Gessi vince con il suo Made in Italy non imitabile
La prima azienda italiana in rubinetteria e arredo-bagno (fatturato di Gruppo: 111 milioni; Ebitda: 14 milioni) apre a Milano uno “Spazio Gessi” da 12 milioni dove vendere, non prodotti, ma ambienti personalizzati e irripetibili. Intanto conquista le forniture per gli hotel che le catene più prestigiose stanno aprendo nel mondo. Previsioni fatturato nel settore grandi progetti in 3 anni: 30 milioni. Previsioni fatturato 2013: 135 milioni (+21%)
Serravalle Sesia (VC)
Gessi, leader nazionale della rubinetteria, dell’arredo-bagno e del private wellness (fatturato di Gruppo: 111 milioni; Ebitda: 14 milioni), primo esportatore italiano del settore (il Gruppo Gessi copre il 13% delle esportazioni nazionali del comparto), crede nell’investimento in Italia e punta sulle eccellenze del Made in Italy – summa di stile e tecnologia, di qualità e creatività – per offrire al mercato, non più meri oggetti, ma ambienti personalizzati e irripetibili. Una proposta, dunque, impossibile da clonare in quanto habitat e non singolo prodotto, che l’azienda piemontese ha lanciato con la recente apertura a Milano del suo primo “Spazio Gessi”, che ha richiesto un investimento di 12 milioni di euro.
In questo showroom dal concept rivoluzionario si fa progettazione, cultura, informazione, ma soprattutto ricerca – sia di nuovi materiali che di know how eccellenti e non replicabili – con la creazione di una rete di selezionati artigiani che collabora con un team di architetti specializzati per creare ambienti bagno unici. Un contesto ideale, quindi, per i rivenditori Gessi, che qui possono comporre insieme al cliente un bagno su misura. «Abbiamo dato il via a un nuovo modello di business – spiega il fondatore e AD Gian Luca Gessi – in grado di aumentare in modo rilevante la soddisfazione del cliente e la marginalità».
Il primo “Spazio Gessi” si presenta come una raffinata location di 1500 mq suddivisi su più livelli, dove il concetto del ben-essere e ben-vivere si sposano al design, il verde e la natura all’hi-tech, in omaggio a quei valori di sostenibilità e eticità di impresa che guidano l’attività aziendale. La collocazione è delle più prestigiose: via Manzoni, nel Quadrilatero della Moda. Spiega Gian Luca Gessi: «Abbiamo scelto Milano in quanto capitale del Made in Italy più creativo e di maggior successo, e vetrina internazionale su cui presto si accenderanno le luci dell’Expo». L’azienda ha in programma di portare il modello di Milano nelle principali capitali del mondo, prevedendo investimenti per 50 milioni nei prossimi 3 anni.
Gessi consolida intanto la presenza nel settore dei grandi progetti, soprattutto in quello alberghiero di alta gamma, dove vanta la partecipazione a realizzazioni sensazionali come il grande complesso Meydan e l’edificio più alto del mondo, il Burj Dubai, entrambi nell’Emirato; i W Hotel di Barcellona, Londra, Miami, Chicago, Doha, famosi per lussuosità e design; gli ultimi Dorchester Collection aperti in Gran Bretagna; e poi, i nuovi hotel che le catene più prestigiose – Starwood Hotels, Ritz Carlton, Kempinski, Hyatt, Jumeirah, The Four Seasons – stanno realizzando in Russia, India, Cina, Medio Oriente. Gessi prevede dunque che il fatturato nell’alberghiero, entro i prossimi tre anni, supererà i 30 milioni di euro.
«La nostra risposta alla crisi dell’edilizia, che in Italia ha generato un -30% per il nostro settore – commenta l’AD – si riassume in una serie di investimenti mirati e in un’intelligente gestione dei costi. Puntiamo sull’innovazione continua e sulla crescita all’estero tramite l’apertura di “Spazi Gessi” nelle principali capitali del mondo e il rafforzamento delle partnership con interlocutori attivi a livello globale». Attualmente l’export genera un turnover di 73 milioni, e copre dunque il 65% del fatturato di Gruppo (70% di Gessi).
Per quanto riguarda gli investimenti, negli ultimi 4 anni la spesa per macchinari e nuove tecnologie è stata pari a 35 milioni (5 milioni nel 2012). Le previsioni per il 2013: 2 milioni di investimenti, e fatturato a quota 135 milioni, dunque in crescita del 21%. I dipendenti del Gruppo sono 636; ulteriori assunzioni in territorio nazionale sono state preventivate per l’anno in corso.