MUSICA
Comunicato Stampa

Igor Stravinsky: dal "neoclassico" alla "dodecafonica"

Ricordo del grande compositore e direttore d'orchestra russo

Bruno PollacciOggi, 17 giugno, ricordiamo la nascita, nel 1882 a Oranienbaum (oggi Lomonosov), in Russia, del grande compositore e direttore d'orchestra Igor Stravinsky (nome completo: Igor Fëdorovič Stravinskij), naturalizzato francese nel 1934 e successivamente statunitense nel 1945.

Figlio di un celebre basso del Teatro Mariinskij, iniziò lo studio del pianoforte all’età di nove anni, dimostrando subito notevoli doti musicali, imparando a improvvisare e a leggere spartiti d'opera. Nonostante ciò, fu inizialmente indirizzato verso studi di giurisprudenza, laureandosi nel 1905. Parallelamente, proseguì gli studi musicali, approfondendo pianoforte, armonia e contrappunto con un'insegnante allieva di Anton Rubinstein. In seguito, ricevette lezioni private dal celebre compositore Nikolaj Rimskij-Korsakov.

Nel 1907 compose le sue prime opere: la Sinfonia in mi bemolle e la suite di canzoni Le faune et la bergère. Questi lavori furono seguiti da ulteriori composizioni sinfoniche che lo imposero all’attenzione del mondo musicale, conducendolo alle prime commissioni per orchestrazioni e balletti. Il suo talento eccezionale lo portò rapidamente al successo.

La fama internazionale giunse grazie a tre celebri balletti, composti nel suo primo periodo creativo: L’uccello di fuoco (1910), Petruska (1911) e La sagra della primavera (1913), opere che rivoluzionarono il linguaggio musicale del balletto con soluzioni innovative e un forte impatto espressivo.

Stravinsky condusse una vita cosmopolita: visse in Svizzera, in Francia e infine negli Stati Uniti. Ottenne riconoscimenti anche come pianista e direttore d’orchestra. Dopo un iniziale periodo “neoclassico”, si avvicinò anche alla dodecafonia e alla musica seriale, mantenendo sempre una produzione eterogenea e originale, caratterizzata da uno stile personale e inconfondibile.

Morì nel 1971 a New York, lasciando un’eredità musicale tra le più influenti del XX secolo.

Questa mia opera a carboncino è in suo omaggio e memoria.

Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa

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