Il dipendente pubblico ha diritto all'aspettativa per dottorato
Il rifiuto da parte della PA per esigenze organizzative non può prescindere da una rigorosa motivazione con riferimento alla professionalità e al ruolo dell’interessato.
I dipendenti pubblici hanno diritto, ove ne facciano richiesta e compatibilmente con le esigenze organizzative dell'amministrazione di appartenenza, ad essere collocati in aspettativa retribuita nel caso in cui vengano ammessi a un corso di dottorato di ricerca senza borsa di studio.
Con la sentenza numero 626/2018, il TAR della Liguria ha chiarito quali sono i presupposti necessari affinché la pubblica amministrazione possa legittimamente rifiutare di concedere l'aspettativa in ragione di proprie esigenze organizzative.
Per il giudice amministrativo, la soluzione va cercata considerando un aspetto fondamentale: il beneficio dell'aspettativa, concesso dall'articolo 2 della legge numero 476/1984, è espressione del diritto allo studio, costituzionalmente garantito. Ciò comporta che il provvedimento con il quale lo stesso viene negato deve essere sorretto da adeguate motivazioni.
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