ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Export Marmo da Carrara il meglio dell’export di marmo italiano

27/05/14

La Fiera International Carrara Marmotec, in corso fino a sabato 24 presso il centro fieristico di Marina di Carrara, punta anche quest’anno a promuovere le migliori eccellenze del made in Italy del settore dei marmi, dei graniti, delle tecnologie e dei servizi per il settore della pietra naturale. Il tutto, all’interno di un contesto nel quale spiccano i grandi numeri: più di 220 espositori, protagonisti di un business verso l’estero che vede incrementi del 2,2% nelle quantità commercializzate (4,3 milioni di tonnellate, +6,7% in valore a 1,9 miliardi di euro la crescita 2013 dell'export di materiali lapidei), e ottime prospettive di breve termine.

Come sottolineava Il Sole 24 Ore a ulteriore conferma della necessità di esportare verso i mercati esteri, “l’industria tricolore del marmo si aggrappa alla crescita del commercio mondiale del settore, che ha segnato +4,3% nel 2013 (per un volume d'affari di 22,3 miliardi di euro), e che vede ormai tra i competitor-produttori più agguerriti la Cina e la Turchia”. Un aggrapparsi al business internazionale che è divenuta oramai una pressante necessità, considerata la fiacca stabilità cui si è abituata la domanda locale.
A conferma della stabilità del settore giungono pronte le dichiarazioni di Giancarlo Tonini, presidente del Comitato paritetico nazionale lapidei (Cpnl), formato da imprenditori e sindacati del settore, secondo cui “la stasi prolungata del mercato interno si associa a un export che, in valori assoluti, è sostanzialmente identico ai livelli del 2003, con un peggioramento del valore medio. Il risultato è che le aziende italiane, per difendere le vendite a fronte di costi unitari crescenti, hanno eroso progressivamente i margini, con riflessi sugli investimenti e sulle dinamiche dell'occupazione”.
Di qui la necessità di recuperare ulteriormente vantaggi competitivi nei confronti dei principali concorrenti internazionali (e in particolar modo della Cina), partendo da una base che è sostanzialmente positiva. Nel solo distretto lapideo di Carrara, uno dei più brillanti esempi di made in Italy, nel 2013 l’export di settore è cresciuto dell’8,1% a 660,6 milioni, in un contesto non privo di difficoltà, in cui pressione fiscale su livelli di difficile sostenibilità e nuovi piani paesaggistici sembrano rappresentare solo l’apice dell’iceberg.

Export marmo: dati aggiornati
Secondo quanto affermano i dati Istat, rielaborati dall ’Osservatorio Marmomacc, la più importante fiera internazionale dedicata a marmo, design e tecnologie, nel 2013 il marmo avrebbe conseguito la terza prestazione di crescita consecutiva, con un export che ha raggiunto 1,88 miliardi di euro tra prodotti lavorati e grezzi, in incremento del 6,6% rispetto al 2012.

In particolare, afferma il dossier Marmomacc, “il prodotto italiano, finito e semilavorato è sempre più richiesto all’estero nei campi delle costruzioni, dell’interior design e del contract. Continente americano (+18,9%), Paesi dell’Est Europa (+12,1%), Nord Africa (+26,6%), Medio Oriente (+12,9%) fanno registrare aumenti della domanda a doppia cifra. In controtendenza l’Europa, principale mercato di sbocco per controvalore, con 625,6 milioni di euro di ordinativi nel 2013: qui la crisi morde ancora, con una flessione dell’1,1 per cento. La bilancia commerciale fortemente export oriented, unita alla stagnazione del comparto interno legato all’edilizia, fanno sì che anche nel 2013, le importazioni italiane di marmo tra prodotto finito, semilavorato e blocchi grezzi abbiamo registrato un’ulteriore contrazione del 4,8%, attestandosi a 382 milioni di euro”.
In maggior dettaglio, l’export dei grezzi (si pensi alle pietre ornamentali e da costruzione, alla pietra da gesso o al calcare) è stato pari a 380,5 milioni di euro contro precedenti 359,3 milioni di euro (+ 5,9%) mentre l’export dei materialilavorati e semilavorati ha totalizzato 1,5 miliardi di euro contro precedenti 1,405 miliardi di euro (+ 6,7%)

Export marmo: distribuzione territoriale
Per quanto attiene le singole macro aree di destinazione dell’export lapideo italiano, “le esportazioni sono in calo verso i mercati europei dell’1,1 per cento (625,6 milioni di euro contro 632,5 milioni di euro); in forte crescita verso i Paesi americani per un controvalore complessivo di 439,7 milioni di euro contro 369,6 milioni di euro (+18,9%); in crescita anche quelle verso i mercati asiatici del 6,2% (352,1 milioni contro 331,5 milioni) e quelli dell’Africa del 16,3% (60,6 milioni di euro contro 52,1 milioni di euro). In crescita le esportazioni verso l’Oceania del 13,% (22 milioni di euro contro 19,4 milioni di euro)” – aggiunge il report.

In maniera ancora più specifica, l’exportverso gli StatiUniti registra un controvalore di 357,7 milioni di euro contro precedenti 279,7 milioni di euro (+ 27,9%) mentre l’export verso il Canada cala a 43,6 milioni di euro da 52,6 milioni di euro (- 17%). Nella stessa area americana, export verso il Messico in incremento da 11,1 milioni di euro a 12,6 milioni di euro (+ 14,2%).
E nel vecchio Continente? “In Europa si registra il calo delle esportazioni verso la Germania per un controvalore di 143,2 milioni di euro contro 161,6 milioni (-11,4%). In tendenza positiva altri mercati: esportazioni in aumento verso la Svizzera dell’1,3% (104,8 milioni di euro contro 103,5 milioni di euro), Francia del 4% (72,7 milioni di euro contro 70,0 milioni di euro), Regno Unito del 3,4% (50,5 milioni di euro contro 48,8 milioni di euro); in calo le esportazioni verso l’Austria dell’8,6% (32,8 milioni di euro contro 35,9 milioni di euro) così come quelle verso la Spagna del 34,2 % (8,5 milioni di euro contro 12,9 milioni di euro. In calo anche quelle verso i Paesi Bassi dell’1,4% (11,9 milioni di euro contro 12,1 milioni di euro) e Belgio del 10,9% (12,9 milioni di euro contro 14,5 milioni di euro)” – prosegue Marmomacc – “In crescita, nel 2013, le esportazioni verso le aree legate ai Paesi dell’Est Europa: verso Turchia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Ucraina, Russia, Azerbaigian, Kazakistan, Turkmenistan, Slovenia, Croazia le esportazioni sono state complessivamente di 166,4 milioni di euro contro 148,5 milioni di euro (+12,1%), di cui il mercato russo costituisce il punto di riferimento con importazioni per 57,0 milioni di euro contro 46,6 milioni di euro, in crescita del 22,3 per cento”.
Per quanto infine concerne l’export verso mercati emergenti, ricordiamo la buona prestazione del commercio estero sul bacino del Mediterraneo (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Libia) con una crescita pari ad un controvalore di 50,4 milioni di euro contro 39,8 milioni di euro (+21%). Buoni incrementi anche verso i mercati del Medio Oriente (Libano, Israele, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi) per un controvalore di 222,8 milioni di euro contro 198,6 milioni di euro (+12.9%).



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