TURISMO
Comunicato Stampa

Il turismo dell'Oltrepò pavese riparte da Godiasco

19/10/10

Successo di un gruppo di comuni pavesi per il bando nazionale promosso da Anci e dal Dipartimento della Gioventù Quindici mesi per trasformare la cultura tradizionale in promozione turistica e risvegliare l'amore per il territorio

Cinque piccoli comuni per un grande progetto. Il 2011 sarà per Godiasco (comune capofila), Montesegale, Ponte Nizza, Retorbido e Rocca Susella un anno di rilancio delle politiche giovanili, grazie alla vittoria di un bando nazionale promosso dal Ministero della Gioventù e da Anci. E che questo sia un grande risultato lo si evince dai numeri: su 700 domande giunte da tutta Italia per tre diverse sezioni del bando, sono solo 41 i progetti vincitori del finanziamento nella sezione piccoli comuni, di cui 6 in Lombardia. E nella graduatoria nazionale il progetto che vede Godiasco come capofila si è piazzato al ventesimo posto, il secondo tra i lombardi e l’unico in provincia di Pavia.
Ma di che cosa si tratta? Il titolo del bando riguarda il “Coinvolgimento dei giovani nella valorizzazione delle specificità territoriali”, vale a dire beni culturali, tradizioni, feste, lingue, dialetti, recupero della memoria degli anziani, narrazione del territorio e così via. Il tutto con scopi sociali e culturali, ma soprattutto turistici.
Il progetto pavese, ideato da un pool di tre società del nostro territorio – Curmà, Dedalo ed Epoché, insieme con la Scuola del Viaggio – ha un titolo evocativo: “Luoghi (comuni) d’Oltrepò. Mappe e narrazioni di un territorio accogliente” e consiste in un percorso duraturo (circa 15 mesi) al termine del quale si arriverà ad avere una vera e propria “mappa di comunità” del territorio, che verrà poi riversata su una piattaforma per il web.
La mappa di comunità è una fotografia di un territorio che comprende le specificità territoriali e culturali, i valori e le tradizioni, il ruolo dei giovani e degli anziani, le caratteristiche della composizione sociale. In sintesi, essa è la carta di identità di un territorio e sulla base di essa si possono progettare politiche di sviluppo, di rilancio, di inclusione sociale. Uno strumento ormai imprescindibile nelle realtà complesse, ma che si sta facendo strada anche in territori più periferici e apparentemente più uniformi.
Come si arriva a costruire questa mappa? Dal punto di vista operativo, il progetto prevede alcune tappe fondamentali. Anzitutto si dovranno individuare e contattare tutti i giovani tra i 16 e i 25 anni presenti sul territorio. Bisognerà incontrarli, parlare con loro e spiegare il progetto che si vuole realizzare. Dopo che si sarà individuato un gruppo di lavoro più ristretto, formato da circa una trentina di ragazzi, si comincerà un percorso composto da incontri mirati, che avranno l’obiettivo di “trasformare” i ragazzi in investigatori del territorio. Essi dovranno scoprire con l'aiuto degli esperti di Curmà le criticità e i vantaggi del territorio per comprendere come sfruttarli, migliorando così la situazione attuale, che vede una generale disaffezione dei giovani ai paesi di origine. I ragazzi dovranno poi scovare le storie, le immagini e le curiosità dei loro luoghi, intervistando gli anziani, raccogliendo materiali di cultura locale e trovando chiavi interpretative per la narrazione del territorio, così come farebbero dei reporter navigati.
Tutta l'attività sulla scrittura e la fotografia sarà coordinata dagli esperti della Scuola del Viaggio, l'associazione nazionale più importante in questo settore che da molti anni si occupa di turismo responsabile e di stili di viaggio.
Quando tutto il materiale sarà pronto e organizzato, verrà il momento di trasformarlo in qualcosa di utilizzabile da cittadini e turisti tramite la creazione di una mappa interattiva del genere di Google Map, sulla quale si potranno ritrovare le voci registrate degli anziani, le musiche tradizionali, i filmati di luoghi caratteristici, la descrizione di fatti storici e dei percorsi turistici ad essi legati. Essa sarà una sorta di guida interattiva e contemporaneamente uno scrigno contenente tutti i valori di una zona ricca di saperi e tradizioni da conservare.
«Oltre alla creazione di una vera e propria enciclopedia del territorio» sottolinea Anna Corbi, sindaco di Godiasco «questo progetto ha il pregio di accompagnare un gruppo selezionato di ragazzi verso la riscoperta del loro territorio, formandoli all'attività di ricerca e di promozione, e instillando in loro e nei loro coetanei, l'amore per una terra nella quale potrebbero voler vivere e crescere i loro figli. Quindi» conclude Anna Corbi, sindaco di Godiasco «non è soltanto un'operazione di marketing territoriale, ma soprattutto di crescita collettiva di una comunità e questo è ciò che più conta per noi. La ricaduta turistica poi sarà una conseguenza inevitabile».
Infatti, anche grazie alla rilevanza socio-culturale del progetto e alla sua innovatività, Anci ha stabilito di assegnare un finanziamento di 56mila euro, pari all'80% del progetto complessivo, cioè il massimo che si poteva ottenere secondo le regole del bando. I restanti 14mila euro circa sono a carico dei vari partner. Oltre ai cinque comuni e ai partner tecnici, infatti, fanno parte del progetto anche la Nuova Pro loco di Montesegale, la Pro loco di Retorbido, Unitre (sede autonoma di Godiasco, Rivanazzano, Retorbido, Varzi, Salice Terme) e l'Associazione naturalistica Codibugnolo. Una rete assai ampia che è stata premiata dalla giuria del bando, dal momento che uno dei criteri di valutazione era proprio l'efficacia e l'estensione del partenariato e dei comuni coinvolti.

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