Il “IV° festival internazionale dell’arte per il dialogo e la pace tra i popoli e le religioni” ad RTR Rieti
Nella serata del 4 Aprile 2014, ospiti della trasmissione televisiva, “Vivi città”, in onda su Rtr, città di Rieti, condotta dal Dr. Berti Girolamo con la regia di Samuele Angelucci, il M° Massimo Bigioni insieme agli artisti Nannina colore, Paolo Paleotti, Gianfranco Di Bernardini, il critico d’arte Prof. Emidio Di Carlo e la Promoter Associazione Aion Arte cultura, dr.ssa Stefania Montori, per parlare del “IV° festival internazionale dell’arte per il dialogo e la pace tra i popoli e le religioni”.
L’evento, curato dall’artista Massimo Bigioni, al suo terza direzione, è patrocinato dai comuni di Leonessa, Greccio, Monteleone di Spoleto, Assisi e Firenze.
Quest’anno ospiterà ben 230 artisti provenienti da 42 Nazioni.
Bigioni, nel presentare gli artisti, ha speso qualche parola nei loro confronti: Nannina colore (ridona nuova vita a materiali di scarto, generando nuove forme, per dare una seconda vita a materiali di recupero), lo scultore Paolo Paleotti (incredibile energia dove la materia che utilizza per la creazione delle sue opere sembra provenire da dentro di se. Studia, elabora, crea come gli antichi. La natura e tutto ciò che parte del suo ambiente, sono parte delle sue creazioni) il pittore aquilano Gianfranco Di Bernardini, ( artista oltre le forme, vive il colore come testimonianza della realtà; quindi rosso sangue, bianco pace)
Bigioni ha sottolineato lo scopo fondamentale del Festival è quello di divulgare un messaggio di pace rivolto al mondo intero attraverso l’arte dei pittori e degli scultori, che partecipano con tanto calore ed entusiamo.
Il direttore artistico parlando della persona di Sua eccellenza, Habeeb Mohammed Hadi Ali Al Sadr, ambasciatore dell’Iraq presso la santa sede, uomo molto colto ed illuminato, che ha voluto fortemente che questo festival rappresentato dall’arte, fosse, arricchito ed accompagnato dalla musica, in un mix eccellente di colori e suoni a simboleggiare l’inno alla pace. I principi ispiratori, di impegno delle religioni a favore dei diritti civili e delle libertà, simbolo di pace e di dialogo fra i popoli, sono stati condivisi e ben rappresentati dai numerosi artisti che ogni anno partecipano al festival, dice il Bigioni, ed procede alla presentazione del critico d’arte Prof. Emidio Di Carlo, grande professionista e speciale amico, il quale ha raggiunto livelli eccellenti avendo addirittura fatto la critica a Michelangelo. Per quanto riguarda la manifestazione di quest’anno il prof. Emidio Di Carlo, ha definito: La “Bellezza”, il “Bene”, la “Pace”, Il dialogo spirituale nel villaggio globale dell’Arte, dove la cultura orientale e quella occidentale mostrano da anni quanto sia possibile la convivenza e dare una svolta positiva per la pace tra i popoli e le religioni; una pace che, fino ad oggi, viene messa in pericolo dal continuo accendersi delle guerre per ragioni commerciali o tra le opposte dottrine religiose anche all’interno delle singole entità nazionali.
Non v’è dubbio che le facili comunicazioni, gli insediamenti di varia natura e finalità hanno cambiato, a volte profondamente, il volto originario delle popolazioni. Le multietnie si sono moltiplicate dando vita a nuove variegate società. Il mondo dell’arte sembra invece prendere la distanza dagli accadimenti dovuti a politiche perverse che tendono a negare forme di conservazione e relegando, nel silenzio, il dialogo culturale e spirituale. Le antiche migrazioni storiche, dalla Corea alla Cina, dal Giappone, all’Occidente, dalla Grecia all’Italia, dall’Egitto alla Palestina, e, via via, nelle/tra le nazioni del bacino mediterraneo, dovevano essere delle utili occasioni per incontri finalizzati alla comunione o interscampio dei beni. Purtroppo, la guerra non dà tregua nelle terre del Vicino Oriente (dalla sponda orientale del Mar Mediterraneo all’Iraq) o nel Medio Oriente (Iran, Afghanistan, Pakistan, Penisola Arabica), negli stati che si affacciano sul Mediterraneo (Egitto, Tunisia, Algeria, Libia), tra Israele e la Palestina. Questo ha generato la fuga di molta popolazione dalla madreterra, ha generato viaggi anche rischiosi verso i paesi governati da una politica in grado di offrire accoglienza ed integrazione. Tuttavia, le migrazioni hanno prodotto l’impoverimento delle terre originarie e delle relative culture autoctone; mentre il sovrappopolamento si è generato nei paesi accoglienti determinando numerosi problemi per il lavoro, l’istruzione, la conservazione e anche la coesistenza delle dottrine religiose.
Le molte organizzazioni internazionali (l’ONU, l’UNESCO, La LEGA ARABA) sembrano impotenti e non riescono ad arginare o spegnere i tanti focolai che quotidianamente si accendono, soprattutto, verso l’Oriente. La Pace nel mondo è irragiungibile, poiché manca il dialogo costruttivo nelle/tra le nazioni, nelle/tra le religioni.per concludere Bigioni ha voluto sottolineare il grande valore dell’arte come linguaggio universale di comunicazione di messaggi di dialogo e di pace.
L’arte come rinascita, come luce dopo il buio, vissuto dal popolo iracheno e che ora vive una nuova era, quella della repubblica, quella del dialogo… della pace per ritornare all’antico splendore, come sottolinea il suo grande amico, sua eccellenza, Habeeb Mohammed Hadi Ali Al Sadr.