TURISMO
Comunicato Stampa

Il levante perla della Liguria

03/08/18

Rapallo d'estate ogni giorno è una festa

FotoRapallo si trova nella parte occidentale del golfo del Tigullio, incastonata nel golfo che prende il suo nome (denominato storicamente "Golfo del Grifo"[8]), tra la piana dei due torrenti Boate - chiamato storicamente "Bogo"[8] - e San Francesco, quest'ultimo nella parte orientale della città. Il territorio comunale è attraversato inoltre da numerosi corsi d'acqua e rii minori (tra i principali il San Pietro, il Santa Maria, il Sellano, il Cereghetta, il Carcara) dove, nel corso dei secoli, si sono sviluppati nuclei abitativi corrispondenti alle odierne frazioni e località rapallesi.

Raggiungibili da appositi sentieri, vi sono tra le principali vette del territorio il Manico del Lume (801 m, il punto più elevato di Rapallo e dell'area geografica del Tigullio occidentale-Golfo Paradiso), il monte Pegge (774 m, dove si trova il rifugio Margherita), il monte Lasagna (728 m), il monte Bello (713 m), il monte Rosa (692 m), il monte Orsena o Caravaggio (615 m, sede dell'omonimo santuario mariano), il monte Ampola (580 m) e il monte delle Pozze (528 m). A 612 m sul livello del mare si trova, presso il monte Letho, il santuario di Nostra Signora di Montallegro.

Altre montagne e zone collinari del circondario rapallese, dai confini orientali a quelli occidentali del territorio comunale, sono: il monte Zuccarello (617 m e quindi verso la Costa di Lamborno, a sud-ovest), il monte Castello (665 m), il monte Perini (689 m), il monte Crocetta (638 m), la Punta di Grondone (710 m) il monte Fascia (712 m), il monte Borgo (732 m), il monte Esoli (442 m), il monte di Ruta (417 m al confine con l'omonima località camogliese), la Sella di Ramezzana (351 m).





Il Manico del Lume, la più alta vetta del territorio rapallese, con 801 m.
Il "crinale 1", che ha origine dal monte Pegge (già monte Lasagna), verso sud, divide la valle del torrente San Francesco (zona ad est della città) dalla valle del torrente Boate di San Pietro; fanno parte del crinale il monte Carmo (628 m), il passo di San Quirico o piana dei Merli (539 m), la punta di Serrato (560 m), il passo delle Collette (500 m) e il monte delle Pozze o Poggio (528 m). Il "crinale 2" ha invece origine dal monte Orsena o di Caravaggio, verso sud-est, e divide la valle del torrente Foggia (frazione di Sant'Andrea di Foggia) e del torrente San Pietro dalla valle del torrente Boate di Santa Maria; fanno parte del crinale la Costa di Benna (600–620 m), il passo della Croce (420 m) e la relativa Croce di Spotà (414 m) sul monte Orsena.

Il territorio è costellato inoltre da numerosi passi e valichi, lungo i due principali crinali, che permettono il passaggio montano nei confinanti comuni dell'entroterra. I principali passi sono: del Fondeghin (450 m), di Besain (620 m, che permette di raggiungere Chiavari), di Bosco Panalo (625 m), di Canevale (620 m), di Coreglia (per Coreglia Ligure a 635 m), della Crocetta (599 m per Dezerega e Coreglia Ligure), di Lasagna, di Pian di Masone (675 m), di Giasea (715 m), della Serra (641 m), del Gallo (485 m), delle piane di Caravaggio o di monte Ampola (498 m), di Pegoe Vegie (475 m), della Via Romana di Ruta (a 281 m presso la chiesa millenaria di Ruta).





Il lungomare Vittorio Veneto
L'estensione della città si sviluppa soprattutto nel suo immediato entroterra, dominato da zone prevalentemente pianeggianti e collinari, dovuto al grande e disordinato sviluppo urbanistico che interessò la cittadina nell'immediato secondo dopoguerra creando una vera e propria espansione periferica omogenea verso quelle zone in passato distanti dal centro storico. La rapida evoluzione di tale fenomeno, comune e, solo per certi versi, paragonabile ad altre cittadine della riviera ligure e italiane, prese il conosciuto e non certo estimativo nome di rapallizzazione.

La morfologia del territorio costiero, in alcune zone frastagliato, non permette lo sviluppo di spiagge sabbiose, più tipiche della zona orientale del Tigullio, dovendo quindi ricorrere per l'attività stagionale estiva alla realizzazione degli stabilimenti balneari privati su pontili in legno attrezzati. Sono tuttavia presenti piccole spiagge libere nella zona del Lido (tra la foce del torrente Boate e il lungomare Vittorio Veneto), presso il cinquecentesco castello sul mare, nel quartiere storico di Avenaggi (E Nagge) e nella baia di Prelo a San Michele di Pagana.



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