ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

I giovani italiani, fatalisti in auto

Nonostante in Italia quasi ogni giorno muoia un guidatore al di sotto dei 30 anni, una ricerca Quixa rivela che spesso i ragazzi sottoscrivono polizze base perché ritengono altamente improbabile incorrere in un incidente stradale.

Milano – Secondo i giovani le responsabilità in caso di incidente stradale sono da attribuire al destino avverso, al comportamento o all’incapacità degli altri, raramente sono da imputare al comportamento del conducente. Ogni volta che un guidatore inesperto mette in atto un’imprudenza priva di conseguenze, si rafforza in lui il convincimento di essere immune dai rischi di incidente stradale. Questo atteggiamento tipico dei “fatalisti” spinge, spesso, i giovani a sottoscrivere polizze Rc Auto base perché prevale la convinzione che la possibilità di incorrere in un sinistro sia troppo bassa per giustificare l’acquisto di garanzie aggiuntive.

Questa è una delle evidenze emerse dalla ricerca “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia online Quixa e condotta da MPS – Marketing Problem Solving, per esaminare l’atteggiamento dei consumatori nei confronti delle assicurazioni auto al momento del sinistro. L’indagine individua quattro diversi profili di guidatore – i fatalisti, gli agguerriti, i disarmati e i sereni - con differenti tipologie di comportamento messe in atto in caso di incidente stradale.

L’atteggiamento dei “fatalisti”, in prevalenza giovani, rimane costante anche in seguito a esperienze dirette di sinistro. Nonostante le statistiche dimostrino che in Italia quasi ogni giorno muore un guidatore al di sotto dei 30 anni e 333 nel corso di un anno (Fonte: ACI-Istat*), i giovani continuano a prediligere le polizze base, convinti che difficilmente possa capitare loro un incidente. In caso di sinistro hanno estrema fiducia nelle proprie capacità di svolgere tutto correttamente, anche se spesso quando estraggono il modulo CID dimostrano di non conoscere le modalità di compilazione.

Completamente differente è il comportamento degli “agguerriti”. Si tratta per lo più di uomini adulti che, temendo di non veder rispettati i propri diritti in caso di incidente, mettono in atto tutte le misure preventive e reattive adatte a fronteggiare la situazione. Sono soliti sottoscrivere polizze con garanzie aggiuntive come la tutela legale, la responsabilità civile dei trasportati, la mini-kasco e il bonus protetto. Memorizzano la targa dell’altro veicolo, fotografano le auto incidentate e chiamano i vigili se coinvolti in un incidente; nelle settimane successive presidiano l’andamento della pratica, fino alla chiusura della stessa.

I “disarmati” sono, invece, in prevalenza donne, che vivono il sinistro con istintiva preoccupazione per la propria incolumità e quella delle persone coinvolte, senza però mettere in campo strategie specifiche per fronteggiarlo. Affidano con ansia la gestione della pratica all’assicurazione perché non sono in grado di monitorarne l’andamento.

Al contrario, i “sereni”, sia uomini che donne adulti, affrontano un’incidente stradale con relativa tranquillità sulla base di una buona conoscenza di pacchetti assicurativi, norme comportamentali e pratiche burocratiche da sbrigare. Sottoscrivono polizze, non necessariamente ricche di opzioni, ma frutto di un’attenta riflessione sulla base di effettive necessità. Denunciano il sinistro all’assicurazione e attendono gli sviluppi della pratica di cui conoscono l’iter perché, a differenza degli “agguerriti”, non sono sospettosi.

*Le statistiche ACI-Istat 2010 attestano che in Italia si sono registrati tra i conducenti di auto 333 vittime tra i 18 e i 29 anni.



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