Giuseppina de rienzo, recensione a roberto pasanisi, sulla rotta di magellano, ici edizioni (pref. g. barberi squarotti)
Michele Cataudella, docente dell’Università di Salerno, ha detto, nell’affollata presentazione al Goethe Institut di questo terzo volume di versi del giovane, ma già illustre, scrittore ed italianista napoletano, che "Sulla rotta di Magellano è un libro straordinariamente nuovo ed originale, che lascerà un segno decisivo nella storia della poesia del ‘900"; ribadendo quello che già Giorgio Barberi Squarotti aveva scritto nella prefazione al libro: "Siamo, insomma, di fronte a un’esperienza di poesia che non solo appare in sé di altissimo valore, ma che apre un nuovo ciclo, una nuova concezione, un nuovo modo d’esercizio del linguaggio poetico, sul fondamento saldissimo della cultura poetica che risale alla classicità ma che ha riferimenti moderni e contemporanei di grande ricchezza e sapienza. Pasanisi dimostra ancora una volta che il rinnovamento poetico più intenso e sicuro avviene nella dialettica fra risalita nella dottrina di ciò che il passato ha già proposto ed elaborato e reinvenzione di tali materiali e oltranza di variazione e di ricreazione. Di qui anche la coerenza, la continuità perfetta, la compattezza del libro, a malgrado delle tante direzioni da cui i materiali poetici provengono per ritrovare il segno inconfondibile della loro riconsacrazione poetica per il futuro" (Giuseppina De Rienzo)
Roberto Pasanisi, "Sulla rotta di Magellano", Napoli, Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, 1996 (Prefazione di Giorgio Barberi Squarotti)
Michele Cataudella, docente dell’Università di Salerno, ha detto, nell’affollata presentazione al Goethe Institut di questo terzo volume di versi del giovane, ma già illustre, scrittore ed italianista napoletano, che «Sulla rotta di Magellano è un libro straordinariamente nuovo ed originale, che lascerà un segno decisivo nella storia della poesia del ‘900»; ribadendo quello che già Giorgio Barberi Squarotti aveva scritto nella prefazione al libro: «Siamo, insomma, di fronte a un’esperienza di poesia che non solo appare in sé di altissimo valore, ma che apre un nuovo ciclo, una nuova concezione, un nuovo modo d’esercizio del linguaggio poetico, sul fondamento saldissimo della cultura poetica che risale alla classicità ma che ha riferimenti moderni e contemporanei di grande ricchezza e sapienza.
Pasanisi dimostra ancora una volta che il rinnovamento poetico più intenso e sicuro avviene nella dialettica fra risalita nella dottrina di ciò che il passato ha già proposto ed elaborato e reinvenzione di tali materiali e oltranza di variazione e di ricreazione. Di qui anche la coerenza, la continuità perfetta, la compattezza del libro, a malgrado delle tante direzioni da cui i materiali poetici provengono per ritrovare il segno inconfondibile della loro riconsacrazione poetica per il futuro.»
La Bellezza non si lascia durevolmente possedere: è un evenire, un erompere nell’attimo di un dono; è una finestra sull’invisibile che ha la forma dell’armonia e della proporzione, è la concezione greca del bello.
E in tal senso la poesia di Roberto Pasanisi è anche una metafora della bellezza, soprattutto nell’accezione greco-latina della parola (non classicistica, dunque, ma classica, ovvero mitica: il mito è per l’autore l’archetipo per eccellenza, di là dallo spazio e dal tempo: esso si traveste negli aspetti del presente per proclamare ciò che è perenne; per cogliere, di là dal contingente trasmutare delle forme, l’essenza del fenomeno, il noumeno): il fluire luminoso e pur lieve delle immagini, ora di classica compostezza ora di barocca sovrabbondanza; la struttura, equilibrata ma a tratti volutamente dissonante, ‘dodecafonica’; la musicalità intensa e la ricchezza figurale del testo; la creazione di sapienti e misurati neologismi si armonizzano in effetti in un tutt’uno in cui ciascuna parte congiura alla bellezza di tutte le altre e fanno della sua poesia una delle espressioni più alte della Nuova lirica italiana.
Giuseppina De Rienzo
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