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Comunicato Stampa

In Argentina, un legame profondo: la ricerca di verità e giustizia per una vittima del terrorismo

Lorenza, una madre italiana che cerca verità e giustizia per sua figlia vittima del terrorismo in Argentina negli anni '70. Attraverso il racconto della sua lotta, insieme al supporto di un professore italiano e di un autore argentino, si esplorano i legami tra le comunità italiane all'estero, il dolore delle vittime e la necessità di preservare la memoria storica. La storia mette in luce anche il ruolo cruciale della ricerca della verità e della giustizia nel processo di guarigione individuale e collettiva.

Lorenza FerrariNell'intreccio intricato delle storie comuni degli italiani all'estero, emerge un filo doloroso e unico: il tormento di una madre che cerca disperatamente verità e giustizia per sua figlia, vittima innocente del terrore in Argentina.

Il Professor Pablo Banchio, Direttore di un prestigioso Posdoctorado in Diritti Umani in Italia, è stato invitato a Buenos Aires come ospite di Lorenza Fia de Ferrari per la presentazione del libro "Relatos de una guerra non dichiarata" di Hector Sottovia.

Tra loro si intrecciano legami profondi e significativi: tutti condividono il sangue italiano, l'autore discendente di trentini di San Lorenzo de Banale, mentre Banchio e Fia de Ferrari sono legati al Piemonte di Revello e Mondovì rispettivamente.

Ma è il dolore che li accomuna in modo único a la madre, Lorenza, affronta ogni giorno il vuoto lasciato dalla figlia Laura Ferrari, una diciottenne brutalmente uccisa l'8 settembre 1975 da un'autobomba piazzata da Montoneros, un'organizzazione terroristica argentina, presso un'università di Buenos Aires. Durante la presentazione del libro, l'autore ha sottolineato la necessità di preservare il ricordo di tutte le vittime, compresi quei giovani soldati caduti per una causa che spesso superava la loro comprensione.

Lorenza, con coraggio e determinazione, ha dedicato anni alla ricerca dei responsabili di quel terribile crimine, un atto che ha segnato la sua vita per sempre. Accanto a lei, sia l'autore del libro sia il Professor Banchio si ergono come sostenitori ferventi della giustizia, esigendo che nessun crimine resti impunito, che nessuna vittima sia dimenticata.

Il loro appello non è solo per Laura, ma per tutte le vittime del terrorismo che hanno sacrificato le proprie vite in un periodo oscuro della storia argentina. E non è solo un grido di dolore, ma anche un richiamo alla memoria collettiva, affinché il passato non venga dimenticato e le lezioni apprese non vadano perdute.

In Argentina, più di un milione di italiani vivono con cittadinanza, portando con sé il ricordo delle loro origini e il peso delle tragedie che hanno colpito la loro terra d'adozione. È un impegno comune, una lotta condivisa per la verità e la giustizia, che continua a bruciare nel cuore di coloro che non si arrendono di fronte all'ingiustizia e al dolore.

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Photo credits: Lorenza Ferrari
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