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“io diro’ la verita’”: non fu bellarmino il vero carnefice di giordano bruno, ma un suo confratello!”

28/02/12

Importanti novità nell’intervista immaginaria, realizzata dallo “scrittore-detective” Guido del Giudice.

Grande successo di pubblico e di critica ha riscosso la presentazione del nuovo libro dello studioso napoletano Guido del Giudice, “Io dirò la verità. Intervista a Giordano Bruno”, Di Renzo editore, presentato Venerdì 17 a Napoli, nella sala del cinema Academy Astra, unitamente al film-documentario “Giordano Bruno e i Rosacroce”, di cui lo stesso del Giudice è uno dei protagonisti.
- Questo è il settimo libro da lei dedicato al filosofo Nolano. Quali sono le sue peculiarità e a quale tipo di lettore si rivolge?
- “I miei precedenti lavori, pur sforzandosi di venire incontro alle esigenze di un pubblico che non fosse di soli specialisti, presupponevano una conoscenza di base della “Nolana filosofia”. E’ il caso de “La coincidenza degli opposti”, in cui ho messo in evidenza le analogie esistenti tra aspetti della filosofia di Bruno e le dottrine orientali. Negli altri casi si trattava della traduzione italiana di opere finora inedite perché giudicate minori, ma contenenti preziosi spunti per una migliore definizione del suo pensiero. Con questo saggio mi sono proposto, invece, di realizzare un’opera che offrisse ai semplici appassionati, e soprattutto agli studenti, una visione globale del pensiero e della tormentata vicenda umana del filosofo, riassumendone gli aspetti fondamentali in una forma, quella del dialogo, decisamente più accessibile e accattivante.”
- Anche in questo libro, però, lei non rinuncia a fornire spunti di novità, frutto di ricerche che la fanno considerare una specie di scrittore-detective.
- In effetti l’approccio che ho sempre seguito nel corso dei miei studi sul Nolano, e che consiste nell’effettuare un lavoro preliminare sui luoghi e sui personaggi che hanno influenzato la nascita delle sue opere, mi ha portato anche stavolta alla scoperta di un aspetto inedito e per certi versi sconcertante della tragica vicenda umana del filosofo.
- Nel libro lei sostiene che non fu il cardinale Bellarmino, come si è sempre ritenuto, il vero persecutore di Giordano Bruno.
Il lavoro di ricerca condotto per ricostruire la figura storica di Ippolito Beccaria, Maestro Generale dell’Ordine domenicano, che nel libro assume il ruolo dell’intervistatore di Bruno nelle carceri dell’Inquisizione Romana, mi ha portato alla convinzione che fu lui, e non Bellarmino, a progettare e mettere in pratica con lucido e implacabile rigore la trappola che attirò il Nolano a Venezia in casa del patrizio Giovanni Mocenigo, il quale lo consegnò all’Inquisizione.
- A quanto pare, anche nel corso del processo Beccaria si dimostrò particolarmente ostile al suo confratello.
- In effetti ancor prima dell’entrata in scena del Cardinale Bellarmino, che avvenne in una fase piuttosto tarda del lungo iter processuale, Beccaria fu colui che si pronunciò sempre in maniera severa nei confronti del suo confratello, chiedendo fra l’altro in più occasioni che fosse torturato severamente.
- Con questo libro lei si conferma uno dei più grandi conoscitori del pensiero e della vita del filosofo Nolano. I suoi lavori costituiscono ormai un “corpus”, la cui conoscenza è indispensabile a chiunque voglia avvicinarsi in modo moderno e stimolante alla comprensione non banale del vero Giordano Bruno.
- Quest’opera costituisce un po’ il condensato della mia interpretazione bruniana e si rivolge principalmente ai giovani, che da oltre un decennio mi propongo di avvicinare al filosofo, anche attraverso il sito internet, giordano bruno.com, che ho fondato e curo personalmente. Il libro costituisce lo strumento ideale per avvicinare in modo corretto il filosofo Bruno al grande pubblico, cosa che mi riprometto di fare anche promuovendone la traduzione nelle principali lingue estere.
- Dobbiamo considerare questo libro l’ultimo atto del suo lavoro su Giordano Bruno, oppure ha altri progetti per il futuro?
- L’impresa di ripercorrere personalmente l’intera “peregrinatio” europea del filosofo è ormai ad un passo dalla fine. L’obiettivo finale è quello di convogliare i frutti di un lavoro ventennale di riflessione e di ricerca in una biografia del filosofo finalmente completa ed obiettiva. Spero di riuscire a portarla a termine, anche se, data la mole, i tempi non saranno brevi. Nel frattempo continuerò, con entusiasmo, a mettere le mie conoscenze a disposizione di chiunque voglia approfondire la conoscenza del Nolano, utilizzando linguaggi più moderni e diretti, come avvenuto per lo splendido documentario di Francesco Afro de Falco “Giordano Bruno e i Rosacroce”, la cui proiezione, oggi, ha riscosso una commossa ovazione che vale più di qualunque commento.



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