Giardini e Palazzi delle Muse – Convegno ADSI Genova 7 e 8 maggio 2010. Sintesi degli interventi
Palazzi delle Muse. Convegno ADSI Genova 7 e 8 maggio 2010. Sintesi degli interventi. La centralità della dimora storica nella trama culturale che interessa territorio ed ambiente. Il giardino luogo di rigenerazione della identità.
Una due giorni di dibattito all’insegna della raffinatezza, dell’eleganza, dello stile, della cultura in Liguria: una cultura che ha una sua bellezza, come ha avuto modo di sottolineare nel suo intervento il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici.
Nel corso del convegno, una iniziativa di alto profilo culturale e sociale, si è parlato di Dimore storiche; delle loro storie, che sono le storie delle famiglie nobili che le hanno erette.
Delle consuetudini di vita della classe dominante in Liguria, quella opulenta aristocrazia, alla ricerca di bellezza e di cultura, come strumento di accrescimento spirituale ed umano, ma anche come mezzo di affermazione.
Franco Vazzoler ha parlato di Genova e della sua “pompa ostentosa” che fa quasi da contraltare alla chiusura non solo della sua alta società, ma delle famiglie in generale, in cui l’atteggiamento di ritrosia è emblematicamente rappresentato dai frontali dei portoni delle case, borchiati e chiodati.
Lauro Magnani mirabilmente ha disegnato il ritratto della vita genovese del Seicento e del Settecento, rievocando la figura di Anton Giulio Brignole Sale, che nel suo scritto “Il Carnovale” 1639 ci lascia una memoria dettagliata ed esaustiva di tanti aspetti della vita familiare genovese del suo tempo.
Mentre Osvaldo Raggio dalla scaffalatura della storia ha tratto e presentato il carteggio relativo al fitto scambio epistolare tra padre e figlio Centurione.
Una famiglia ricchissima allora quella dei Centurione che, come ricorda Ippolito Calvi di Bergolo, batteva moneta; oggi non lo è più .
Il figlio Ambrogio Centurione fu un esempio di appassionato uomo di cultura, bibliofilo, collezionista di opere d’arte e dell’ingegno umano (curiosa la diatriba con il padre sulle vetrate alla francese); ed il carteggio con il padre, è illuminante nel descrivere nella Genova pre-rivoluzione francese le pratiche di socialità, basata sulla conversazione, e culturali.
Antonio Foscari ha introdotto l’uditorio alla conoscenza del mondo Palladiano, richiamando il modulo costruttivo ed architettonico con il quale il progetto edilizio del grande architetto che operò nel Veneto riusciva ad aderire perfettamente ai costumi di vita dei suoi tempi.
La casa palladiana, suddivisa in due “appartamenti”, cioè unità abitative autonome, in modo da permettere la vita separata di quelli che solitamente erano i due eredi del costruttore; con una essenzialità tipologica delle abitazioni, consistenti in soli tre vani, uno quadrato e due perfettamente rettangolari, anche se di dimensioni diverse, e posizionati in modo simmetrico nel palazzo, tali da realizzare la perfetta equivalenza delle due entità edilizie.
La essenzialità di questa tipologia ci aiuta anche a comprendere in quali condizioni di promiscuità dovesse vivere la famiglia.
Ma tali erano i costumi dell’epoca.
Francesca Mazzino ha introdotto il tema del giardino.
Da una lato “paradisum voluptatis”, come lo definiva Francis Bacon; cioè luogo di piacere, di divertimento, di giochi e di svago.
Ma anche, come si è arrivati a ritenere in una accezione più moderna della nozione, luogo di rigenerazione della identità della persona.
Fonte infinita di gioia e di sollievo i giardini si prestano ad un arricchimento culturale anche sul piano del collezionismo e della ricerca botanica.
Ma essi sono luoghi in cui è naturale esprimere tutte le forme di arte: da quelle letterarie a quelle figurative, a quelle teatrali e sceniche, quali i famosi “teatri di verzura”.
Il Presidente dell’ADSI-Liguria Giovanni Gramatica di Bellagio ha sintetizzato il tema generale della sessione del convegno (le “strategie” del piacere culturale) riaffermando la centralità della dimora storica nel quadro della complessiva trama culturale che investe territorio ed ambiente.
Mentre la Presidente della Associazione Giardini Italiani e del Garden Club di Genova, Maria Grazia Spinelli ha delineato il quadro delle iniziative volte alla tutela ed alla promozione del Giardino come realtà ambientale e paesaggistica meritevole di ogni attenzione, quasi anello di congiunzione tra natura vergine e paesaggio che si fa paese prima e città poi.
Rilevante l’iniziativa della REGIS che, proprio in questi giorni, sta presentando un esaustivo ed approfondito catalogo per la sezione Lombardia dell’ “Atlante del Giardino italiano 1750-1940″ che tratta il tema partendo dalla data di realizzazione del Parco di Caserta per arrivare alla seconda guerra mondiale.
Colazione privata in uno storico palazzo monumentale di via Garibaldi in Genova, grazie all’ospitalità dei proprietari.
La redazione.
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