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Comunicato Stampa

Futuri Spazzacamini a Scuola Giù dai tetti per 3 giorni di formazione

25/03/11

Oltre 50 gli aspiranti spazzacamini alle prese con tecniche di pulizia delle canne fumarie, tra “vecchi” ferri del mestiere e moderne videocamere di precisione e una spazzacamino donna, l’unica associata italiana a praticare questo mestiere. Si chiama Francesca, la donna che, un po’ per amore e tanto per passione sale sui tetti e entra dentro i caminetti per effettuare le operazioni di ordinaria manutenzione di camini, stufe e canne fumarie.

Parma, 24/25/26 Marzo 2011 – La Scuola FUSPA continua nel suo percorso di formazione ed aggiornamento, con la tappa del tour “Aspettando Progetto Fuoco 2012”
Oltre 50 gli aspiranti spazzacamini alle prese con tecniche di pulizia delle canne fumarie, tra “vecchi” ferri del mestiere e moderne videocamere di precisione e una spazzacamino donna, l’unica associata italiana a praticare questo mestiere. Si chiama Francesca, la donna che, un po’ per amore e tanto per passione sale sui tetti e entra dentro i caminetti per effettuare le operazioni di ordinaria manutenzione di camini, stufe e canne fumarie.
“Questo è sempre stato considerato un lavoro da maschi”, ci dice Francesca, “ed è sicuramente un lavoro faticoso che presuppone delle qualità atletiche importanti, ma è il lavoro più bello del mondo!”
Francesca, è sposata con Marco spazzacamino da sempre e Testimonial della Scuola, e la curiosità per questo mestiere le nasce proprio così, vedendo tornare a casa Marco stanchissimo ma tanto felice ed orgoglioso di lavorare con il naso all’insù, camminando sui tetti.

Il mestiere dello spazzacamino conserva un alone di romanticismo, ma oggi è una professione altamente specializzata e molto richiesta.
“Oggi formiamo i tecnici di domani che dovranno operare in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme che regolano il settore” dichiara Giovanni Paoletti, Direttore della Scuola FUSPA e Segretario Nazionale ANFUS.

Gli oltre 10.000 casi di incendio da camino (anno 2009) denunciati dai Vigili del Fuoco dovuti da mancanza di manutenzione ed installazione non a norma, hanno delle ricadute notevoli in termini di costi sociali, umani, economici per l’amministrazione pubblica e i cittadini/utenti.
Sono più di 20 milioni le tonnellate di legna da ardere consumate e gli italiani in tempi di crisi riscoprono il caminetto e la stufa come un'alternativa sempre più gettonata per risparmiare sui costi del riscaldamento (risparmio tra il 20 d il 40% rispetto ai combustibili tradizionali). E circa 6,000,000 gli impianti di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa (legna/pellet) presenti in Italia.
Scegliendo di riscaldarsi con impianti a legna e/o pellet si opera una scelta giusta per l'ambiente e per le “tasche”. Il vero problema è nella mancanza di una cultura del fuoco di legna che induce comportamenti errati sia in fase di posa che di gestione dell’impianto, oltre alla mancanza di un quadro normativo serio di riferimento per il settore e alla mancanza di un sostegno concreto per le famiglie che vogliono sostituire i propri “vecchi” camini con apparecchi tecnologicamente più evoluti. La combustione della biomassa è ecologica ed ha un basso impatto ambientale, come per tutti i biocombustibili la CO2 prodotta nella combustione è praticamente pari a quella assorbita dalla pianta dalla quale è stato ricavato il combustibile.

Parma
24/25/26 marzo 2011
Via T. Nuvolari, 18 43100



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