DIMAGRIMENTO e salute metabolica grazie a GLP-1
L’obesità è una condizione cronica che necessita di approcci terapeutici integrati e mirati. Negli ultimi anni, la gestione farmacologica dell’obesità ha visto l’introduzione di farmaci innovativi, che mimano l’azione di un ormone naturale, il “glucagon-like peptide-1” (indicato con la sigla GLP-1), chiamati appunto agonisti del recettore del GLP-1, e che hanno dimostrato effetti significativi non solo sulla riduzione del peso corporeo, ma anche sul miglioramento di diversi parametri metabolici e su vari organi target.
La scoperta del ruolo centrale delle incretine nel nostro organismo ha migliorato la comprensione di come il corpo regola i livelli di glucosio e il peso corporeo. Questi ormoni, rilasciati dalle cellule intestinali dopo l’assunzione di cibo, sono una grande opportunità per chi lotta con problemi di sovrappeso e obesità.
Il GLP-1, o peptide-1 simile al glucagone, è un ormone naturalmente presente nel corpo umano prodotto dall’intestino e dal cervello dopo i pasti, stimola la secrezione di insulina e inibisce la secrezione di glucagone da parte del pancreas. Svolge un ruolo cruciale nella regolazione dei livelli di zucchero nel sangue, dell’appetito e della secrezione di insulina (1). L’Ormone Viene indicato con l’acronimo di GLP-1, che deriva dal nome inglese di glucagon-like peptide 1, il quale fa parte delle cosiddette incretine.
L’azione fisiologica del GLP-1 (utile anche dal punto di vista terapeutico) determina un rallentamento dello svuotamento gastrico, aumentando il senso di sazietà e riducendo l’appetito. Il GLP-1 agisce infatti a livello di vari organi, tra i quali il pancreas, dove stimola la secrezione di insulina, che, a sua volta, permetterà alle nostre cellule di utilizzare gli zuccheri assunti con il pasto. Inoltre, il GLP-1, insieme al GIP, agisce anche sul cervello, dove modifica l’attività nervosa di neuroni deputati al controllo della fame e della sazietà, producendo un senso di pienezza che porterà a terminare il pasto.
In sintesi, tra le funzioni principali di GLP-1 vi sono:
• Stimolazione della secrezione di insulina: aiuta il pancreas a rilasciare insulina in modo appropriato, favorendo il corretto assorbimento del glucosio.
• Riduzione della produzione di glucagone: contribuisce a limitare l'eccessiva produzione di glucagone, un ormone che altrimenti potrebbe aumentare la glicemia.
• Sensazione di sazietà: favorisce la riduzione dell'appetito, aiutando a controllare l'assunzione calorica e, di conseguenza, a mantenere un peso forma ideale.
• Stimolazione della neogenesi di cellule insulino-secernenti (2).
Il GLP-1 è un’ incretina ovvero un ormone proteico gastrointestinale prodotto dalle cellule L dell’intestino tenue e del colon in risposta a un pasto. Nell’organismo ha una durata molto breve (emivita di 1-2 minuti) e presenta una cosiddetta funzione incretinica ovvero stimola la secrezione di insulina in seguito all’ingestione di nutrienti, dovuta sia all’effetto diretto sulle cellule ß del pancreas (quelle che producono insulina) sia ad un’azione contemporanea di inibizione della produzione di glucagone sulle cellule α pancreatiche (quelle, appunto, che producono questo ormone).
Alcuni studi recenti hanno documentato che circa il 50-60% della risposta dell’insulina a un pasto è dovuta a un “ effetto incretinico”. L’effetto incretinico viene definito come l’aumento dei livelli di insulina nel sangue (insulinemia) causati dal glucosio presente nel cibo quando paragonato a un incremento di insulinemia provocato dallo zucchero iniettato in vena (quindi un aumento provocato e non fisiologico). Ai fini terapeutici del diabete di tipo 2 è molto importante poter agire su uno stimolo glucosio-dipendente che si attiva solo in risposta al cibo e quindi non rischia di provocare un effetto ipoglicemico.
COME FUNZIONA IL GLP-1
Il GLP-1 è un ormone rilasciato in risposta all’assunzione di cibo, in particolare a livello intestinale. Segnala al pancreas di produrre insulina, contribuendo così a ridurre i livelli di zucchero nel sangue dopo i pasti. Inoltre, rallenta lo svuotamento gastrico, aiutando a regolare l'appetito poiché induce una sensazione di sazietà più prolungata (3). Gli agonisti del recettore del GLP-1, noti anche come analoghi del GLP-1, sono farmaci utilizzati per gestire i livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2 (4). Questi farmaci funzionano imitando l'azione dell'ormone, che viene naturalmente rilasciato dall'intestino dopo i pasti. Per chi soffre di diabete di tipo 2, questi farmaci stimolano la produzione di insulina per controllare i livelli glicemici (5). Inoltre, contribuiscono a ridurre l'appetito e l’assunzione di cibo, favorendo così la perdita di peso (6). Anche se questi farmaci sono stati usati per trattare il diabete di tipo 2 per quasi due decenni, solo nel 2021 la FDA statunitense ne ha approvato l'uso per il trattamento dell’obesità (7).
Il GLP-1 è un ormone fondamentale nel contrastare il diabete tipo 2 visti i suoi molteplici effetti benefici diretti o indiretti sull’insulina e sull’omeostasi del glucosio:
• diminuzione della morte cellulare delle cellule Beta-pancreatiche
• Miglioramento della sensibilità insulina
• Espressione e sintesi di trasportatori del glucosio (GLUT-2)
• Maggior sintensi di insulina.
Uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista americana Diabetes Care, condotto in collaborazione tra Carmine Cardillo, dell’Istituto di Patologia Medica dell’Università Cattolica di Roma e Manfredi Tesauro, del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università Tor Vergata di Roma ha dimostrato che il GLP-1 (peptide glucagone simile-1), i cui effetti farmacologici sono attualmente sfruttati per il trattamento del diabete, possiede anche un’azione protettiva a livello vascolare in individui obesi con sindrome metabolica.
Questa condizione clinica è caratterizzata dalla contemporanea presenza di diversi fattori di rischio cardiovascolare (glicemia elevata, dislipidemia ed ipertensione), associati alla presenza di obesità addominale e ad una minor sensibilità all’azione dell’insulina. Gli individui affetti da sindrome metabolica presentano un notevole aumento del rischio cardiovascolare, in particolar modo infarto del miocardio e ictus.
“Il GLP-1 è un ormone prodotto dall’intestino durante i pasti – ha spiegato Carmine Cardillo - che contribuisce al controllo della glicemia; la sua produzione è ridotta nei pazienti diabetici (di tipo 2, o diabete resistente all’insulina, in cui l’organismo non risponde più all’ormone insulinico)”. Il GLP-1 ha una vita breve: viene rapidamente degradato da una “forbice molecolare”, un enzima (DDP4) che taglia in due il GLP-1, con formazione di un frammento (GLP-1 9-36) non attivo. Tenendo conto di questo meccanismo di degradazione rapida del GLP-1, negli ultimi anni è stata creata una nuova classe di farmaci antidiabetici che include due categorie di prodotti: inibitori dell’enzima forbice e sostanze analoghe del GLP-1, che resistono a questo taglio enzimatico e rimangono in circolo più a lungo del GLP-1 naturale (4).
“Tali farmaci – ha aggiunto Tesauro - costituiscono un’arma importante nel trattamento di una patologia come il diabete, la cui diffusione ha assunto le dimensioni di una vera e propria epidemia”.
In questo studio, supportato da Merck Sharp Dohme e Fondazione Roma, i ricercatori hanno studiato 25 pazienti con sindrome metabolica e un gruppo di controllo costituito da soggetti obesi, ma non affetti dalla sindrome metabolica. I risultati ottenuti hanno dimostrato che la somministrazione di GLP-1 migliora la risposta vascolare nei pazienti con sindrome metabolica, favorendo in tal modo un maggiore afflusso di sangue ai tessuti muscolari.
Questi risultati suggeriscono che i farmaci inibitori dell’enzima DPP4 sono in grado di svolgere una doppia azione farmacologica: quella già nota contro il diabete, e quella di nuova scoperta nella prevenzione vascolare nei pazienti con sindrome metabolica.
“Si tratta di un’informazione importante – ha considerato Cardillo - proprio perché è noto che i pazienti affetti da obesità e diabete hanno un rischio cardiovascolare maggiore, con conseguente riduzione della loro aspettativa di vita”. “I risultati di questo studio offrono quindi nuove indicazioni in tema di prevenzione vascolare in soggetti a elevato rischio infarto e ictus – ha concluso – e suggeriscono, infatti, che le terapie basate sugli effetti del GLP-1 possono svolgere un’azione di protezione cardiovascolare nei soggetti con sindrome metabolica e che tale benefici vanno oltre il semplice controllo glicemico”.
INTERAZIONE TRA MICROBIOTA E GLP1 (8)
La premessa dalla quale occorre partire è quella secondo cui la modulazione del bilancio energetico e la creazione di un equilibrio glucidico avviene attraverso la digestione di specifiche fibre alimentari o di carboidrati non digeribili operata proprio dal microbiota. La predetta digestione riduce l’introito di cibo e la glicemia, e contestualmente la fermentazione da parte del microbiota intestinale sembra aumentare il dispendio energetico e la sensibilità all’insulina. Questi effetti sorgono direttamente da un aumento della secrezione di GLP-1 tramite un meccanismo complesso che vede protagonisti gli acidi grassi a catena corta, prodotti appunto dalla digestione colica delle fibre alimentari, in particolare il butirrico e il propionico. Tra i batteri che contribuiscono a regolare correttamente i suddetti raffinati processi metabolici sembra rivestire particolare importanza Akkermansia muciniphila, Bifidobacterium spp., e Lactobacillus spp sempre per il tramite degli acidi grassi a catena corta. Inoltre l’opera di fermentazione delle fibre, operata dal microbiota se da un lato potenzia la secrezione di GLP1, d’altro lato invece determina una diminuzione di grelina plasmatica.
Per contro i risultati di un recente studio portano a dire che Enterococcus faecalis ha invece la capacità di indebolire l’epitelio intestinale compromettendo la produzione di determinate ormoni, primo fra tutti il GLP1.
GESTIRE IL PESO IN MODO NATURALE
Non tutti desiderano assumere farmaci per controllare il peso, e spesso questi possono essere costosi e poco accessibili. La produzione di GLP-1 può essere aumentata consumando alimenti sani che riducono anche il rischio di malattie cardiovascolari e cancro. Alimenti che contengono grassi sani, come salmone, aringa, avocado e olive, sono ottimi per aumentare i livelli di questo ormone. Anche proteine di alta qualità provenienti da pesce, pollo e legumi, insieme a fibre solubili da frutta, verdura e cereali integrali, sono eccellenti per elevare i livelli di GLP-1 (9).
Oltre agli alimenti quotidiani, il supplemento GLP-1 può anche stimolare la produzione naturale di questo ormone nel corpo, ridurre le voglie e migliorare la gestione del peso senza necessità di iniezioni. Questi integratori offrono un’alternativa ai farmaci, con l’obiettivo di migliorare la gestione del peso e la salute generale senza il ricorso a trattamenti invasivi.
Il GLP-1, essendo un ormone chiave della famiglia delle incretine, svolge ruoli cruciali in molteplici funzioni fisiologiche. Gli integratori di GLP-1 e i farmaci agonisti del recettore sono emersi come opzioni terapeutiche essenziali per la gestione del peso, mostrando al contempo potenziale nel trattamento di disturbi oltre il diabete e l’obesità.
Con il crescente interesse per la gestione del peso e la salute metabolica, gli integratori di GLP-1 si sono affermati come uno strumento promettente per affrontare problematiche come l'obesità, il diabete e persino la salute cardiovascolare
COME AUMENTARE GLP-1
DIETA
Il contenuto di macronutrienti di un pasto influisce sulla quantità di GLP-1 rilasciata. Il GLP-1 viene secreto principalmente in risposta ai carboidrati e ai grassi, ma anche le proteine stimolano il rilascio di GLP-1 (seppure in misura minore) (10). Pertanto, gli effetti benefici di una dieta ricca di proteine sul controllo glicemico potrebbero essere dovuti alla loro capacità di aumentare la secrezione degli ormoni incretinici. Anche il digiuno intermittente può aumentare i livelli di GLP-1 e contribuire a un miglior controllo glicemico (11). Si ritiene che gli acidi grassi a catena corta, che vengono prodotti nell’intestino da parte di fibre fermentescibili come l’amido resistente e la pectina, aumentino i livelli di ormoni intestinali (ad esempio, GLP-1, PYY) coinvolti nella regolazione dell’appetito. Infine, masticare un chewing-gum può aumentare i livelli di GLP-1, contribuendo a produrre un senso di sazietà.
ATTIVITÀ FISICA
Un modo per aumentare i livelli di GLP-1 è attraverso l’esercizio fisico. Infatti, i livelli di questo ormone sembrano aumentare immediatamente dopo uno sforzo fisico e i livelli basali di GLP-1 nelle persone che praticano sport rimangono elevati anche a medio termine. Inoltre, l’esercizio fisico può aiutare a ridurre la resistenza al GLP-1 nelle persone con diabete di tipo 2, rendendo i farmaci come il semaglutide ancora più efficaci.
INTEGRATORI
Stando a studi del tutto preliminari in vitro e su modelli animali, diversi integratori potrebbero aumentare i livelli di GLP-1. La lista include tra gli altri: Yerba mate; Estratto di Momordica charantia; Berberina, Resveratrolo, Curcumina, Ginkgo biloba, Estratto di foglie di olivo, Glutammina, Quercetina, prebiotici, Butirrato, Miele.
UNA SOLUZIONE NATURALE PER STIMOLARE IL GLP-1: GLP-1000 DIETPRO
Grazie alla sua formula innovativa, GLP-1000 DIETPRO è studiato per favorire la produzione di GLP-1 e contribuire al benessere metabolico.
Ecco un riepilogo delle sue principali caratteristiche:
• Stimolazione naturale del GLP-1: grazie al suo alto dosaggio di Berberina favorisce la produzione di questo ormone chiave, contribuendo a regolare la glicemia e a controllare l'appetito.
• Supporto al metabolismo: aiuta a mantenere un equilibrio energetico ottimale e favorisce la gestione del peso corporeo.
• Formula 100% naturale: realizzato con ingredienti di alta qualità, privo di additivi chimici, per garantire sicurezza ed efficacia.
• Facile integrazione nello stile di vita quotidiano: un alleato ideale per chi desidera migliorare la propria forma fisica in modo sano e naturale.
• Ricerca e innovazione: frutto di un'attenta ricerca scientifica, pensato per integrarsi perfettamente in una routine equilibrata e attenta alla salute.
Investire in GLP-1000 DIETPRO significa scegliere un prodotto all'avanguardia, in grado di supportare il benessere generale e favorire una gestione ottimale della glicemia e dell'appetito. Integrare questo supplemento nella tua routine quotidiana può essere il primo passo verso un metabolismo più equilibrato e una vita più sana.
Fonti:
• https://www.tci-bio.com/it/technology/glp-1-formula/
• https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=11460
BIBLIOGRAFIA
1. Baggio, L. L., & Drucker, D. J. (2007). Biology of incretins: GLP-1. Gastroenterology, 132(6), 2131–2157.
2. https://www.ildiabeteonline.it/wp-content/uploads/2015/02/diabete20_1_2.pdf
3. D’Alessio, D. (2016). Is GLP ‐1 a hormone: Whether and When? Journal of Diabetes Investigation, 7, 50-55.
4. Agonisti del GLP-1 nel diabete mellito di tipo 1 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27252246/)
5. Drug Approval Package: Ozempic (semaglutide) Injection. (2018, January 16). https://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/nda/2017/209637Orig1s000TOC.cfm
6. Semaglutide per il trattamento dell'obesità (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34942372/)
7. FDA Approves New Drug Treatment for Chronic Weight Management, First Since 2014. (2021, June 4). FDA. https://www.fda.gov/news-events/press-announcements/fda-approves-new-drug-treatment-chronic-weight-management-first-2014
8. Microbiota intestinale e GLP-1 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24789701/)
9. Paniagua, J. A., De La Sacristana, A. G., Sánchez, E., Romero, I., Vidal-Puig, A., Berral, F. J., Escribano, A., Moyano, M. J., Peréz-Martinez, P., López-Miranda, J., & Pérez-Jiménez, F. (2007). A MUFA-rich diet improves posprandial glucose, lipid and GLP-1 responses in insulin-resistant subjects. Journal of the American College of Nutrition, 26(5), 434–444.
10. Meccanismi molecolari alla base della secrezione di incretina stimolata dai nutrienti (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20047700/)
11. L'alimentazione a tempo limitato migliora la tolleranza al glucosio negli uomini a rischio di diabete di tipo 2: uno studio randomizzato crossover (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31002478/)
12. Glucagon-Like Peptide-1 Protects β-Cells Against Apoptosis by Increasing the Activity of an Igf-2/Igf-1 Receptor Autocrine Loop-https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2712796/
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