EDITORIA
Comunicato Stampa

Esce per le ICI EDIZIONI ELETTRONICHE l'e-book di Simona Limongelli "La mia filosofia"

24/09/11

"Un viaggio attraverso le questioni che quotidianamente occupano i pensieri, in una congerie di emozioni che, contrastanti, navigano nel nostro Io contribuendo a renderlo, sempre più, un mondo un oceano solcato da naviganti, la cui rotta sembra sfumare in un turbinio di nubi in continuo divenire" (G. Faiella)

Simona Limongelli

La mia filosofia


ICI Edizioni Elettroniche





Collana di saggistica elettronica

dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli

diretta da Roberto Pasanisi

NEAPOLIS


Simona Limongelli, La mia filosofia (Prefazione di Gianluca Faiella)

Simona Limongelli, Il problema dell’umano nella filosofia di Ernesto Grassi (Prefazione di Gianluca Faiella)





Copyright Istituto Italiano di Cultura di Napoli

via Bernardo Cavallino, 89 (“la Cittadella”); 80131 Napoli (Italia)

I edizione settembre 2011

Progetto grafico, copertina e logotipo delle ICI Edizioni Elettroniche: Roberto Pasanisi

ISBN 88-89203-59-5

Proprietà letteraria ed artistica riservata

I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o

parziale e con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie

fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi











PREFAZIONE


«L’unico baluardo contro il materialismo del capitalismo e le sue perverse conseguenze è costituito dalla famiglia, dalla cultura e dalla religione».

Simona Limongelli



«Come sono lontano dagli uomini quando sono con loro e come sono vicino quando sono lontani».

Kahlil Gibran




Un viaggio attraverso le questioni che quotidianamente occupano i pensieri, in una congerie di emozioni che, contrastanti, navigano nel nostro Io contribuendo a renderlo, sempre più, un mondo un oceano solcato da naviganti, la cui rotta sembra sfumare in un turbinio di nubi in continuo divenire.

Passione per la vita e sprezzo per la solitudine; paura del domani e rifiuto di riconoscere il passato; brama del possesso, e ricerca della serenità nel 'semplice'. Amore e Amicizia, Onestà e Lealtà, Coerenza e Professionalità, Integrità e rispetto per le diversità: valori persi dietro il moderno 'caos' della mercificazione che rende ciascuno un’unica cosa, e la cosa un’entità che la globalità della gente tenta continuamente di afferrare.

Il mondo non più la casa di tutti, ma un unico grande mercato in cui ognuno si affaccia il sabato per poi dimenticarsene la domenica, quando ci si alza dal letto con l’intento di alzare il valore del profitto.

Simona Limongelli con La mia filosofia ci introduce nel mondo della riflessione, dell’interiorità, dell’individualità e dell’istinto: il mondo dell’Io come luogo di concentrazione di passioni capaci di generare cariche energetiche positive destinate a liberarsi nell’evoluzione del nostro vivere quotidiano. Un mondo, quello del nostro Io, troppo spesso dimenticato e messo da parte ad appannaggio di una più comoda ricerca dell’esteriore, inteso come insieme di tutte quelle realtà che garantiscono un benessere diretto ed immediato.

L’Io, dunque, come luogo della mediazione in cui soggetto ed oggetto si fondono in unica tensione conoscitiva che consente di ricondurre tutto il reale – nelle sue diverse manifestazioni fenomeniche – ad un’unica entità di cui l’uomo partecipa in maniera attorea ed attiva.

All’Io, quale dimensione della conoscenza pura, si contrappone il mondo dell’immediatezza come luogo in cui la tensione conoscitiva del rapporto soggetto -oggetto scompare, in quanto l’importanza di cogliere il senso reale del fenomeno si perde dietro il bisogno di raggiungere, con facile e diretta brama di affermazione sull’altro, la comodità dei sensi.

Il trionfo del capitalismo contemporaneo, come sistema in cui si realizza la globalizzazione del benessere, ha sopraffatto l’ordine che l’uomo era riuscito a realizzare dopo decenni di lotte economico-sociali, dirette a garantire una comunità più equa in cui ad ogni lavoratore è riconosciuto il diritto al lavoro. La massificazione della felicità ha, invero, realizzato un nuovo ordine che subdolamente si è imposto all’uomo moderno, sempre più incapace di vedere con i propri sensi.

Un nuovo ordine, dunque, in cui degrado sociale, disgregazione dei centri di organizzazione voluti dalla popolazione, delegittimazione della giustizia nel suo più autentico funzionamento, ed alienazione delle emozioni sono i motori che fanno girare la comunità intorno all’orbita del consumismo mediatico. «…I mass media attraverso la pubblicità che li sponsorizza educano le menti al consumismo e al materialismo economico, rappresentando, appunto, un’altra fonte di alienazione e della reificazione dell’individuo…», ci dice Simona Limongelli.

Dunque, la riconduzione delle passioni umane a cosa che comodamente è possibile accaparrarsi nel mercato della libera concorrenza si nutre dell’assenza di tutte quelle regole sociali – a cominciare dal rispetto per la dignità del lavoro – su cui si era edificata la società ottocentesca prima, e novecentesca poi.

Si è smarrito il rispetto per il lavoro perché questo non è più un diritto su cui poggia la comunità; il lavoro, anzi, sembra una chimera che, nella migliore delle ipotesi, è possibile appena accarezzare per poco tempo (pensiamo alla precarietà del lavoro).

Si è smarrito il rispetto per l’individualità perché si è smarrito il rispetto per la comunità: l’uomo, infatti, non è più percepito come soggetto che nasce nella comunità ed in esso si sviluppa; egli è, al contrario, un soggetto i cui istinti devono essere affermati a costo di sacrificare i diritti degli altri. La prospettiva è, dunque, deviata: la società non è più luogo di emancipazione dell’uomo, il quale da essa parte e ad essa ritorna, ma è ostacolo all’affermazione del benessere personale che, sulle orme del capitalismo neoliberista, non conosce ostacoli; anzi, non vuole ostacoli.

Si è smarrito infine il rispetto per la vita perché si è smarrito il bisogno di giustizia, nonché, l’importanza di ricostituire l’ordine ogni qual volta venga violato dalle pretese di taluno.

In questo insieme di assenza di regole non possono esistere valori, perché non si percepisce più l’importanza di attribuire valore alle proprie emozioni: nel mondo del benessere si afferma il bisogno di possedere; nel mondo del possesso si afferma la necessità di conquistare tutto per sé; nel mondo della conquista si afferma il bisogno di violare. Null’altro esiste, se non la corsa verso l’acquisto, il risparmio e l’accaparramento. Nel mondo del nulla vive il nulla, e null’altro.

Il nichilismo teorizzato da Nietzsche non è, dunque, pura irrealtà tramandata ai posteri per puro spirito di lettura, ma una realtà predetta con un secolo di anticipo: una realtà in cui ognuno si barcamena, talora provando sollievo nell’assenza di valori in cui impegnare le proprie energie, e piacere nella conquista della materialità.

Anche Dio allora si presenta, non più nel suo multiforme manifestarsi come essenza vitale in ogni angolo del mondo, ma viene limitato da immagini dirette a catturare l’attenzione dell’osservatore pronto a toccare, più che a pensare.

Tuttavia, come osserva Simona Limongelli, esiste ancora un baluardo: la famiglia come cellula su cui edificare le fondamenta di un nuovo ordine sociale, che si riunisca nel nome di una rinnovata fede nei valori del sereno vivere in comunità, che sono poi quegli stessi valori su cui il Cristo fondò la sua Chiesa partendo da una pietra che i più avrebbero scartato.

La Giustizia, dunque, come dio da seguire nel suo multiforme apparire quotidiano, che risolve il conflitto attraverso la mediazione dei bisogni soggettivi, riconducendo le diversità a realtà unitaria e coesa in cui ciascuno possa evolvere il proprio spirito dall’originario stato di natura.

G.Luca Faiella








Simona Limongelli

LA MIA FILOSOFIA

Prefazione di Gianluca Faiella

Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli

ICI EDIZIONI ELETTRONICHE






Lettere

Capitalismo e società anarchica

CAPITALISMO E SOCIETÀ ANARCHICA

Come si spiega il fenomeno del degrado umano e della criminalità nel mondo civilizzato? Dipende dagli individui, o non è piuttosto un effetto del contesto istituzionale in cui tali individui agiscono? Sono i figli dei ricchi ad affollare le prigioni ad esempio negli Stati Uniti, o non sono per la maggior parte persone di colore cresciute e vissute nella povertà e nella miseria?

Questa è la conseguenza di un sistema fortemente squilibrato e ingiusto, basato sulla corsa selvaggia all’accaparramento e privo di qualsiasi forma di garanzia istituzionale. Nonostante la crisi degli anni trenta e il pensiero di J. Keynes abbiano dimostrato la totale infondatezza delle tesi del liberismo classico, secondo le quali il mercato lasciato totalmente libero conduce a un equilibrio armonioso che giova al benessere di tutti i cittadini, i neoconservatori neoliberisti attualmente al potere in America insistono nel sostenere che l’iniziativa economica deve essere totalmente affidata nelle mani del singolo individuo. In questo contesto si viene a creare uno stato di “competizione selvaggia” in cui il più forte schiaccia il più debole e si vengono a determinare gli squilibri economici e sociali che sono sotto gli occhi di tutti. Lo stato è nelle mani della classe dominante che esercita il suo potere anche attraverso i mass media, veri e propri custodi dello status quo; strumenti che invece di stimolare la gente alla riflessione critica, la stor-discono e la distraggono con ogni sorta d’intrat-tenimento. Le persone non devono ‘pensare’, devono accettare passivamente gli interessi e il potere di chi comanda.

Il problema che si pone adesso è se esista un modello alternativo per garantire la giustizia sociale ed un’equa distribuzione del reddito. È chiaro che oggi il lavoratore non viene retribuito per l’intero importo del bene da lui prodotto, ma una quota del suo lavoro, se-condo quanto sosteneva Marx, viene ‘usurpata’ dal capitalista sotto forma di ‘plusvalore’, ovvero di profitto. Nella situazione attuale coloro che rappresentano il motore dell’economia e che sono le vere forze produttive vengono discriminate rispetto a co-loro che ne sfruttano il lavoro, spesso veri e propri ‘parassiti’, o che comunque forniscono solo una piccola parte, in proporzione, della prestazione necessaria alla produzione. Tale situazione avrebbe termine se i lavoratori ricevessero per intero il frutto delle loro prestazioni, ovvero se fossero proprietari dei mezzi di produzione. Ciò comporterebbe un superamento della situazione di alienazione a cui i lavoratori sono soggetti.

Altra fonte di alienazione sociale nell’economia di mercato, oggi dominante sono i mass media che attraverso la pubblicità che li sponsorizza, educano le menti al consumismo e al materialismo economico, rappresentando, appunto, un’altra fonte dell’alienazione e della reificazione dell’individuo.

All’origine di tale estraniazione dell’individuo da se stesso vi è la proprietà privata. L’uomo mira a possedere sempre di più, smarrendo quelli che sono i suoi fondamentali valori umani. Proudhon sosteneva che «la proprietà privata è un furto», oltre ad essere fonte di squilibri e differenze sociali, e ciò è vero, in quanto la terra era libera prima che l’uomo se ne appropriasse, o meglio che la ‘usurpasse’. Se ci fosse un’equa distribuzione delle risorse in base ai bisogni di ciascuno, secondo cioè una mentalità etica e non in-dividualistica, non esisterebbero degrado e povertà e di conseguenza il tasso di criminalità sarebbe considerevolmente ridotto. Un modello di società giusta, anche se quasi impossibile da realizzare perché prevedrebbe un livello di educazione avanzatissima per tutti gli individui, è quella anarchica.

La società anarchica rappresenta la vera forma di democrazia, in quanto ogni singolo individuo è ugualmente rappresentato in sede decisionale. La democrazia parlamentare in questo senso rappresenta ancora un modello meno avanzato, in quanto fondato sulla ‘dittatura’ della maggioranza sulla minoranza. Nella società anarchica ciascun individuo rappresenta se stesso e partecipa direttamente al processo decisionale mediante l’istituzione di assemblee popolari, costituite a livello locale e federate tra loro. Il modello di partecipazione non è rappresentato dal voto, bensì dall’ ‘accordo’ che i singoli individui si impegnano a ricercare, rinunciando all’egoismo e al morboso attaccamento al proprio tornaconto personale proprio dell’individualismo capitalista. L’economia sarebbe gestita da libere associazioni di produttori, secondo il progetto di Bakunin, federate tra loro a un livello territoriale sempre crescente.







INDICE



Prefazione di Gianluca Faiella……………………………………………………...p.5

Lettere…………………………………………………………………………….p. 9

Capitalismo e società anarchica…………………………………………………..p.10

Normalità e patologia………………………………………………...………......p.12

Ipotesi su Gesù……………………………………………………….………….p.13

Jim Morrison………………………………………………………….…………p.14

La svolta metaforica dell’ontologia fondamentale………………………..……….p.15

Il problema della giustizia…………………………………………….….……….p.18

Filosofia e teologia…………………………………………………….….……....p.19

Nichilismo passivo e nichilismo attivo……………………………………..……..p.21

Religiosità degli atei……………………………………………………….……...p.22

Linguaggio e verità……………………………………………………….………p.23

Il problema del nazismo………………………………………………….………p.24

Realtà del sovrannaturale………………………………………………….……...p.25

La volontà di potenza in Nietzsche………………………………………………p.26

Tempo e nichilismo in Nietzsche………………………………………...………p.33

L’essere e l’uomo………………………………………………………...………p.36

Filosofia dell’umano…………………………………………………..…………p.37



Dialoghi……………………………………………………………..……………p.38

Dialogo sul rapporto tra mente e corpo…………………………….………… p.40

Dialogo sull’opportunità di diffondere la democrazia nel mondo….…………….p.41

Dialogo a proposito dell’uso delle droghe……………………….………………p.42

La violenza negli stadi………………………………………….………………..p.43



Aforismi……………………………………………………….…………………p.44





Ritratti……………………………………………………….…………………..p.72












Simona Limongelli nasce a Napoli, dove risiede, nel 1973. Nel 1991 consegue il diploma di maturità classica, iscrivendosi in seguito si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli “Federico II”, presso la quale consegue la Laurea e poi il Dottorato di ricerca in Filosofia. Ottiene diverse borse di studio e compie alcuni soggiorni di ricerca all’estero: in Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti. Frequenta istituti di lingua inglesi, francesi e tedeschi, presso i quali consegue diplomi di livello avanzato.

Ha pubblicato, tutti presso GDS Edizioni di Vaprio d'Adda (Milano), i seguenti volumi saggistici: La svolta metaforica dell'ontologia fondamentale (2007), Rose e viole (2007), L'ultimo sguardo (2007), Poesia e pensiero (2007), Lettere filosofiche (2007), Nelly (2008), Fiori nella neve (2007), The Stranger (2008), 1991 (2007), L'attimo della decisione nella filosofia di Nietzsche (2008); il più recente è Nuova filosofia, Patti, Kimerik, 2010. Per le ICI Edizioni Elettroniche ha pubblicato Il problema dell’umano nella filosofia di Ernesto Grassi (2011)





L’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (www.istitalianodicultura.org; ici@istitalianodicultura.org), in collaborazione con la rivista internazionale di poesia e letteratura “Nuove Lettere” (da esso edita), pubblica cinque collane editoriali: due di poesia (entrambe dirette da Roberto Pasanisi: una intitolata Lo specchio oscuro, l’altra — di plaquette — intitolata Nugae), due di narrativa (una già diretta da Giorgio Saviane ed intitolata La bellezza; l’altra — di plaquette — diretta da Roberto Pasanisi ed intitolata Gli angeli) ed una di saggistica letteraria (già diretta da Franco Fortini ed intitolata Lettere Italiane). Le ICI Edizioni Elettroniche pubblicano tre collane di libri elettronici: una di poesia (Adriana), una di narrativa (La Cittadella), una di saggistica (Neapolis).

Il Comitato di lettura delle Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI Edizioni) è costituito da Constantin Frosin (Lingua e letteratura francese, Università “Danubius”, Galaţi; scrittore), Antonio Illiano (Lingua e letteratura italiana, University of North Carolina at Chapel Hill), Roberto Pasanisi (direttore, Istituto Italiano di Cultura di Napoli; scrittore), Mario Susko (Letteratura americana, State University of New York, Nassau; scrittore), Násos Vaghenás (Teoria e critica letteraria, Università di Atene; scrittore) e Nguyen Van Hoan (Letteratura italiana e Letteratura vietnamita, Università di Hanoi).







ISBN 88-89203-59-5 € 5











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