TURISMO
Comunicato Stampa

Il GR2 parla del turismo odontoiatrico

17/08/11

Proprio oggi, mercoledì 17 agosto, il GR2 della mattina ha parlato di turismo odontoiatrico e di turismo “matrimoniale” inteso come fonte di divorzi, come risposte che l’Italia non riesce a dare ai suoi cittadini.

Si è parlato proprio in questi termini al Giornale Radio Rai della rete 2, parlando di diversi tipi di turismo. Ovviamente non ci si riferiva al turismo per viaggiare, ma a viaggi fatti per risolvere problemi di vario tipo. Si è parlato del turismo per i divorzi, dove le coppie vanno a fare un ultimo viaggio di nozze insieme, per firmare insieme i documenti necessari per ottenere il divorzio in tempi molto più rapidi che da noi, magari con una spesa minore. E poi si è parlato di turismo dentale, al quale gli italiani sono affezionati per rimettere a posto la propria bocca con spese inferiori a quelle che si sosterrebbero in Italia per lo stesso lavoro. Devo dire che sono rimasto abbastanza stupito, ma comunque ben impressionato da questa presentazione fatta sui canali della RAI, perché finora, dai commenti delle radio e televisioni ufficiali, sembrava che si dovesse difendere una specie di cartello o di lobby, formata da dentisti italiani, per i quali ho comunque il massimo rispetto. Quello che non ho capito è il motivo per cui i mezzi di informazione tendevano finora a diffamare i lavori fatti all’estero in quanto pieni di incognite e di paure sull’esecuzione dei lavori (vale a dire sulla professionalità degli addetti “esteri”), sull’igiene definita discutibile degli impianti e degli ambulatori, sulla presunta qualità scadente dei materiali.
Poi finalmente, coloro che danno il voto hanno avuto la meglio. E il voto lo danno i clienti, specie quelli soddisfatti, quell’esercito di italiani che è partito per la Serbia, o per la Croazia o per altri paesi dell’est europeo per avere una bocca nuova senza dover avere per questo un “buco” in banca. Mi fa un immenso piacere che adesso la RAI parli di questo argomento in modo totalmente diverso, mettendo finalmente in evidenza la convenienza di andare all’estero per fare quello che in Italia non si può avere, oppure costa troppo, oppure ha tempi biblici per la sua realizzazione. E devo dire anche un’altra cosa, perché a proposito di turismo e vacanze devo togliermi un sassolino abbastanza appuntito dalla scarpa. Finalmente la RAI ha parlato di turismo senza usare quel brutto e offensivo termine di “vacanzieri”. Odio questo termine, perché viene affibbiato ai veri “lavoratori”, umiliandoli non poco. Infatti il termine “lavoratori” è quello che preferisco per definire coloro che dopo un anno di duro lavoro vanno a godersi le meritate vacanze con o senza la famiglia. Inoltre a mio avviso i lavoratori rimangono tali anche quando vanno in vacanza, e non si trasformano in “vacanzieri”. Spero che questo brutto termine cada presto in disuso o almeno passi un po’ di moda, tanto da non doverlo sentire (con un senso di giustificata nausea) da tutti i giornalisti di tutte le reti e di tutti i giornali come oggi. Ma forse la categoria dei giornalisti, che ama, usa e abusa di questo diselegante ed offensivo termine, non è che si sente un po’ “vacanziera”?



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