EDITORIA
Comunicato Stampa

Io dirò la verità: una serata da ricordare nel nome di Giordano Bruno

10/06/13

Grande successo della presentazione a Napoli del nuovo libro di Guido del Giudice, con gli interventi di Aldo Masullo ed Ermanno Corsi.

Quella vissuta sabato sera a Napoli, nella sala riunioni dell’Associazione lucana Giustino Fortunato è stata una serata da ricordare. Sul palco tre personaggi d’eccezione, che hanno dato lustro, ciascuno a suo modo, alla figura del grande pensatore Nolano. L’occasione è stata la presentazione del recente fortunato volume di Guido del Giudice “Io dirò la verità. Intervista a Giordano Bruno”. Un libro che è riuscito nel difficile compito di coniugare studio, ricerca e divulgazione. L’intento didattico, infatti, non sacrifica l’accuratezza storico-documentale, ma anzi apporta inediti contributi alla conoscenza della triste vicenda processuale del filosofo di Nola. Ad aprire il dibattito è stato il giornalista-scrittore Ermanno Corsi il quale, con la consueta professionalità e competenza, ha individuato gli aspetti pregnanti e le finalità del testo. Acutamente ne ha evidenziato l’impostazione di tipo giornalistico, ma di un giornalismo, non puramente cronistico, bensì garbatamente “di parte”. La lettura di Corsi ha individuato il pregio principale dell’opera nel consentire, con uno stile piacevole e coinvolgente, la messa a fuoco dei caratteri fondamentali della speculazione del filosofo, inquadrandoli nella giusta prospettiva. Lucido ed immaginifico, come di consueto, il successivo intervento del filosofo Aldo Masullo ha trascinato l’affezionato uditorio con quelle dotte disquisizioni ricche di affascinanti riferimenti filosofici, cui ci ha ormai abituato, sottolineando a sua volta il valore e la piacevolezza del testo di Del Giudice. Masullo ha sottolineato come questo saggio, faccia seguito ad una lunga serie di lavori sul Nolano, di colui che ha definito un “dilettante che lavora meglio di un cattedratico, dilettante nel senso che si occupa di certi problemi non per necessità professionale ma per passione”. Dunque, pur essendo un medico e non un accademico di professione, Guido del Giudice si pone all’avanguardia tra i conoscitori della storia e del pensiero di un personaggio che ha avuto una tale influenza sul nostro modo di pensare, che per Masullo, parafrasando Benedetto Croce, “ oggi non possiamo non dirci bruniani”. Ha concluso degnamente la serata il brillante intervento dell’autore. Guido del Giudice ha voluto esternare la sua soddisfazione per giudizi tanto lusinghieri, che assumono particolare significato considerando il valore di chi li ha espressi: giudizio più competente ed autorevole difficilmente uno scrittore potrebbe desiderare. Pur non ripudiando, ma anzi riconoscendo il valore fondamentale degli studi accademici e di un’adeguata formazione culturale, l’autore ha rivendicato con orgoglio la definizione di ”Achademico di nulla achademia”, che lo stesso Nolano coniò per descrivere se stesso. L’attività e l’impegno culturale di questo medico-filosofo (come ci tiene a definirsi) costituisce l’esempio di come la cultura, e la filosofia in particolare, non debbano essere appannaggio di una casta, ma costituire patrimonio comune a tutti gli uomini di libero pensiero e agli uomini di scienza. Fu questo uno dei principali messaggi di cui Bruno si fece paladino fino alle estreme conseguenze. Del Giudice ha quindi intrattenuto i presenti con l’analisi di alcuni interessanti spunti di modernità presenti nel pensiero del Nolano, rivolti soprattutto ai giovani. Il folto pubblico presente ha dimostrato viva partecipazione e apprezzamento per un evento da ricordare: chi c’era ha avuto la fortuna di assistere all’intarsio di un piccolo inimitabile cammeo con l’effigie di Giordano Bruno.



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