EDITORIA
Comunicato Stampa

I Dentiblù e i fumetti al Salone del Libro 2011 di Torino

13/05/11

Mentre la città di Torino viene invasa da amanti dei libri, scrittori, aspiranti scrittori, stampa e semplici curiosi, Nokia play intervista i Dentiblù, al Salone Internazionale del Libro per presentare “Zannablù non deve morire”.

Nokia play: Qual è attualmente lo stato del mercato del fumetto in Italia?

Dentiblù: Chi ha conosciuto il fumetto italiano 50 anni fa, dice che adesso il fumetto è morto. Chi ha visto quanto viene considerato il fumetto nel nord Europa o quante copie vendono i fumetti negli USA, dice che il fumetto italiano se la cava bene. La realtà è che il fumetto nella nostra nazione ha visto tempi migliori, così come nella maggior parte del resto del mondo. Logicamente un po’ ovunque l’arrivo di nuove forme di intrattenimento, prima la TV, poi i videogames, poi internet con tutto ciò che contiene, ha fatto una spietata concorrenza a questo piccolo mondo di storie disegnate. Anche rimanendo nell’ambito dei fumetti a un certo punto è nata una grossa tendenza ad importare dall’estero piuttosto sto che a produrre in Italia. Eh, sì, perché importare costa di meno, e in special modo, due o tre decenni fa era molto economico importare dal Giappone. Questo ha scatenato una moda per i manga che tutt’ora non si è arrestata. Poche sono le nazioni che hanno saputo “rilanciare” il fumetto come forma d’intrattenimento per il grande pubblico (prima tra tutte la Francia). In Italia il fumetto è oggi un intrattenimento di nicchia. I fumetti ben diffusi sono davvero pochi, tutti gli altri si trovano solo nelle librerie specializzate (fumetterie) o nelle fiere del settore.

Noi abbiamo iniziato la nostra avventura nel mondo dei fumetti dieci anni fa. Il settore era in declino all’epoca, ma adesso sembra aver trovato una sorta di equilibrio. Noi personalmente non abbiamo visto un ulteriore impoverimento del settore in questo decennio. Speriamo che questa frenata durante una discesa sia presagio di una risalita!

NP: Nel padiglione 1 di Lingotto è protagonista Comics Centre: che cosa presentate al Salone del Libro quest’anno?

D: Quest’anno proprio al Salone del Libro vede la luce “Zannablù non deve morire”, una storia un po’ pazzoide che ironizza sulla tematica della morte. Si tratta di un fumetto umoristico, così come il resto degli episodi della serie, che ha come protagonista Zannablù, un cinghiale buffo e imbranato.

NP: Salone del Libro di Torino, Festival del Fumetto, Lucca Comics, Cartoomics… quali sono gli eventi più importanti del settore e perché è importante esserci?

D: Le convention di fumetti o, come nel caso del Salone del Libro di Torino, convention che ospitano “anche” fumetti sono davvero tante e sparse per tutta l’Italia e oltre. Ovviamente non le conosciamo tutte in prima persona, ma ne conosciamo abbastanza per esserci fatti un’idea generale. Queste manifestazioni sono tutte molto diverse tra loro e tutte, anche le più piccole, hanno qualcosa di speciale che le distingue dalle altre. Per questo pensiamo che in ognuna valga la pena di fare un giretto, che magari proprio in quella si può trovare dietro un angolo il fumetto che ci appassionerà o l’autore che avremmo voluto incontrare.

Per entrare nello specifico riguardo ad un paio di convention, noi partecipiamo al Salone del Libro da diversi anni ormai, e l’area dei fumetti è stata organizzata ogni anno in modo totalmente diverso. Per cui, vuoi solo per curiosità, ogni anno ci torniamo e scommettiamo se sarà meglio o peggio dell’anno precedente. In ogni caso è un evento che merita.

Al Lucca Comics & Games partecipiamo da quando abbiamo iniziato, e ogni anno ci torniamo perché tanta folla e tanto entusiasmo li troviamo solamente lì.

Ce ne sono molte altre di cui varrebbe la pena di parlare, ma finiremmo per dilungarci troppo.

NP: Funziona meglio una serie o dei numeri unici, come gli Zannini?

D: Ancora non lo abbiamo capito. Per questo la nostra è una via intermedia: Zannablù è una serie, ma tutti i numeri sono autoconclusivi. Insomma se ne può leggere uno solo senza rischiare di non cogliere il filo, o si può leggere tutta la serie. Alcune storie sono a soggetto originale, altre sono parodie (Harry Porker, Il signore dei Porcelli, Dragonpork, Kill Pig…), ma tutte hanno gli stessi protagonisti circondati da comprimari occasionali.

Per quanto riguarda gli altri editori, ultimamente abbiamo notato un particolare orientamento verso le mini-serie da 4, 10, al massimo 16 numeri.

NP: Cosa consigliereste a uno studente che vuole fare il vostro mestiere?

D: Di disegnare molto, perché la scuola può insegnare la teoria, ma non c’è scuola che insegni la pratica.
Di disegnare molto, senza perdersi d’animo, visto che la strada è lunga e impervia.
Di disegnare molto, per capire se è davvero questo il lavoro che gli piacerebbe fare.
Di disegnare molto.
Così, per passare il tempo.

NP: I vostri personaggi sono maiali e cinghiali, come è nata l’idea di questa serie? (Sono metafora del comportamento umano come per Orwell, o sono elucubrazioni mentali?)

D: Nel lontano 1999, quando per noi diventare fumettisti professionisti era un sogno nel cassetto, partecipammo a un concorso per dilettanti ad Albano Laziale. Il tema del concorso era “la diversità”. Maiali e cinghiali, come siamo soliti ripetere, sono così diversi e così uguali: perfetti per quel tema. Perché non abbiamo scelto capponi e fagiani, trote e merluzzi, granchi e gamberi, pecore e capre? Non ricordiamo bene, ma crediamo che sia semplicemente perché maiali e cinghiali ci sembravano più buffi, specialmente i cinghiali… pelosi, cicciotti… così simpatici e morbidoni che vorresti tenerli!

Volevamo adottarne un centinaio, ma poi abbiamo pensato che fosse più semplice disegnarne un migliaio. Arrivati al ventesimo albo (più 6 tascabili), non ne siamo più così sicuri…

NP: Fatevi una domanda, datevi una risposta. Ovvero: c’è qualcosa che non vi ho chiesto di cui vorreste parlarci?

D: Ci sembra di aver coperto tutto il tuttibile. Non aggiungeremmo altro.

Ringraziamo Stefano e Barbara per la disponibilità.

Sito ufficiale: www.dentiblu.it
Per info e foto: press@nokiaplay.it
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