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Insegnare la storia parlando di calcio: il sogno (mundial) di Fabrizio Prisco

14/04/15

INTERVISTA - L’autore continua il tour di presentazione tra i ragazzi, dividendosi tra le scuole delle province di Salerno, Imperia e Genova: “L’obiettivo non è vendere copie ma promuovere la cultura e invitare a sognare”.

FotoFabrizio Prisco è instancabile. Insegnante, cronista sportivo e speaker per una radio sanremese, Fabrizio è l’autore di “Sogno Mundial”, la storia sociale della Coppa del Mondo di calcio edita da Areblu. Da sognatore ed innamorato dello sport, continua a portare avanti il tour di presentazione della sua opera prima nelle province di Salerno, Imperia e Genova, coinvolgendo 11 istituti superiori e centinaia di ragazzi.

SI PUÒ INSEGNARE LA STORIA DEL NOVECENTO ANCHE ATTRAVERSO IL CALCIO...
"La mia è una ‘lezione’ dinamica e interattiva, con un canovaccio che vede alternarsi dialoghi, letture e proiezioni. Con l’ausilio dei video, faccio costantemente riferimento alla letteratura, alla storia e al cinema. Bisogna partire dal sottotitolo, storia sociale, la chiave di lettura di tutta l’opera. Attraverso la storia del calcio emergono aneddoti e cambiamenti della società attraverso le guerre, le dittature e il progresso scientifico e tecnologico. Parto cronologicamente da una foto della prima guerra mondiale, narrando aneddoti che ho raccolto in tanti anni di ricerche, che continuo a fare, e arrivo ai giorni nostri, utilizzando le immagini di un film in concorso a Cannes nel 2014 (Timbuktu di Abderrahmane Sissako, ndr) in cui dei ragazzini organizzano un partita di calcio senza pallone, poiché il fondamentalismo islamico vieta il calcio, così da poter giocare senza incorrere nel divieto".

I DOCENTI COME ACCOLGONO IL TUO INVITO?
"All’inizio, nella fase organizzativa, devo abbattere delle diffidenze, legate alle tante attività che già si fanno a scuola che sottraggono tempo allo studio e all’argomento del libro. Il calcio che c’entra? I mondiali che c’entrano con la scuola? Mi chiedono…"

E GLI STUDENTI?
"Sono attentissimi ed entusiasti, mi chiedono di tornare.
C’è un messaggio sociale: alla lotta in campo deve sempre seguire l’abbraccio tra giocatori e tra tifosi. Vorrei lanciare un messaggio positivo in un mondo in cui la passione sta affievolendosi".

ESSERE APPASSIONATI E SOGNATORI: È QUESTO IL SEGRETO?
"Alla base c’è il sogno: il mio di scrivere un libro; quello del ragazzo che oggi non sogna più e dell’atleta di indossare la maglia della propria nazionale e magari vincere i mondiali. Il mio è un invito a sognare!"



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