ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

In Italia la perdita su crediti ammonta a 40,88 miliardi di euro

26/05/11

Risultati dell'indagine European Payment Index 2011

Principali risultati Italia
• La perdita su crediti ha raggiunto il valore di 40,88 miliardi di euro. Nel 2010, il 2.6 % del fatturato totale delle aziende non è stato pagato.
• Il tempo medio di pagamento delle aziende italiane, dalla data di emissione della fattura, è di 103 giorni. La pubblica amministrazione paga in media dopo 180 giorni rispetto a 186 dello scorso anno.
• In Italia, il 53% dei manager ed imprenditori intervistati ritiene che il rischio di pagamento aumenterà nei prossimi 12 mesi mentre solo il 5% ritiene che ci sarà un miglioramento
• Il 13% degli intervistati considerano i ritardi di pagamento una minaccia alla sopravvivenza delle imprese mentre per il 40% i ritardi rappresentano un grosso ostacolo alla crescita.
• Il 97% delle aziende italiane vorrebbe avere leggi più efficaci e severe in merito ai ritardi di pagamento. Nei paesi del nord dove da oltre 20 anni esistono leggi molto severe e un sistema giudiziario più rapido ed efficiente i tempi di pagamento sono meno della metà.

Principali risultati Europa
• In Europa la perdita su crediti è cresciuta di €12 miliardi in 12 mesi. Nel 2010, le aziende hanno portato a perdita il 2.7% del totale delle fatture - rispetto al 2.6% del 2009.
• Se tutti gli attori del mercato, aziende, enti pubblici e consumatori privati avessero pagato in toto i propri conti , il denaro risparmiato equivarrebbe a €312 miliardi, Un’iniezione di liquidità per l’itera economia europea.
• In Europa le società che, nei prossimi 12 mesi, prevedono un aumento del rischio di pagamento sono più del doppio del numero di quelle che prevedono un miglioramento - 32% rispetto a 14%.
• Le economie di Europa riportano storie molto diverse. La Germania, la più grande potenza economica europea, mostra ancora una volta un segno della sua forza. Nel 2010 la Germania, ha visto diminuire la perdita su crediti dell'8%. Invece nel Regno Unito, la terza economia più grande d'Europa, le perdite su crediti sono aumentate del 33%.
• Altri paesi che presentano un andamento positivo della perdita su crediti sono la Svizzera, l'Islanda e la Lituania. La Grecia, con un incremento del 63%, ha riportato il peggioramento maggiore. Altri paesi che presentano un risultato negativo, con una perdita su crediti in aumento di oltre il 10%, sono il Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Austria, Portogallo, Ungheria e Svezia.
• L'indagine EPI 2011 mostra che il tempo medio di pagamento, calcolato dal giorno di emissione della fattura, è di 56 giorni per i pagamenti business-to-business e di 65 giorni per il settore pubblico. Rispetto all’anno precedente il settore business-to-business registra un aumento di un giorno mentre il settore pubblico di due.
• Il 28% di tutte le aziende europee ritengono che i ritardi di pagamento siano una minaccia alla propria sopravvivenza mentre il 45% li considera un ostacolo alla crescita.

(Stoccolma, 23 maggio 2011): La ricerca pubblicata a Stoccolma - Svezia da Intrum Justitia, gruppo leader europeo nel settore dei servizi di credit management, riporta che in Italia la perdita su crediti, il denaro dovuto alle aziende per i beni o servizi forniti ma mai corrisposto, ha raggiunto il valore di 40,88 miliardi di euro.

“Con tutto il parlare di misure volte a mettere le economie europee di nuovo in pista, è davvero triste vedere quanta poca attenzione la perdita su crediti ha ricevuto nel corso del dibattito politico. Provate a immaginare che cosa sarebbe per le imprese italiane un iniezione di liquidità di quasi 41 miliardi di euro” commenta Olivier Capon, Amministratore di Intrum Justitia Italia.

Oggi, alla sua settima edizione, l’indagine rivela che il periodo di pagamento continua ad aumentare. Si evidenzia ancora una volta che la cultura dei pagamenti è differente nelle varie nazioni europee. Nel Nord Europa le società in genere hanno due massimo tre settimane per pagare i propri conti, mentre nei paesi del Mediterraneo un mese è considerato un termine breve di pagamento. In Italia una fattura B2C viene pagata dopo79 giorni, una B2B dopo 103 giorni e ben dopo 180 se il cliente è la Pubblica amministrazione. Tutti valori molto al di sopra della media europea rispettivamente di 40 giorni per il B2C, 56 giorni per il B2B e 65 giorni per la Pubblica Amministrazione. Nella classifica europea l’Italia detiene il primato negativo dei i tempi più lunghi sia nel il settore B2C sia nella Pubblica Amministrazione. Per quanto riguarda le aziende è terzultima dopo il Portogallo e la Grecia. I migliori pagatori, in tutti i mercati, si confermano ancora una volta i finlandesi.

Nel mese di ottobre 2010, il Parlamento europeo ha adottato una direttiva che tutelerà meglio gli interessi dei creditori Gli enti pubblici saranno tenuti a pagare entro 30 giorni, altrimenti pagheranno interessi di mora al tasso base BCE maggiorato dell’8%. (o - solo in circostanze del tutto eccezionali - entro 60 giorni) i beni ed i servizi che hanno acquistato dalle imprese e le imprese devono regolare le fatture entro massimo 60 giorni, a meno che non abbiano espressamente concordato altrimenti e ciò non costituisca una condizione manifestamente iniqua per il creditore. Gi Stati membri avranno due anni per adottare la nuova direttiva. La ricerca EPI 2011 di Intrum Justitia mostra chiaramente che il tempo di pagamento in Europa deve diminuire drasticamente per incontrare i valori previsti dalla direttiva attuata sui ritardi di pagamento.

“La nuova direttiva sui ritardi dei pagamenti europeo è un passo avanti verso una migliore cultura di pagamento in tutta'Europa e consente alle aziende di contribuire a porre l'Europa su un sentiero di solida ripresa economica. Tuttavia, la normativa non è sufficiente - le imprese devono avere un sistema più efficiente di gestione del credito e dei flussi di cassa. Fare prevenzione concedendo credito ai propri clienti in modo responsabile e monitorare il flusso dei pagamenti in modo continuativo e sistematico, è essenziale e dovrebbe essere una priorità assoluta per le imprese europee.I governi europei devono anche prendersi la loro parte di responsabilità, dal momento che le autorità pubbliche sono, il più delle volte, i peggiori pagatori. I governi dovrebbero essere in prima linea nello sviluppo di una solida cultura di pagamento. Un passo importante in questa direzione sarebbe l’impegno concreto per l'attuazione rapida della nuova direttiva sui ritardi dei pagamenti - senza aspettare il termine dell'intero biennio. Gli sforzi congiunti per combattere i ritardi di pagamento sono un necessario ed efficace complemento ad altre iniziative adottate per ripristinare l'economia europea,” conclude Olivier Capon

European Payment Index

L'indagine EPI 2011, giunta alla sua settima edizione, è stata condotta contemporaneamente in 25 paesi, tra gennaio e marzo 2011. L'indagine è stata condotta in forma scritta ed hanno risposto quasi 6000 le aziende.
Il questionario è stato tradotto nelle rispettive lingue nazionali. Spedizione e raccolta dei questionari sono state condotte in modo decentrato da parte dei paesi interessati, mentre l'analisi è stata effettuata a livello centrale secondo le linee guida prestabilite. Tutte le informazioni sono state verificate ed i dati incerti non sono stati inclusi nella valutazione. Inoltre, non tutti i questionari inviati anonimamente sono state presi in considerazione per la valutazione. Le aziende in Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda sono state intervistate online da una ditta specializzata (BING Research).

Intrum Justitia
Intrum Justitia è il gruppo leader in Europa nel settore dei servizi di Credit Management ed offre una gamma completa di servizi per aiutare le aziende nella gestione di tutto il ciclo del credito. Fondato nel 1923 in Svezia, il gruppo è quotato alla borsa di Stoccolma, realizza un fatturato di oltre 390 milioni di euro, conta 3.100 dipendenti ed oltre 90.000 clienti, ha filiali in 22 paesi europei e corrispondenti in tutto il mondo.
In Italia, Intrum Justitia opera da 25 anni con una struttura di oltre 100 dipendenti ed una rete di funzionari esattoriali su tutto il territorio nazionale



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