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Estratto di semi di pompelmo (GSE): un efficace aiuto antibatterico dalla natura

L’efficacia dell’Estratto di semi di Pompelmo su batteri, virus, funghi e parassiti è stata dimostrata da laboratori ed istituti di tutto il mondo ed anche in Italia oramai sono numerosissime le testimonianze che ne confermano la validità. Ciò che sorprende e che non trova eguali nel mondo del naturale è, oltre all'efficacia, la rapidità d’azione.

FotoGli antibiotici naturali nascono come sostanze messe a punto dalle piante nel corso dell’evoluzione per difendersi dalle aggressioni di batteri, funghi e virus.

Non presentano alcun effetto collaterale se assunti per un periodo limitato di tempo e possono essere impiegati per curare, ma anche per prevenire, malattie infettive di entità lieve o moderata: dalle malattie della pelle come l’acne, la dermatite e le verruche a quelle respiratorie come le bronchiti, le sinusiti e le otiti medie, dalle infezioni intime come vaginiti e cistiti ai disturbi gastrici e intestinali e così via.

Non sostituiscono gli antibiotici originali in quanto hanno principi e meccanismi d’azione completamente diversi Il termine antibiotico infatti deriva dal greco antibiosi, letteralmente contro la vita, e ha azione battericida, cioè uccide i batteri; gli antibiotici naturali invece non uccidono né inibiscono i batteri, ma rinforzano il sistema immunitario, favoriscono la cicatrizzazione, la rigenerazione dei tessuti, la disintossicazione del tessuto connettivo e migliorano la funzionalità dei vari organi.

Inoltre queste sostanze forniscono all’organismo del malato minerali, oligoelementi, vitamine, ormoni e altre sostanze vitali, ed è il complessivo miglioramento dello stato di salute a ricreare la capacità di autodifesa contro i batteri patogeni.

Stimolando il sistema immunitario, in caso di infezione (raffreddori, tonsilliti, cistiti ecc.) queste sostanze sono in grado di organizzare un’efficace controffensiva e, al successivo incontro con lo stesso agente patogeno, l’intero organismo sarà più forte. L’elenco delle sostanze naturali ad azione antibiotica è davvero lungo. Le principali sono: aloe vera, estratto di semi di pompelmo, aglio e cipolla, propoli, olio di melaleuca, timo, bergamotto, lavanda, origano, chiodi di garofano, santoreggia, ginepro, cannella, limone, rafano (o barbaforte), senape, crescione, calendula e corteccia di lapacho.

Probabilmente una delle più importanti conquiste della medicina moderna è rappresentata dalla scoperta della Penicillina, scoperta che valse a Fleming il Premio Nobel, nel 1945. Di vera conquista si è trattato, dal momento che la penicillina ha consentito di sconfiggere patologie serie, quali la polmonite, il tifo, la tubercolosi o la meningite, malattie all’epoca spesso con decorso mortale. E da quella scoperta si sono aperte le porte ad un ampio campo di ricerca, che ha portato alla scoperta di numerosi antibiotici naturali, prima, ed alla produzione di varianti di sintesi poi, fino ai giorni nostri.

Il motivo di tanta ricerca?
L’indubbia utilità di queste sostanze è stata in parte offuscata, pur essendo l‘antibiotico il rimedio di elezione in caso di infezioni, dalla loro sempre minore efficacia, dovuta alla nascita di ceppi batterici divenuti resistenti.

Ma cosa è un antibiotico?
Gli antibiotici sono sostanze derivate da organismi viventi, come le muffe ad esempio, che, a contatto con microrganismi ad essi sensibili, li distruggono o li disattivano: il meccanismo della loro azione può essere battericida, nel senso che effettivamente uccidono i batteri con cui vengono in contatto, o batteriostatica, in quanto interferiscono con i meccanismi aggressivi dei batteri, o con la loro capacità riproduttiva, neutralizzandoli. La loro azione è piuttosto specifica, in quanto è legata a caratteristiche proprie della cellula batterica, per cui possono agire a livello della membrana cellulare, o del DNA, o sulla sintesi delle proteine, ma questo senza alcuna selettività: in parole povere, il meccanismo di azione di un antibiotico non seleziona, non fa distinzione tra batteri patogeni e i batteri innocui e/o utili che compongono la flora batterica.

Nel momento in cui assumiamo un antibiotico, dunque, non eliminiamo solo la causa della patologia, ma rischiamo di eliminare anche elementi della flora batterica, che siano al farmaco sensibili: la patologia è risolta ma indeboliamo il nostro corpo.

La conseguenza di questo è che oltretutto rischiamo di dare spazio ad altri agenti, batteri o miceti, che opportunisticamente possono prendere il sopravvento determinando altre patologie, come succede per esempio con la candida. Ma questo problema in fondo trova facile soluzione se, insieme con il farmaco, vengono somministrati integratori che riequilibrino la flora batterica, come ad esempio i fermenti lattici.

Il problema più importante, al di la di eventuali effetti collaterali, è l’insorgenza del fenomeno della resistenza: fenomeno non molto facile da spiegare, ma intuitivamente facile da comprendere.

Evitando dissertazioni squisitamente scientifiche, che sarebbero di difficile comprensione, basta dire che i batteri, duplicandosi rapidamente, vanno facilmente e velocemente incontro a modificazione del loro patrimonio genetico: quando insorge una mutazione che li rende inattaccabili, e quindi resistenti ad un antibiotico, è ovvio che questi continuino a crescere e moltiplicarsi, ed a diventare “maggioranza” a dispetto di quelli che non avendo subito simili modifiche soccombono sotto trattamento antibiotico.

Conseguenza di questo fenomeno, aggravato dal fatto che spesso i batteri che sviluppano questa capacità sono in grado di trasmetterla a colonie di batteri vicine, è che un antibiotico perde di efficacia, diventando addirittura dannoso, in quanto rischia di eliminare quei batteri propri della nostra flora batterica che, diventando meno numerosi, non riescono a contrastare lo sviluppo di quelli resistenti, che prendono il sopravvento e continuano la loro azione patogena indisturbati.

La giusta difesa contro i pericoli dell’uso degli antibiotici, non è il rifiuto a priori del farmaco, ma un uso più razionale, consapevole, responsabile. Possono esserci casi in cui il paziente presenta incompatibilità con un dato antibiotico, o spesso l’antibiotico viene utilizzato anche in caso di infezioni virali (ed in tal caso non solo inutile ma potenzialmente dannoso), o contro il batterio sbagliato: spesso si usano antibiotici ad ampio spettro non avendo identificato il preciso agente patogeno, e spesso vengono somministrati in dosaggi eccessivi o al contrario insufficienti, per periodi troppo lunghi o al contrario troppo brevi…

Per evitare tutto ciò, li dove possibile, ricorrere ad alternative naturali che non diano analoghe conseguenze. Un'opera di prevenzione atta a rinforzare il sistema immunitario e tutelare la barriera naturale rappresentata dalla flora batterica intestinale è un approccio fondamentale, ma, chiaramente, è un passaggio che precede la patologia: in caso di malattia, allora, la risposta più adeguata sono i “semi di pompelmo”.

L’estratto di semi di pompelmo rappresenta una valida alternativa di trattamento verso molteplici affezioni batteriche per le quali non sia indispensabile l’assunzione di un antibiotico. Ciò non solo per l’efficacia, oramai ampiamente dimostrata, ma anche e soprattutto per una caratteristica che, rispetto agli antibiotici, attribuisce al GSE una sorta di “marcia in più”: la selettività. Con questo termine si definisce un’attività unica nel suo genere e che certo non appartiene agli antibiotici, cioè la capacità di distinguere fra i batteri patogeni, considerati nemici, e quelli buoni che costituiscono la flora batterica fisiologica.

L’estratto di semi di pompelmo, infatti, ha una azione selettiva che lo rende una sorta di “spazzino” del tratto digerente, favorendo lo sviluppo della flora batterica e incrementando di conseguenza le naturali difese dell’organismo: ideale è l’associazione di questo estratto con i fermenti lattici, per potenziare questa funzione di “barriera” allo sviluppo dei patogeni, ed una associazione anche con estratto di Echinacea, per rinforzare il sistema immunitario.

Un'altra caratteristica importante del GSE è la sua innocuità: il suo L.D. 50 è uguale a 5000 mg per kg di peso corporeo. Ciò significa che bisognerebbe arrivare ad ingerire 4.000 volte la dose consigliata per un adulto, ogni giorno per due settimane consecutive, per avere il 50% di rischio di intossicazione. Oltre a questo l’Estratto di semi di Pompelmo non interagisce con i farmaci e non intacca la flora batterica intestinale.

Ma perché i semi di pompelmo?
Perché sono antibiotici naturali… A differenza di altri rimedi naturali che hanno azione antibatterica, i semi di pompelmo hanno una vera e propria azione antibiotica. L’estratto è ricavato dai semi e dalla polpa disidratata o dalle membrane del frutto: non è una semplice estrazione, ma una serie di processi che portano alla formazione di nuovi legami chimici. In particolare i bioflavonoidi vengono trasformati in legami quaternari: questi sono i responsabili dell’attività antibiotica di questo estratto, in quanto agiscono limitando la proliferazione di quasi tutti i batteri, oltre che di lieviti e muffe.

Il loro meccanismo di azione è di tipo “battericida”:in pratica questi Sali che si formano dai nuovi legami che si vengono a creare, agiscono sulla membrana cellulare dei batteri, denaturandone le proteine. La membrana ne risulta disorganizzata, distrutta, e la cellula batterica, a causa di questo squilibrio, non riesce ad assorbire principi nutritivi e muore. Si tratta di una azione piuttosto simile a quella delle penicilline e delle cefalosporine, senza però mostrare analoga tossicità.

Il motivo per cui è importante questo estratto consiste non solo nella sua bassa tossicità, ma anche nel fatto che mostra una notevole specificità: è attivo su circa 800 ceppi di batteri, tra cui Salmonella, Escherichia coli, il vibrione del colera, stafilococchi e streptococchi, oltre che su più di un centinaio tra virus, funghi e parassiti.

Il fatto poi che non sia risultata alcuna forma di resistenza ai sali attivi dei bioflavonoidi ne aumenta notevolmente l’utilità: da una parte i semi di pompelmo non attaccano la flora batterica, primo filtro a qualsiasi infezione, dall’altra non danno luogo a ceppi più forti e resistenti!

Ovviamente, data la specificità dei semi di pompelmo è il caso di utilizzarli in particolare nei casi in cui risultano particolarmente attivi, e quindi in caso di infezioni da salmonella, Escherichia coli, Stafilococchi, Streptococchi, Listeria, o Clamidia, o in caso di Colera, o di dissenteria da Shigella, così come nelle affezioni intestinali causate da Entoameba hystolitica, e Giardia.

Molto utile nelle infezioni vaginali croniche causate dalla Candida, nelle malattie da raffreddamento, nell’influenza, o nei disturbi gastrointestinali causati dagli agenti patogeni su elencati. In associazione con fermenti lattici come il Lactobacyllus acidophylus o il Bifidobacterium è utile per affrontare gli squilibri della flora intestinale. In generale è importante associare ad un trattamento con semi di pompelmo la somministrazione di prodotti che stimolino il sistema immunitario, come ad esempio l’Echinacea: insieme i due estratti aiutano il corpo ad affrontare e superare le infezioni.

Riguardo la potenziale tossicità dei semi di pompelmo, a differenza di quanto avviene per gli antibiotici che hanno manifestato anche una certa tossicità intrinseca, è stato dimostrato che si incorre nel pericolo di una intossicazione con un dosaggio superiore alla norma di 4000 volte: in pratica, bisognerebbe ingerirne litri!

E’ comunque il caso di avere una cautela: i soggetti allergici agli agrumi potrebbero essere sensibili anche all’estratto di semi di pompelmo. Inoltre potrebbe dare problemi in quei soggetti che non tollerano l’acidità propria del pompelmo, per cui in questi casi in particolare, ma sarebbe comunque buona norma generale, è consigliabile assumere l’estratto a stomaco pieno e partendo da un dosaggio minimo per aumentarlo gradualmente” (Dott.ssa Maria Genovese).

PRINCIPALI AZIONI DELL'ESTRATTO GSE da SEMI DI POMPELMO

AZIONE ANTIBATTERICA: le innumerevoli pubblicazioni in seguito a studi clinici sia in vitro che in vivo dimostrano che l’estratto di semi di pompelmo si è dimostrato attivo contro oltre 800 ceppi di batteri. Considerando il problema della resistenza agli antibiotici da parte di un numero sempre maggiore di ceppi batterici l’estratto di semi di pomplemo potrebbe, in alcuni casi, rappresentare un’efficace alternativa agli antibiotici convenzionali, dato il suo vasto spettro d’azione, sia Gram+ che Gram-. Tutto senza intaccare la fisiologica flora batterica intestinale. L’ottima azione antibatterica dell’estratto di semi di pompelmo può essere sfruttata sia per uso interno che esterno, per esempio aggiunto ai saponi ed ai prodotti detergenti uccide i germi senza danneggiare la pelle e l’ambiente.

AZIONE ANTIVIRALE: sono stati presi in considerazione anche i risultati ottenuti sull’efficacia nei confronti di ceppi virali . Attualmente gli studi effettuati dal Dr. Shannon presso la Divisione di Microbiologia-Virologia, Southern Research Institute, dimostrano che l’estratto di semi di pompelmo è in grado di inattivare l’HSV-1 (herpes simplex virus type 1), dopo un’esposizione di 10 minuti ad una diluizione pari a 1:256. Tale concentrazione è risultata ugualmente effi cace contro influenze indotte da virus quali A2/Aichi/2/68. Sono inoltre note testimonianze sulle capacità di curare i sintomi delle affezioni da virus influenzali. Oltre all’effettiva azione diretta su alcuni virus c’è da sottolineare l’attività antivirale indiretta data dalla selettività; cioè la capacità di non danneggiare la fisiologica flora batterica alleggeriscono il “lavoro” del sistema immunitario che mantiene così efficienza e prontezza nella risposta alle aggressioni virali.

AZIONE ANTIMICOTICA: è da sottolineare l’efficacia dell’estratto contro oltre 100 ceppi di lieviti e muffe compresa la Candida albicans, responsabile di infezioni ricorrenti e recidivanti alle mucose e di affezioni sistemiche. In particolare, la candida vaginale è un’affezione molto frequente nel mondo occidentale ed è oramai certa la relazione fra essa e la candidosi sistemica; l’approccio convenzionale che prevede l’assunzione di antimicotici di sintesi non dà risultati soddisfacenti sia per i sempre più frequenti fenomeni di resistenza sia, e soprattutto, per l’azione depauperante verso i batteri fisiologici che crea il terreno “fertile” per continue recidive. L’estratto di semi di pompelmo grazie all’efficacia versa la candida unita alla selettività risulta essere il rimedio d’elezione per la candidosi vaginale e sistemica. Ora, anche in Italia, i successi in tal senso hanno interessato ed interessano migliaia di donne che, deluse dai risultati insoddisfacenti dei trattamenti “convenzionali”, hanno potuto riacquistare salute e benessere.

AZIONE ANTIPARASSITARIA: l’efficacia contro infezioni da protozoi è stata dimostrata dalla Food and Drug Administration. Numerose sono inoltre le testimonianze sull’efficacia dell’estratto di semi di pompelmo nei confronti dei vermi intestinali, fra cui i diffusissimi ossiuri. L’attività antiparassitaria del GSE è rilevante anche per l’uso esterno; l’estratto si è dimostrato utilissimo nel contrastare, debellare, ma anche prevenire le infestazioni da parte dei pidocchi.

INFINITE POSSIBILITÀ DI APPLICAZIONE

• CANDIDA (in tutte le sue forme ed evidenze: sistemica, vaginale, orale, etc.)
• SECCHEZZA VAGINALE
• CISTITE
• AFFEZIONI PROSTATICHE
• EMORROIDI
• VERMI INTESTINALI
• DISORDINI INTESTINALI (stitichezza, coliti, diarree episodiche, dolori addominali, etc.)
• DIARREE (virali, batteriche, etc.)
• METEORISMO, FERMENTAZIONI, GAS INTESTINALI
• INTOLLERANZE ALIMENTARI
• PROBLEMATICHE GASTRICHE (difficoltà digestive, infezioni da Helicobacter pylori, etc.)
• ULCERE E GASTRITI
• AFFEZIONI DELL’APPARATO RESPIRATORIO (raffreddori, sinusiti, tracheiti, bronchiti, etc.)
• OTITI
• CONGIUNTIVITI (batteriche, virali, allergiche, da agenti chimici o fi sici, blefariti, orzaioli, etc.)
• DETERSIONE DELLA PELLE
• ACNE (brufoli e punti neri)
• DERMATITI (eczemi, eritemi, piede d’atleta, ferite, piaghe, ustioni, etc.)
• MICOSI (della pelle, delle unghie, verruche, etc.)
• IGIENE ORALE
• HERPES LABIALE
• PIDOCCHI (infestazione e prevenzione dell’infestazione)

PUÒ RIDURRE IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE
Alcuni dei fattori di rischio per le malattie cardiache sono l’obesità, il diabete e il colesterolo alto. Studi sugli animali hanno suggerito che l’estratto di semi di pompelmo può contribuire a migliorare queste condizioni e quindi a ridurre le probabilità di sviluppare malattie cardiache. In uno studio particolare, i ratti che hanno consumato l’estratto di semi di pompelmo ogni giorno per 31 giorni hanno mostrato una riduzione significativa dei livelli di zucchero e colesterolo nel sangue. Alla fine dello studio questi topi pesavano anche meno di quelli che non avevano ricevuto l’estratto di semi di pompelmo. In questo studio, l’estratto di semi di pompelmo è stato efficace nel trattamento del diabete quanto la metformina!

PROTEZIONE CONTRO LA PANCREATITE
Il Journal of Physiology and Pharmacology ha pubblicato nel 2004 uno studio che indica che l’uso dell’estratto di semi di pompelmo può proteggere dalla pancreatite. Lo studio è stato condotto sui ratti, ma gli autori hanno osservato che il GSE protegge il tessuto pancreatico perché migliora il flusso sanguigno pancreatico e offre effetti antiossidanti.

INFEZIONI DEL TRATTO URINARIO
Poiché l’estratto di semi di pompelmo è in grado di uccidere i batteri, alcuni ricercatori si sono interessati a testare il potenziale dell’estratto di semi di pompelmo nel trattamento delle infezioni del tratto urinario. Un piccolo studio ha dimostrato che le persone che hanno mangiato semi di pompelmo per due settimane ogni otto ore hanno provato sollievo dalle infezioni del tratto urinario. Grazie a questo studio, i ricercatori hanno concluso che i composti antimicrobici dei semi di pompelmo possono aiutare il corpo umano a combattere la crescita dei batteri infettivi nel tratto urinario.

AUMENTA IL FLUSSO SANGUIGNO
La riduzione e la limitazione del flusso sanguigno sono legate a diverse patologie e, quando il flusso sanguigno è troppo limitato, può causare un ictus o un coagulo di sangue. In questo caso, le cellule delle aree interessate possono danneggiarsi e persino morire. Gli studi dimostrano che i topi a cui è stato somministrato l’estratto di semi di pompelmo prima che i ricercatori limitassero il flusso sanguigno ai loro organi hanno ridotto notevolmente l’infiammazione e i danni nell’area che era stata limitata.

INTERAZIONI CON I FARMACI
In presenza di condizioni clinicamente rilevanti o delicate, come qualsiasi altro prodotto, l'estratto di semi di pompelmo dovrebbe essere assunto solo dopo consultazione medica; ad esempio in caso di:

• Patologie epatiche, patologie renali ecc.;
• Gravidanza;
• Allattamento;
• Allergia ai componenti dei semi di pompelmo o ad eventuali altre molecole presenti nei prodotti contenenti GSE;

Nonostante il GSE venga considerato "non interagente con i farmaci", poiché il pompelmo naturale presenta invece numerose problematiche in tal senso, è comunque buona abitudine consultare il proprio farmacista di fiducia.

Fonte: https://www.prodecopharma.com/

BIBLIOGRAFIA
La seguente bibliografia è il risultato di una selezione delle pubblicazioni a livello mondiale riguardanti l’Estratto di semi di Pompelmo e i suoi benefici effetti, in generale. Esistono innumerevoli altri studi, ricerche, articoli, etc. che trattano argomenti più specifici, sempre riguardanti le possibili applicazioni dell’Estratto di semi di Pompelmo, che ci risulterebbe difficile riportare per questioni di spazio.

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- Alternative Medicine Digest. “Grapefruit Seed Extract – A multipurpose natural antibiotic?”. Natural Pharmacy, USA 1994; Issue n. 22
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