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I gioielli in argento, non lusso accessibile ma prodotti di valore

04/04/11

Una classificazione quantomeno azzardata, vuole inseriti i gioielli in argento nel cosiddetto “lusso accessibile”, un ossimoro che più di ogni altra figura retorica, mette in luce l’antitesi dei due termini; un’evidente contraddizione, che ha origine da esigenze di marketing.

Sono eleganti e raffinati, con un design moderno, a volte casual, adatti alle occasioni più informali: sto parlando dei gioielli in argento che, diversamente da quelli realizzati in oro o in platino, sono adatti anche per chi può permettersi di spendere solo poche decine di euro. Una classificazione quantomeno azzardata, li vuole inseriti nel cosiddetto “lusso accessibile”, un ossimoro che più di ogni altra figura retorica, mette in luce l’antitesi dei due termini. E viene, infatti, da soffermarsi sull’opportunità di utilizzare questa definizione: il lusso, generalmente, è riservato ad un’élite alquanto ristretta ed ha costi abbastanza elevati e con una produzione, spesso, limitata.

Dunque, il fatto che il lusso possa essere “accessibile” è un’evidente contraddizione, anche se per esigenze di marketing lo si accosta, sempre con maggiore frequenza, a certi prodotti con una fascia di prezzo più contenuta. Come definire, a questo punto, i gioielli in argento che per caratteristiche, fruibilità ed effetto, non hanno nulla da invidiare a quelli realizzati con metalli più preziosi? Io suggerirei di aggiungere, semplicemente, la parola “valore”, con questo creando un vero e proprio standard, se non addirittura un marchio di qualità. L’acquisto di un monile che si possa fregiare della dizione “gioielli in argento di valore”, darebbe, insomma, la certezza di essere entrati in possesso di un prodotto che risponda a criteri ben precisi di costruzione, dove sia più marcata la presenza della “mano dell’artigiano”, dove i processi industriali siano sempre più contenuti e dove il concetto di serie, non sia sinonimo di scarsa qualità, ma legato all’entità della domanda.

È chiaro che per creare questo “certificato di qualità”, occorre intervenire su certe filosofie di mercato fortemente orientate al massimo profitto con il minimo sforzo; qualcosa, però, sta cambiando: anche se buona parte della produzione dei gioielli in argento viene realizzata in oriente con costi contenuti, vi è un netto miglioramento della qualità complessiva, a beneficio del cliente finale. Di contro, ciò rappresenta un altro campanello d’allarme per le aziende italiane, sempre più spesso impegnate a fronteggiare la concorrenza spietata d’oltreconfine; ma ancor di più, una sfida su scala globale che meriterebbe una maggiore attenzione anche da parte delle istituzioni, con interventi più incisivi per l’intero settore dell’oreficeria e della gioielleria.



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