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Comunicato Stampa

Finalmente la nuova Norma UNI che regolamenta i bagni mobili

22/11/12

Conoscere la sostenibilità per affrontarla: ora ci sono strumenti concreti, a partire dalla nuova Norma UNI EN 16194 che regolamenta il servizio dei bagni mobili. E’ stata presentata all’interno di un convegno tecnico a cura di ANIOBAM (Associazione Nazionale Italiana Operatori Bagni Mobili) in collaborazione con Sebach Srl

Conoscere la sostenibilità per affrontarla: ora ci sono strumenti concreti, a partire dalla nuova Norma UNI EN 16194 che regolamenta il servizio dei bagni mobili. E’ stata presentata a Ecomondo 2012, 16° Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, all’interno di un convegno tecnico a cura di ANIOBAM (Associazione Nazionale Italiana Operatori Bagni Mobili) in collaborazione con Sebach Srl e patrocinato da ASPI (Associazione nazionale di manutenzione e spurgo delle reti fognarie ed idriche). Un momento di grande interesse e di dialogo a 360° che ha riunito gli operatori del settore in Italia.

Nell’ultimo decennio i bagni mobili si sono sempre più diffusi come servizio fondamentale al lavoro e al cittadino, nei cantieri, negli eventi e nelle grandi manifestazioni pubbliche, nelle emergenze, nei parcheggi, nel settore agricolo, in quello industriale…Ma fino a questo momento non c’era ancora stata una regolamentazione completa.
Il bagno mobile è diventato un servizio essenziale, da assicurare per le esigenze di carattere temporaneo. Ora la nuova norma UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) va a colmare questo vuoto. La Norma Europea EN 16194 è stata formalmente promulgata a inizio 2012 e il 12 aprile 2012 è entrata in vigore la corrispondente norma italiana, UNI EN 16194. Viene applicata ai bagni mobili non collegati alla rete fognaria. Si regolamentano non solo i prodotti, ma vengono fissati anche i requisiti essenziali del servizio, determinando il numero dei bagni da dislocare (in funzione dell’afflusso atteso), la distanza massima tra loro, gli intervalli di tempo fra un servizio e l’altro, le modalità del servizio di pulizia, ecc.

“Siamo qui per promuovere una linea guida ufficiale e condivisa per gli utilizzatori e gli enti di controllo” - ha detto Luca Gnoli, Presidente Aniobam, all’apertura dell’incontro riminese. “Oggi vengono trattate dagli esperti tre grandi tematiche: normativa, ambientale ed europea”, l’incipit di Antonella Diana, Amministratore Delegato Sebach Srl, che ha moderato il convegno. Sebach, leader italiana nel noleggio dei bagni mobili, non poteva mancare a sostenere questo importante appuntamento.

L’intervento “La fruizione di bagni mobili nella normazione, da parte di operatori economici e del pubblico”, di Gian Maria Baiano, Coordinatore del GL8 dell’UNI e del WG1 del CEN TC 183, si è focalizzato su vari aspetti della norma. L’UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - è un’associazione fondata nel 1921 e riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea, che studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie (le cosiddette “norme UNI”) in vari settori industriali, commerciali e del terziario.
La norma può essere acquistata presso UNI o consultata gratuitamente presso tutti i punti UNI (vedi elenco su www.uni.com).
Si è parlato, nel corso del convegno, di come la norma fissi anche i requisiti essenziali del servizio (specificato da documentazione fornita da Aniobam) ad iniziare dal numero di bagni da dislocare in funzione degli utilizzatori attesi (nei cantieri per esempio è previsto l’impiego di un bagno mobile ogni 10 utilizzatori). Inoltre si definisce che la distanza massima da ogni posto di lavoro fino al servizio non sia superiore ai 100 metri e che, nel caso di cantiere sviluppato su più di un piano, ci sia un bagno almeno ogni due piani. La norma determina anche i requisiti minimi del bagno mobile in ambito di spazi interni, l’apertura della porta, la carta igienica, il serbatoio reflui, gli accessori, ecc…Vengono affrontate poi le questioni del bagno per disabili e le prescrizioni per il servizio, ad esempio lo svuotamento dei reflui, la pulizia dei singoli componenti, il ripristino dei materiali di consumo concordati, l’immissione del concentrato sanificante e dell’acqua, la riparazione e sostituzione dei bagni danneggiati. Si definiscono inoltre le prescrizioni per la consegna e il ritiro del bagno, il numero minimo di bagni da dislocare in eventi aperti al pubblico (50% maschi e 50% femmine) con specifiche sui bagni necessari per numero di utilizzatori divisi per fasce da 0 a 20.000 negli eventi di massimo 6 ore e in quelli di massimo 12 ore. Al di sopra dei 20.000 utilizzatori, il numero di bagni minimi necessari viene valutato caso per caso.

La sostenibilità coinvolge aspetti economici, sociali ed ambientali. Acqua e rifiuti sono le parole chiave dell’intervento “La sostenibilità dei bagni mobili” di Maurizio Fieschi (Comitato tecnico International EPD System): “Il cammino verso la sostenibilità del bagno mobile deve riguardare le tre fasi del servizio: produzione, fase d’uso e fine vita. Per il sevizio di fornitura e gestione dei bagni tutte e tre le fasi sono significative e offrono importanti opportunità di migliorarne il profilo di sostenibilità. Possono essere attuate scelte che hanno come risultato la riduzione dei consumi d’acqua ed energia, la minimizzazione dei trasporti durante la gestione del servizio, la riduzione dei rifiuti prodotti. L’acqua è un bene importante, è una risorsa che si sta riducendo a livello globale e sarà il tema ambientale del futuro. Ma anche l’ambito dei rifiuti è tra gli aspetti prioritari che coinvolgono tutte le tre fasi del bagno mobile. In Italia la quota di smaltimento in discarica è ancora alta rispetto al recupero e al riciclo dei materiali. Azioni importanti posso essere fatte, ad esempio migliorando la disassemblabilità del bagno a fine vita. Se non è facilmente disassemblabile, il prodotto finirà con più probabilità nell’indifferenziato. Inoltre riducendo il numero di materiali utilizzati, facilito la separazione in flussi omogenei meglio gestibili come materia prima seconda. Il profilo ambientale dei bagni e le positive azioni svolte per il suo miglioramento posso essere comunicate attraverso la EPD, dichiarazione ambientale di prodotto, strumento di comunicazione certificabile e riconosciuto internazionalmente. L’utilizzo di questo strumento dà un valore aggiunto in termini di mercato e può aumentare la fiducia dell’utilizzatore finale.”

“Il servizio dei bagni mobili in Europa: normative ed aspetti tecnici nei vari paesi” di Sebastian Ortiz, presidente di EPSWG, Gruppo Europeo delle Associazioni di Operatori di bagni Mobili, è stata una relazione che ha raccontato brevemente la realtà europea, nello specifico Spagna, Francia Germania ed Inghilterra, e alcuni riferimenti alla storia del bagno mobile negli Stati Uniti. Ortiz ha sottolineato l’importanza del bagno mobile “nella tutela delle risorse naturali, nel dare dignità alla produttività e alle imprese”. Anche per Ortiz le questioni del risparmio di acqua ed energia sono fondamentali per il pianeta e per andare incontro alle esigenze della gente anche nei casi delle emergenze.

Sebach: la biografia di una società moderna e innovativa!
Presente in tutta Italia fin dal 1986, l’azienda toscana vanta oggi una rete di oltre 80 concessionari e più di 1000 punti noleggio. Da prodotto industriale a brand protagonista della comunicazione: la trasformazione dell’azienda di Certaldo è iniziata nel 2006, quando Oliviero Toscani ne ha curato il restyling. Sebach ha continuato a rivoluzionare il settore dei bagni mobili, facendoli diventare oggetto di arredo urbano, protagonisti di cantieri, vie,festival, eventi, concerti, grandi manifestazioni in tutta Italia. Noleggiare un bagno mobile Sebach significa avere la garanzia di un servizio completo di consegna e posizionamento; interventi di pulizia periodici; assicurazione per incendio, furto, atti vandalici e ritiro a fine locazione. Sebach ha ottenuto inoltre il sistema integrato di certificazione: qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001) e sicurezza (OHSAS 18001). Con Sebach si ottempera inoltre a quanto stabilito dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs 81/08).



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