DIOSCOREA: una radice preziosa nelle medicine di tutto il mondo
La Dioscorea è la pianta amica delle donne: aiuta ad alleviare i sintomi della menopausa ma presenta anche proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
La Dioscorea è una pianta appartenente alla famiglia delle Dioscoreaceae e comprende circa 600 specie ad ampia distribuzione, principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali del Sud-Est asiatico, Africa e America centrale e meridionale.
Le specie di Dioscorea sono comunemente conosciute come “igname selvatico” e sono un’importante fonte di cibo, contribuendo per circa il 10% alla produzione mondiale di radici e tuberi. In molti paesi, diverse specie di Dioscorea vengono utilizzate per trattare vari problemi di salute, tra cui emorroidi, tosse, diabete, reumatismi, dolori di stomaco, diarrea e infezioni della pelle.
Le specie Dioscorea contengono un gran numero di composti bioattivi, tra cui fenoli, flavonoidi, saponine, antociani, carotenoidi e polisaccaridi. Già le popolazioni dei Maya e degli Aztechi la utilizzavano come pianta medicinale dall’azione ANALGESICA, soprattutto per i DOLORI OVULATORI e MESTRUALI. La tradizione popolare testimonia che la pianta da sempre è utilizzata nella cura di sindromi di origine ormonale. Le donne Meskwaki (popolo nativo americano noto come Fox) si servivano della radice di questa pianta per alleviare i dolori del parto. Altre popolazioni del nord America utilizzavano l’igname per curare la dismenorrea, la nausea gravidica, polluzioni notturne, nevralgie con eccitazione erotica, mentre in Cina la Dioscorea Oppostifolia, ricca anch’essa di diosgenina, è nota per essere utilizzata contro la spermatorrea.
Una varietà di Dioscorea la “Dioscorea batatas”, è stata definita da Rudolf Steiner, teosofo austriaco, “radice di luce” (Lichtyam), in quanto egli sosteneva che fosse l’unico vegetale in grado di raccogliere e conservare l’etere di luce necessario allo spirito e grazie al quale ne sarebbe conseguita una buona salute al corpo. Negli anni ’20, uno stretto collaboratore di Steiner esportò il prezioso tubero dalla Cina e ne iniziò la coltivazione a Dornach, in Svizzera, nella speranza che potesse sostituire la patata in tutta Europa. La Seconda Guerra Mondiale interruppe la coltivazione della Dioscorea batatas e la pianta venne dimenticata fino agli anni ’80, quando negli orti vennero ritrovati i tuberi ancora vitali. Così, fu ripresa la coltivazione e dagli anni ’90 questo tubero è disponibile nel mercato tedesco sia come radice fresca sia trasformata in polvere da aggiungere agli alimenti - https://www.isegretidellerbe.it
LA RICERCA HA CONFERMATO I BENEFICI DELL’USO TRADIZIONALE DELLA DIOSCOREA.
L’igname selvatico ha una lunga storia di usi alimentari e medicinali che possono essere fatti risalire alle culture dei nativi americani. La ricerca recente ha rivelato i meccanismi molecolari alla base dei benefici per la salute dell’igname selvatico, confermandone le azioni. Vari studi scientifici hanno evidenziato una varietà di attività farmacologiche attribuibili alle diverse specie di Dioscorea, tra cui la capacità di migliorare la funzionalità del sistema cardiovascolare, regolare la funzione immunitaria, svolgere attività antibatterica, antinfiammatoria e antidiabetica. In fitoterapia sono utilizzati gli estratti di radici e rizomi che contengono diversi principi attivi tra cui saponine steroidee (dioscina, diosgenina), polifenoli e alcaloidi. Alcuni di questi composti sono utilizzati come precursori per la sintesi di ormoni (progesterone, DHEA) e possiedono attività antinfiammatoria, antiossidante, antidolorifica con un documentato ruolo nella prevenzione e nel trattamento delle malattie metaboliche.
La diosgenina, in particolare, si comporta come precursore del progesterone umano, aiutando a riequilibrare il rapporto estrogeno-progesterone, quando esso è alterato o insufficiente come, ad esempio, durante la menopausa. La Dioscorea ha un’attività ormono-simile e vari studi scientifici recenti ne hanno confermata l’azione fitoprogestinica, consigliandola specialmente durante la menopausa per contrastare: vampate di calore, umore labile, osteoporosi, aridità di pelle e mucose (secchezza vaginale), irregolarità del ciclo e dolori ovulatori. Recentemente è stata anche studiata la capacità della diosgenina nel favorire la formazione delle ossa, con evidenti benefici per il supporto al tessuto osseo.
L’IMPORTANTE AZIONE ANTI-INFIAMMATORIA DELLA DIOSCOREA.
Le problematiche infiammatorie croniche sono riconosciute come una delle cause più importanti sottostanti a molte malattie anche di tipo grave. Alcuni composti bioattivi della Dioscorea, tra cui le saponine steroidee, i polisaccaridi e i polifenoli, esercitano attività antinfiammatoria e hanno ottimi effetti su un’ampia gamma di malattie infiammatorie, soprattutto a carico dell’apparato muscolo-scheletrico. Diversi studi hanno anche evidenziato la sua azione antidolorifica e antiossidante. Inoltre, i polisaccaridi dell’igname non essendo digeriti a livello intestinale vengono degradati e utilizzati dai microrganismi dell’intestino, promuovendo la produzione di acidi grassi a catena corta (acetato, butirrato, propionato) e l’aumento della concentrazione di batteri probiotici benefici.
Quest’azione ha un effetto positivo nell’intestino, riducendone l’infiammazione e riequilibrando la sua funzionalità. I benefici anti-infiammatori della dioscorea sono stati osservati anche in caso di dermatiti e artriti. Recentemente, in vari studi sperimentali, l’uso del rizoma Dioscorea nipponica, che ha una lunga storia di utilizzo in Cina, ha evidenziato una riduzione efficace dei livelli di acido urico con anche effetti antinfiammatori, a tal punto da essere valutato un suo utilizzo in qualità di vero e proprio farmaco di origine naturale.
FLOGOSI ARTICOLARE
Diverse sperimentazioni sui ratti hanno portato all’identificazione delle capacità antinfiammatorie e anti-nocicettive della Dioscorea villosa. Dopo 28 giorni di ingestione della pianta, è stato riscontrato un aumento di 10 volte del TGFß1 (Lima CM et al., 2014). Questi è una proteina che agisce come fattore di crescita nel controllo della proliferazione e della differenziazione nella maggior parte delle cellule; trova ruolo nell’immunità, nel cancro, nell’asma bronchiale, nelle malattie cardiache e anche nel diabete mellito.
Quando il danno tissutale segnala il rilascio di citochine infiammatorie e fattori di crescita da macrofagi e altre cellule infiammatorie, il TGFß1 è comunemente aumentato. Infatti, è coinvolto nella normale riparazione e rigenerazione grazie alla capacità di aumentare l’espressione delle proteine della matrice extracellulare, influenzando così numerose altre proteine: collagene di tipo I, II, III, IV e V, fibronectina, osteopontina, trombospondina, tenacina, elastina e acido ialuronico. Nel medesimo esperimento è stata notata una interessante sovra regolazione del fattore di trascrizione NFĸB, nonostante uno dei suoi principali induttori, il TNF-alfa, non fosse stato né aumentato né coinvolto in alcun modo nella sperimentazione (Wojcikowski K. et al., 2008). Nel Nord America, proprio per queste sue proprietà, la Dioscorea villosa è nota anche come Rheumatism Root Wild Yam.
AZIONE ANTIOSSIDANTE
Numerosi studi riportano le capacità di eliminazione dei radicali e altre attività antiossidanti in estratti e frazioni isolate da diverse parti anatomiche della Dioscorea villosa. I maggiori risultati sono stati ottenuti dalle analisi del suo rizoma e della radice tuberosa, in misura minore quelli sulle foglie. Soprattutto nella buccia del tubero vi è un accumulo maggiore di antiossidanti rispetto alla polpa (Wang Z., 2023). Ciò può essere correlato alla composizione fitochimica della pianta dove nel rizoma e nella radice prevalgono le saponine steroidee, mentre nelle foglie l’azione antiossidante è determinata da acidi fenolici e flavonoidi. Inoltre, diversi studi in vivo dimostrano effetti antinfiammatori correlati all’aumento dei livelli di antiossidanti delle cellule endogene, come superossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT), glutatione perossidasi (GPx) e perossidazione lipidica (Adomėnienė A. et al., 2022).
LE POTENZIALITÀ DEI COMPOSTI DI DIOSCOREA VILLOSA NELLA SINDROME METABOLICA.
Ricca di composti bioattivi, quali polisaccaridi, dioscina (diosgenina), dioscorina, studi in vivo e in vitro su diverse specie di Dioscorea dimostrano l’utilità dell’igname selvatico nella prevenzione e nel trattamento della sindrome metabolica. Dopo la somministrazione dell’estratto su modelli animali è stata osservata l’inibizione del fattore di trascrizione adipogenico e del suo cluster di geni bersaglio di differenziazione (CD36), riducendo così l’accumulo di grasso viscerale, ad intervento sull’obesità. Inoltre, è stato osservato un effetto regolatorio del metabolismo dei carboidrati, attraverso l’inibizione della glicolisi e della sintesi del glicogeno e la promozione della gluconeogenesi, con aumentata clearance metabolica del glucosio insulino-sensibile e migliorata resistenza all’insulina.
In un altro studio è stata evidenziata la sua attività anti-iperlipidemica e regolatoria del metabolismo dei lipidi, con riduzione del peso corporeo, del peso fegato e del tessuto adiposo nei criceti, diminuendo le concentrazioni di LDL e aumentando quelle di HDL. In ultimo, sono state condotte diverse sperimentazioni in vivo e in vitro che hanno dimostrato la capacità della dioscina, componente principale della Dioscorea villosa, di attenuare l’accumulo di lipidi epatici, migliorando i livelli sierici dell’indice biochimico epatico. La dioscina modula i livelli di espressione del regolatore silenzioso dell'informazione della trascrizione 1 (SIRT1), della proteina chinasi attivata da AMP (AMPK), della carnitina palmitoiltransferasi (CPT), della forkhead box O 1 (FoxO1) e del trigliceride adiposo lipasi (ATGL) ed è in grado di inibire l'espressione di SREBP-1c, FAS e SCD per sopprimere il metabolismo dei lipidi (Wang Z., 2023).
COME ASSUMERE LA DIOSCOREA.
I claim di utilizzo riconosciuti dalle linee guida ministeriali sono riferiti alla funzionalità del sistema digerente, motilità intestinale, contrasto dei disturbi della menopausa e del ciclo mestruale, funzionalità articolare. La Dioscorea può essere assunta sotto forma di tisana, estratto secco in compresso e/o capsule, ma anche come tintura madre. È utile controllare sempre il titolo in diosgenina per avere una buona efficacia terapeutica che generalmente dovrebbe superare il 16%. È considerata una pianta sicura ma non si consiglia l’uso in caso di terapie ormonali, gravidanza, allattamento, problematiche renali, utilizzo di alcuni farmaci.
CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI
La dioscorea non presenta particolari effetti collaterali ma, trattandosi di una pianta che contiene fitoestrogeni, la sua assunzione non è indicata nei casi in cui si segua già una terapia ormonale tradizionale (contraccettivi inclusi). Le controindicazioni riguardano dunque principalmente l’interazione con altri farmaci.
È indispensabile rivolgersi al medico prima di assumere gli integratori. La dioscorea va inoltre evitata in caso di gravidanza e allattamento e naturalmente è sconsigliata a chi presenta allergie a una o più sostanze contenute nella pianta. Gli effetti collaterali più comuni, seppur rari, sono diarrea e disturbi gastrici.
Fonte: https://nutriva.it/dioscorea-una-pianta-dalle-mille-potenzialita/
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