I funghi ricchi di una speciale molecola antiossidante: l’ergotioneina
L’ergotioneina ha dimostrato di svolgere un’azione protettiva contro la tossicità cellulare, dovuta ad alti livelli di glucosio, e di avere la capacità di contrastare la senescenza delle cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni, attraverso la regolazione dell’attività di due proteine regolatrici della longevità, le sirtuine 1 e 6.
Integrare la dieta con i funghi potrebbe essere la soluzione per mantenere il cervello giovane e in salute, abbassando il rischio di deficit mentali che possono condurre alla demenza o altre patologie. L’inaspettato legame è emerso da uno studio durato ben sei anni e condotto dalla National University of Singapore, che ha coinvolto oltre 600 adulti in un esperimento che evidenziato l’efficacia dei funghi nel contrastare il declino cognitivo. In particolare, a finire sotto la lente d’ingrandimento dei ricercatori, è stata l’ergotioneina una sostanza che può essere assunta attraverso la dieta e possederebbe proprietà antiossidanti e antinfiammatorie sorprendenti.
L’ergotioneina (acronimo EGT) è un amminoacido solforato dalle spiccate proprietà antiossidanti derivante dall’istidina, noto non solo per essere sintetizzati da alcuni tipi di funghi, micobatteri e cianobatteri, ma per il suo accumulo negli organismi superiori fino a livelli millimolari tramite un trasportatore cationico organico (OCTN-1) )[1].
La ricerca ha evidenziato gli effetti dell'amminoacido in caso di patologie neurodegenerative come la demenza o la malattia di Alzheimer; parallelamente, nei soggetti affetti da tali malattie sono stati riscontrati bassi livelli di ergotioneina. Le evidenze inducono a ipotizzare che essa potrebbe rivestire un ruolo molto importante nel contrastare l'insorgenza di tali patologie.
E’ un aminoacido che fornisce un alto potere antiossidante, previene l'ossidazione e combatte anche i radicali liberi nel corpo, non solo nelle membrane cellulari. Ha anche la capacità di agire nei mitocondri, gli organelli che producono l'energia cellulare necessaria affinché tutte le reazioni biochimiche del corpo siano possibili. Di conseguenza, ritarda l'invecchiamento della pelle e la comparsa delle rughe.
L'organismo umano non sintetizza autonomamente questo amminoacido, pertanto deve integrarlo. Attualmente i costi per la realizzazione sintetica della ergotioneina sono molto elevati e questo la rende molto costosa anche per l'utente finale. Pertanto, i ricercatori del DTU Biosustain hanno cercato di ottimizzarne la produzione, riducendone i costi di acquisto e quindi di vendita al pubblico. Va sottolineato che a tutt'oggi non è ancora stata testata scientificamente l'efficacia dell'ergotioneina per le malattie neurodegenerative, ma poiché la valutazione del suo profilo di sicurezza è già stata effettuata, sarebbe sufficiente poterne produrre di più, per usarla in studi ad hoc.
L'ergotioneina si trova in una varietà di alimenti, ma alcuni più di altri. Non si trova nella frutta; non è presente nei latticini. I pesci hanno fino a .07. Le uova hanno fino a 0,7 nel tuorlo; il doppio in noci e semi; verdure fino a 3; cereali fino a 4. Ce n’è un sacco nelle frattaglie, in particolare nei reni dei maiali e nel fegato dei polli. Fagioli, invece, fino a 13 e mezzo. Quindi tecnicamente è presente sia nel regno vegetale che in quello animale, ma non è distribuita equamente.
Esiste un terzo regno di organismi multicellulari: funghi. Qui i funghi sono le superstar, quasi 40 volte di più rispetto a tutte le altre categorie di alimenti. Più di cinquant’anni fa si è scoperto che il Coprinus comatus contiene anche ergotioneina, un particolare amminoacido con proprietà antiossidanti[6]e questa attività è stata confermata successivamente da Badalyan et al. nel 2003. Le proprietà antiossidanti del corpo fruttifero, del micelio e del filtrato di fermentazione sono state riportate da Tsai et al. Anche il fungo Hericium Herinaceus è ricco di ergotioneina.
È ancora da stabilire il ruolo fisiologico preciso di questo amminoacido; numerosi test in vitro ne hanno dimostrato le capacità antiossidanti e citoprotettive contro una vasta gamma di fattori di stress cellulare, ma un ruolo antiossidante in vivo deve ancora essere pienamente compreso. Uno studio ha reso nota la sua efficacia come antiossidante naturale per la pelle, dimostrandosi più efficace sia del coenzima Q che dell’idebenone nel neutralizzare direttamente l’azione dei radicali liberi e la protezione delle cellule contro il danno indotto dai ROS (specie reattive dell’ossigeno)[2]. Le proprietà di accumulo, distribuzione tissutale e neutralizzazione dei radicali gli conferiscono una potenziale antiossidante a livello fisiologico[3].
In uno studio del 2016 è stato dimostrato che l’ergotioneina, derivata dal Coprinus comatus, è in grado di inibire la mieloperossidasi (MPO), un enzima appartenente alla classe delle ossido riduttasi che causa la formazione di acido ipocloroso e acido ipobromoso, potenti ossidanti ad azione battericida. Diversi studi considerano la MPO una causa della progressione di diverse patologie a carattere infiammatorio.
L’ergotioneina ha inibito l’azione della mieloperossidasi così come la formazione di 8-bromo-2′-deossiguanosina in vitro. La neutralizzazione dell’azione dell’acido ipobromoso si è dimostrata superiore sia a quelle di acido ascorbico che del glutatione. La somministrazione di Coprinus comatus ha inibito la risposta infiammatoria indotta da UV-B e l’alogenazione del DNA, suggerendo che EGT è un agente antiinfiammatorio promettente derivante dai funghi[4].
A differenza di altri antiossidanti classici, quali ad esempio le vitamine C ed E, la L-ergotioneina mostra l’eccezionale caratteristica di fissarsi al centro di alcune cellule. Di fatto essa possiede un gene che codifica una proteina di trasporto e gli consente di essere trasportata nelle cellule. Si tratta dunque di una potente sostanza antiossidante intracellulare, importante quanto l’L-glutatione. Inoltre, è risultata essere una potente sostanza chelante, ossia può associarsi a metalli pesanti tossici, proteggendo le cellule del sangue da qualsiasi forma di danneggiamento. Successivamente i ricercatori, interessati alle sue proprietà antiossidanti, hanno preso in considerazione i suoi effetti antinfiammatori, in quanto l’ergotioneina agisce anche sull’interleuchina, una citochina proinfiammatoria.
BIBLIOGRAFIA
1. Li RW, Yang C, Sit AS, Kwan YW, Lee SM, Hoi MP, Chan SW, Hausman M, Vanhoutte PM, Leung GP. Uptake and protective effects of ergothioneine in human endothelial cells. J Pharmacol Exp Ther. 2014 Sep;350(3):691-700. doi: 10.1124/jpet.114.214049. Epub 2014 Jul 14.
2. Dong KK, Damaghi N, Kibitel J, Canning MT, Smiles KA, Yarosh DB. A comparison of the relative antioxidant potency of L-ergothioneine and idebenone. J Cosmet Dermatol. 2007 Sep;6(3):183-8.
3. Cheah IK, Halliwell B. Ergothioneine; antioxidant potential, physiological function and role in disease. Biochim Biophys Acta. 2012 May;1822(5):784-93. doi: 10.1016/j.bbadis.2011.09.017. Epub 2011 Oct 4.
4. Asahi T, Wu X, Shimoda H, Hisaka S, Harada E, Kanno T, Nakamura Y, Kato Y, Osawa T. A mushroom-derived amino acid, ergothioneine, is a potential inhibitor of inflammation-related DNA halogenation. Biosci Biotechnol Biochem. 2016 Feb;80(2):313-7. doi: 10.1080/09168451.2015.1083396. Epub 2015 Sep 4.
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