Giovanni Luigi Bordone presenta l’opera “L'Italia non ha futuro. Ultima chiamata per gli italiani?”
Giovanni Luigi Bordone si rivolge a chi fa impresa, a chi sbatte la testa contro i muri della burocrazia e dei non sensi. A chi vorrebbe innovare, a chi vorrebbe cambiare le cose e non ci riesce. Pensa a chi sta chiudendo, a chi lo deve fare per forza, e a chi lo ha già fatto. A chi vuole andarsene dall'Italia, a chi se ne è già andato. A chi vorrebbe tornare, ma come si fa? A chi si alza e si chiede se questo sedicente ordine "normale" delle cose sia davvero scolpito nella pietra.
Giovanni Luigi Bordone - “L'Italia non ha futuro. Ultima chiamata per gli italiani?”
Giovanni Luigi Bordone presenta un’opera rivolta a chiunque si chieda se l'Italia sia davvero spacciata. Ripercorrendo la sua esperienza di viaggiatore instancabile e di professionista aperto ai cambiamenti, l’autore parla dei tanti problemi del nostro Paese e della mentalità italiana ma mai in tono lamentoso bensì propositivo, suggerendo soluzioni concrete e offrendo interessanti riflessioni sulla nostra situazione attuale e sui possibili scenari futuri.
Genere: Saggistica
Pagine: 212
Prezzo: 12,48 €
Codice ISBN: 979-8285359302
«Prima che tu continui a leggere, ti avviso: questo libricino è pieno zeppo di truismi, verità così ovvie e così scontate che - in teoria - non servirebbe neanche dirle. Tipo che l'acqua bollente scotta, per esempio… E invece serve, eccome, perché se vivi in Italia, è probabile che tu sia una rana nella pentola sul fuoco, e allora è meglio che qualcuno ti ricordi di saltare fuori»
“L'Italia non ha futuro. Ultima chiamata per gli italiani?” di Giovanni Luigi Bordone è un accorato monito gridato a voce ferma, è una chiamata all’azione prima che sia troppo tardi - «La situazione è grave. Molto grave, più grave di quello che credi. L'Italia è una foglia su un albero in autunno. Il vento soffia. La foglia trema. L'inverno sta arrivando». L’autore si chiede già dal titolo dell’opera se siamo giunti davvero all’ultima, estrema possibilità di modificare le cose in un Paese che si rema continuamente contro, e che non ha ancora compreso che la soluzione per salvarsi dalla crisi culturale, economica e sociale sia l’apertura verso l’esterno, sia prendere esempio dalle condotte virtuose di altre nazioni. L’Italia, chiusa nella sua mentalità vecchia e conservativa, respinge la possibilità di valorizzare il suo immenso e spesso trascurato patrimonio proprio grazie allo studio delle operazioni vincenti effettuate da chi, invece, ha capito che il cambiamento è impossibile da evitare, che si tratti di AI o di machine learning, o ancora di energie rinnovabili.
Giovanni Luigi Bordone predica bene e razzola ancora meglio: nell’opera, infatti, viene anche narrata la sua esperienza di uomo e professionista che si è aperto al mondo con fiducia, e che si è orientato sempre verso nuovi orizzonti non avendo mai paura di cambiare né il luogo in cui vivere né tantomeno il suo lavoro. Con impegno, tenacia e un’ammirevole lungimiranza, l’autore ha realizzato i suoi sogni e ha costruito una vita a misura dei suoi valori, e soprattutto della sua necessità di essere libero di agire e di pensare in completa autonomia.
Con un linguaggio colloquiale, ironico e irriverente, e anche estremamente lucido, l’autore presenta un testo ricco di riflessioni e di consigli per affrontare questo mondo e la transizione epocale a cui sta andando incontro con una mentalità nuova, più aperta e positiva. Bordone ispira ognuno di noi ad abbandonare l’indifferenza e l’ignavia e ad essere il traino di questa trasformazione; abbiamo resistito nei secoli a migliaia di invasioni, di battaglie e di catastrofi naturali, abbiamo fatto la Storia in tanti campi grazie al nostro talento e alla nostra creatività, e ora dobbiamo essere pronti a rispondere a una sfida cruciale: salvare il futuro dell’Italia.
SINOSSI DELL’OPERA. Giovanni Luigi Bordone si rivolge a chi si sente ateo ma va alla messa di mezzanotte, a chi non vorrebbe andarsene da casa sua, né al nord né all'estero, ma a casa sua non c'è lavoro, solo grane, zero prospettive. Pensa a chi nasce in Italia, ci cresce, ci campa, e si sente dire che non è e non sarà mai italiano. Pensa a tutti quelli che votano a sinistra ma non ne possono più di farsi scippare da bande di delinquenti, e di avere paura, e di non sentirsi al sicuro. Parla di chi rispetta le scelte altrui, tutte quante, e non ne può più di non poterlo dire ad alta voce, e di chi non si sente a suo agio con la propria natura e non capisce perché agli altri dia tanto fastidio. Pensa a chi vota destra ma ogni tanto si fuma una canna. Pensa alle persone che non sopportano i bulli, le ingiustizie, gli stronzi. Pensa a tutte le persone tagliate fuori, escluse perché fuori da quello che la maggioranza crede sia "normale". Pensa a chi fa impresa, a chi sbatte la testa contro i muri della burocrazia e dei non sensi. A chi vorrebbe innovare, a chi vorrebbe cambiare le cose e non ci riesce. Pensa a chi sta chiudendo, a chi lo deve fare per forza, e a chi lo ha già fatto. A chi vuole andarsene dall'Italia, a chi se ne è già andato. A chi vorrebbe tornare, ma come si fa? A chi si alza e si chiede se questo sedicente ordine "normale" delle cose sia davvero scolpito nella pietra.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Giovanni Luigi Bordone ha speso la sua vita viaggiando e vivendo in giro per il mondo. È padre di tre figli e attualmente dirige il corso di Marketing per i Master presso la London Metropolitan University, dove è anche dottorando in ambito fashion business e innovazione. Poliedrico e curioso per natura, non si è mai considerato una persona "normale" in nessun senso del termine. Ha dedicato gran parte della sua esistenza allo studio, alla lettura e allo sport, dove ancora oggi compete attivamente in diverse discipline, nonostante l'età. È una persona semplice, ma con un pensiero lucido e affilato, supportato da un quoziente intellettivo superiore a 140. Nato libero – e sempre rimasto tale – ha scelto fin da piccolo di pensare e fare ciò che desidera. Forse è proprio da qui che nasce il suo sguardo critico, irriverente e sempre accompagnato da un sorriso. “L'Italia non ha futuro. Ultima chiamata per gli italiani?” (2025) è la sua prima opera.
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