E' onlne GBN News - Il Giornale delle Buone Notizie per una comunicazione positiva
A che serve Il Giornale delle Buone Notizie se le buone notizie non esistono? E se fosse che non c'è possibilità di scelta? Ci sono molti modi di fare comunicazione. Questo e' il nostro mondo: DIFENDIAMOLO. Dai sensazionalismi, dalle forzature, dalle parole gridate in malo modo. Il Giornale delle Buone Notizie vuole portare il sorriso, la comunicazione positiva, il lato bello della notizia perché con il sorriso e la gentilezza si può fare tutto. Ma soprattutto si può fare meglio.
A che serve Il Giornale delle Buone Notizie se le buone notizie non esistono?
Per la serie “prevenire” è meglio che curare, ce lo siamo chiesto anche noi, prima di voi.
Mettiamola così: e se le buone notizie esistessero? Non “tirerebbero”, come si dice in gergo.
E se non “tirano”, non producono reddito, non portano pubblicità, non attirano i lettori.
E se i lettori non avessero alternative?
Facciamo colazione ascoltando il nostro quotidiano bollettino di guerra, prima di affrontare la nostra, di guerra: a scuola, al lavoro, in parcheggio e negli uffici pubblici. Eternamente arrabbiati.
Pranziamo insieme ai morti, ceniamo con famiglie affrante e in lacrime, andiamo a dormire con l’angoscia di una giornata intera di bombardamento mediatico “negativo”.
In qualsiasi talk show la gente urla, si insulta, sovrasta la voce altrui per i propri dieci minuti di audience.
A testa bassa, ogni giorno, camminiamo portandoci sulle spalle questo pesante fardello. I dolori del mondo si aggiungono ai nostri. E noi arranchiamo. Sorridere è fatica, essere gentili è impresa titanica.
Vi ricordate il film “Un Sogno per domani”? Un ragazzino, Trevor, costruisce una specie di “passaparola” per le buone azioni: chi ne riceve una, ha l’obbligo morale di fare un favore a tre persone differenti. “Passa il favore” si espande a macchia d’olio e raggiunge le più grosse città degli Stati Uniti. Nessuno sa perché lo fa, ma lo fa, finché un giornalista decide di andare in cerca della fonte di tutta questa bontà. Alla fine, è solo questione di curiosità, e di prospettiva.
Ci sono molti modi di fare comunicazione. Questo e' il nostro mondo: DIFENDIAMOLO. Dai sensazionalismi, dalle forzature, dalle parole gridate in malo modo. Il Giornale delle Buone Notizie vuole portare il sorriso, la comunicazione positiva, il lato bello della notizia perché con il sorriso e la gentilezza si può fare tutto. Ma soprattutto si può fare meglio.
E le cattive notizie? Sappiamo che ci sono. Siamo giornalisti. In quanto tali, abbiamo fatto una scelta, esattamente come chi sbatte in prima pagina morte tristezza scandali aberrazione umana e chi più ne ha più ne metta.
La prima buona notizia, quindi, è che siamo consapevoli di quanto ci accade intorno, ma abbiamo scelto di essere diversi.
La seconda buona notizia è che siamo liberi, apartitici: il nostro unico “padrone” è la nostra coscienza.
La terza buona notizia è che vogliamo essere un servizio, quello che un tempo eravamo, tutti noi giornalisti, prima di pensare di possedere la verità sempre e comunque.
In quanto lettori, voi siete liberi di decidere se “passeggiare” ogni tanto tra queste pagine per prendere una boccata d’aria buona in mezzo alla natura virtuale delle notizie positive, oppure no.
Noi abbiamo deciso di provarci. E abbiamo messo in gioco noi stessi, la nostra professionalità, le nostre esperienze. La nostra vita.
Ghandi ha scritto “Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo”. Siamo arrivati.
Cristina Colombera
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere