EDITORIA
Comunicato Stampa

In libreria, "Gli spiriti di Ca' Dario"

08/12/12

L'11 dicembre, alle 18, all'Accademia dei Concordi di Rovigo, sarà presentato, in anteprima nazionale, il nuovo giallo storico di Francesco Peratello, ambientato nel più famoso palazzo maledetto di Venezia

ROVIGO – Un palazzo rinascimentale sul Canal grande, una maledizione che pesa sui suoi proprietari, un cimitero templare sotto le fondamenta. Gli ingredienti per un affascinante giallo ambientato nella Venezia del 1487, ci sono tutti.
“Gli spiriti di Ca’ Dario”, il nuovo romanzo di Francesco Peratello, con prefazione di Sergio Garbato, sarà presentato al pubblico in anteprima nazionale, martedì 11 dicembre, alle 18, in Sala degli arazzi all’Accademia dei concordi di Rovigo. Sarà nelle librerie a Natale.

Alla sua terza fatica editoriale, Francesco Peratello, dirigente Coldiretti Rovigo, imprenditore agricolo di Salara, presidente del Gal Delta Po, sente di aver fatto il salto di qualità, ma con la sobrietà e la posatezza che lo contraddistinguono, commenta: “Ho fatto come il cuoco: ho procurato gli ingredienti, che sono tutti i fatti storici di quel 1487, anno in cui fu ultimata Ca’ Dario, e li ho collegati insieme: in parte con fantasia e in parte come è realmente accaduto”.
Detto così sembra facile, ma la ricerca storica e linguistica sugli eventi, i personaggi ed i costumi dell’epoca, è durata quasi vent’anni, durante i quali l’autore ha dovuto redigere varie stesure per essere sempre più aderente alla storia. Il risultato è strabiliante, tanto che sarà una dura sfida per il lettore, distinguere gli elementi veri da quelli inventati.

Ma come nasce il soggetto del libro? “Nasce da una mia curiosità. – risponde Peratello – Quando nel 1993 si suicidò il finanziere Raul Gardini, in circostanze mai del tutto chiarite, la stampa dell’epoca richiamava a tutta pagina “la maledizione di Ca’ Dario”, di cui Gardini era allora il proprietario: si diceva che, fin dalla costruzione di quel celebre palazzo veneziano, tutti i proprietari o erano finiti in rovina economica o erano morti di morte non naturale. Tanto è bastato per volerne sapere di più”. “Il palazzo fu commissionato nel 1479 da Giovanni Dario e la costruzione terminò nel 1487 – racconta Peratello – Mi sono concentrato su quell’anno, pensando che doveva essere capitato qualcosa di particolare… Alla fine il racconto si svolge in un breve arco temporale, da marzo ad aprile 1487. Ho scartabellato in tutte le biblioteche di Venezia e man mano che trovavo notizie interessanti, facevo dei collegamenti fra gli eventi. Intanto scrivevo il mio libro, ma dovevo continuamente apportare modifiche per via delle nuove informazioni che emergevano dalla ricerca”.
Aveva già ultimato l’ultima stesura quando il genio dello scrittore ha fatto irruzione sulla scena: “Il linguaggio che avevo usato non era sufficientemente credibile per l’ambientazione, sicché ho studiato la lingua dell’epoca ed ho recuperato degli arcaismi dialettici che ho poi inserito. Per abituarmi alla cadenza della lingua che poteva essere parlata nel 1487, mi sono rifatto ai grandi classici, leggendo e rileggendo Dante, Boccaccio, Macchiavelli, fino a che mi sono abituato a sentire e a scrivere con quel modello”.
Come è nato l’autore Peratello? “Per caso – risponde – Però da sempre avevo la passione per la scrittura. A scuola mi venivano spontanee delle strofe in rima che declamavo coi miei compagni nelle occasioni. Da ragazzo volevo fare il giornalista. Poi, seguendo il consiglio dei genitori, che pensavano che era meglio ottenere un diploma prima di decidere, sono diventato ragioniere. Volevo proseguire gli studi all’università, ma ho dovuto seguire l’azienda agricola di famiglia e, francamente, non me la sentivo di lavorare e studiare contemporaneamente. Però non ho abbandonato la mia passione e, ad un certo punto mi son detto: ma perché non posso scrivere anch’io? Così son partito. Ho scritto due romanzi. Un po’ per volta ho vinto dei concorsi, ma avevo bisogno di fare un salto di qualità, anche dal punto di vista dell’editore. Questa volta credo di esserci riuscito ed ho avuto l’onore dell’Accademia dei concordi e della prefazione di Sergio Garbato”.


Gli spiriti di Ca’ Dario di Francesco Peratello, Gruppo Albatros Il Filo, 2012, pagine 270.
In libreria


FRANCESCO PERATELLO.
Nasce nel 1961 e risiede a Salara, dove conduce un’azienda agricola dove vengono coltivati cereali e ortaggi (fragole e zucche). Presidente del Gal Delta Po dal 2006; è presidente della zona Coldiretti di Ficarolo, consigliere della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e del Consorzio di bonifica Adige Po.
Pubblicazioni:
- Pianto e rimpianto, 1993, editrice Turismo&cultura Rovigo;
- Innuendo, 1997, L’autore libri Firenze

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INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Coldiretti Rovigo
Responsabile account:
Beatrice Tessarin (giornalista free-lance)
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