche l’economia con la produzione, la lavorazione e la commercializzazione di prodotti tradizionali e sani che la nostra agricoltura e la nostra pesca per fortuna hanno ancora.



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